sedici

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taehyung entrò in casa sepolto tra le varie borse di cose che aveva acquistato nel giro in città con hoseok hyung.

avevano socializzato molto, si erano conosciuti meglio e hoseok non era così male come aveva pensato non appena lo aveva visto.

aveva pensato che fosse scortese, cattivo e vanitoso mentre forse era tutto il contrario.

nonostante taehyung ebbe avuto la buona compagnia del maggiore durante tutta la giornata, non vedeva l'ora di tornare a casa per rivedere la chioma magenta di jeongguk.

era anche molto stanco, aveva le gambe a pezzi. jeongguk sarebbe stata la sua pila di ricarica.

"jeonggukie~ JEONGGUKIEEEE," iniziò ad urlare per tutta la casa, sorridendo felice.

voleva mostrare al suo jeongguk tutte le belle cose che aveva comprato, aveva preso quasi più regali per il maggiore che cose per sé stesso.

"taehyung, smettila di correre ovunque e siediti qui. jeongguk arriverà se non è a casa e in caso lo sia ti avrà sicuramente sentito." sospirò hoseok, fermando il minore che appoggiò le buste a terra, molto desolato.

improvvisamente gli girò la testa, così la prese tra le mani. troppi ricordi, troppe sensazioni che si rifacevano vive e dopo, il buio più totale.

"eomma! guarda che bello! sono riuscito a comprare un berretto! ti piace, eomma? magari sta bene ad entrambi!" sorrise il bambino, correndo sopra le scale vecchie e rotte, fino alla porta della camera.

schiuse quella porta, mostrando la donna dentro intenta ad armeggiare tra barattoli di medicine, o almeno così pensava il piccolo bambino di soli cinque anni.

"bravo si, ora però esci bambino, ho da fare." lo spinse brutalmente fuori dalla porta, chiudendola alle spalle, lasciandola sbattere.

sbatté in sincronia con il cuore del bambino, sul pavimento con il sedere all'aria.

strinse il suo berretto nuovo tra le mani, lasciando varie lacrime solcare le sue paffute e violacee guance, tornado poi a pranzare da solo, come sempr-

"taehyung!" urlò jeongguk, facendo risvegliare di botto il ragazzo steso sul nero divano in pelle.

si teneva il cuore che batteva all'impazzata, respirando a fatica e in modo affannato, tra le lacrime.

gli capitava spesso, purtroppo. odiava il suo essere così debole. non riusciuva a sopportare le emozioni così forti, si odiava quando non era forte, quando non sapeva tenere le lacrime.

"dio taehyung.." lo strinse forte jeongguk, fino a fargli male. stava pensando veramente al peggio.

lasciò andare dalle fredde lacrime dagli occhi, per le guance, fino alla felpa colorata di taehyung, senza chiedersi come fosse possibile.

rimasero stretti l'uno all'altro per un bel po', mentre taehyung provava a calmare il suo respiro affannato e veloce.

"taehyung.. ma vuoi spiegarmi cosa ti è successo? sono tornato un po' più tardi dalle commissioni e ti ho visto cadere a terra.. dio.. ero così preoccupato.." sussurrò il maggiore, accarezzando i capelli blu del suo piccolo.

"s-succede sempre.." sussurrò taehyung, con la voce spezzata e bassa per via del pianto.

"jeongguk.. volevo solo farti vedere quello che ho comprato oggi.." sussurrò di nuovo, asciugandosi in continuazione le lacrime con la manica della felpa.

jeongguk sorrise lievemente.

"sono corso a casa solo per questo, ho preso anche da mangiare così non devi sforzarti a cucinare, mio piccolo." annunciò, lasciando un bacio sulla sua fronte, tra i suoi capelli, sorridendogli.

hoseok, nonostante fosse preoccupato, salutò entrambi per poi andarsene, sotto richiesta- obbligo - di jeongguk.

taehyung si sforzò di sorridere, nonostante tutto, dopo quella serata passata a chiaccherare come al solito, si era sentito meglio.

e jeongguk aveva amato il suo berretto.

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