A l p h a b e t

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Il ridondante e fastidioso suono della sveglia fece svegliare Felix

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Il ridondante e fastidioso suono della sveglia fece svegliare Felix.
Il ragazzo si rigirò nelle coperte tappandosi le orecchie con il cuscino, come a non voler sentire quel suono.
Tuttavia, dopo poco fu costretto ad alzarsi e sbloccare controvoglia il suo cellulare per spegnerla.

Quella mattina si sentiva più assonnato del solito, e capì come mai solo quando guardò l'orario sul suo cellulare.
Erano le sei, esattamente mezz'ora prima dell'ora a cui si svegliava di solito.

"Cavolo! Changbin!"
Si ricordò improvvisamente il ragazzo, che la sera precedente aveva appositamente impostato la sveglia così presto a causa di ciò che stava per fare.

Felix indossò la sua uniforme, prese la cartella da terra e si diresse in cucina, dove trangugiò in fretta e furia un paio di biscotti, per poi correre fuori di casa.
Si mise in sella alla sua bicicletta, appoggiata nella veranda, e si mise a pedalare il più velocemente possibile verso scuola.

Nel giro di venti minuti era già lì.
Si erano già fatte le sette. E lui sapeva bene che Changbin sarebbe arrivato come ogni mattina alle sette e mezza, infatti egli era solito usare quella mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni per studiare.

Felix aprì il portone della scuola e corse nei corridoi vuoti in direzione della sua aula.
"Dove corri ragazzino? Sono solo le sette. E fammi il piacere che ho appena pulito i pavimenti."
Lo riprese una bidella che passava per quel tratto di corridoio.
Felix si inchinò e scusò freneticamente.
"Oh, mi scusi, ehm, cercherò di ricordarmelo e non ripeterlo in futuro."
La bidella annuì e proseguì per la sua strada, cosa che concesse a Felix di avventarsi nella sua classe, come se non avesse ascoltato una sola delle parole della donna.

Il ragazzo poggiò il suo zaino su uno dei banchi in prima fila, aprì la cerniera e sfilò il quadernino di Changbin, riponendolo in fretta sotto il banco in cui quest'ultimo si era seduto il giorno precedente.

In seguito, come se nulla fosse accaduto, prese il suo zaino e si sedette in uno dei banchi delle ultime file: aveva un sacco di tempo libero prima dell'inizio delle lezioni.

Circa un quarto d'ora dopo, un Changbin tutto trafelato aprì la porta della classe precipitandosi direttamente al proprio banco.
Il ragazzo si piegò, e, una volta scorto il suo quadernino nel sottobanco, tirò un sospiro di sollievo e, prendendolo in mano, lo ripose nel suo zaino.
"Per fortuna era ancora qui!"
Parlò tra sé e sé Changbin, che ancora non si era accorto della presenza di Felix, troppo preoccupato per il suo diario.

Felix si schiarì la gola.
Changbin si girò nella sua direzione e sobbalzò.
"Oh- ehm, ciao Felix! Mi ero dimenticato a scuola il quaderno di storia! Che sbadato che sono, vero?" Iniziò a balbettare Changbin, chiudendo la frase con una risatina nervosa.
Felix si limitò a sorridere.
"Abbastanza."

Dopo questa breve conversazione, tra i due ragazzi calò il silenzio più totale, che entrambi decisero di rendere meno pesante iniziando a svolgere le proprie attività ognuno per conto proprio.

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