ℳonster.

sei

taehyung si strinse di più nella coperta, graffiandosi, ma quel freddo era insopportabile.

dopo qualche decina di minuti iniziò a piangere, silenziosamente. lacrime sceserò lungo le sue guance, almeno erano calde.

non capiva, non riusciva a capire perché. lui voleva solo essere gentile, riportando quei fogli.

se si è gentili, non si dovrebbe vivere cose così brutte. il karma? come lo si vuole chiamare, eppure ora lui si sentiva morire.

sentiva piano piano la forza abbandonare il suo corpo, nel mentre che continuava a piangere, lasciando le lacrime cadere sul metallo freddo.

dopo un po' che pensava, alzò lo sguardo. la camera era carina, in legno. jeongguk era spaventosamente inquietante e gentile. strinse forte la testa tra le mani, sarebbe scoppiata.

il suo respiro cominciò a mancare, di nuovo, arraspava sempre di più per respirare.

un solo respiro mancato e secondo lui sarebbe morto.

tutta questa situazione lo stava soffocando, non sapeva come sopravvivere.

si rese conto anche delle manette, che erano troppo strette, e gli stavano lacerando i posti. eppure la cosa che faceva più male era il cuore.

come se nell'anima qualcosa fosse stato rotto.

prendere un foglio di carta e spezzarlo, lacerarlo.

non voleva morire, non se la sentiva, voleva aggrapparsi alla vita con tutte le forze che gli erano rimaste.

strinse i pugni, quasi fino a farsi male, e ne scagliò uno contro la gabbia. strinse gli occhi, li strinse forte, doveva tenere la presa stretta. aprì la bocca, cacciando urlo forte, forte che lo avrebbe sentito chiunque.

lui non sarebbe morto, lui sarebbe sopravvissuto, non si sarebbe fatto scappare nemmeno un occasione per scappare, per sopravvivere.

quella era la propria vita, e non sarebbe finita ora.

i pugni si fecero sempre più forti e veloci, si stava rompendo le nocche , quasi cadevano a pezzi, eppure si sentiva più forte che mai.

avrebbe combatto questa lotta, con tutto sé stesso.

"aish.. che belle creature che siete, voi umani."