quattordici

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i raggi del sole si infilarono nella stanza, insidiosi e quasi fastidiosi. passarono tramite la finestra con la tapparella aperta, figuriamoci se due i sbadati si sarebbero ricordati di chiuderla, la sera precendente.

taehyung rimase nel letto a quasi ronfare, come era solito fare. gli era mancato dormire in un letto, nonostante non fosse stato senza per molto.

gli umani sono abituati e dipendono  da molte cose, oggetti e comportamenti, quindi vivere senza anche se per poco, non è affatto facile.

jeongguk invece, infastidito più dal minore dai raggi del sole, si svegliò.

sciolse per un attimo l'abbraccio con taehyung, giusto il tempo di mettere a fuoco la stanza,la situazione e il resto.

si rese conto e ricordò tutti, ri-stringendo,più dolcemente possibile, taehyung tra le proprie braccia.

oramai si erano più o meno allenati, ad abbracciarsi oppure anche solo a sfiorarsi. jeongguk non era più abituato a toccare un umano, tantomeno un umano fragile e a cui non voleva e no doveva fare del male. 

il maggiore dopo qualche minuto in cui non smise di accarezzare i capelli, freschi e intensi di tinta, a taehyung, si alzò.

sorrise quando un idea gli passò per la mente e, dopo essere uscito piano senza far rumore dalla camera, corse giù dalle scale, in cucina.

il giorno prima, al supermercato, aveva visto delle ricette per fare la colazione e avevano comprato qualcosa anche per quello.

nel mentre che si ri-cimentò nella cucina dopo anni, pensava.

pensava al fatto che , questa pacchia con taehyung non sarebbe durata per sempre.

i problemi veri e gravi sarebbero emersi e si sarebbero dovuti affrontare, per forza.

e soprattutto: lui avrebbe dovuto tenere in ostaggio taehyung, non come il suo migliora amico o addirittura qualcosa in più.

sospirò, alzando le spalle. gli fregava poco di cosa avrebbe dovuto fare, oramai era troppo convinto delle sue decisioni per fargliele cambiare.

così il rosso terminò di preparare la colazione per taehyung, che ancora era avvolto nelle lenzuola candide di quel morbido letto, illuminato dai raggi del primo sole mattutino.

jeongguk solo in quel momento guardò l'orologio, erano le nove. era il momento perfetto per irrompere in stanza facendo baccano e svegliando in malo modo taehyung, che lo avrebbe ucciso, però poi si sarebbe fatto perdonare con la colazione.

jeongguk entrò in stanza, urlando e battendo i piedi a terra. taehyung, prima dormiente e tranquillo, saltò in aria in preda al panico, tenendosi una mano sul cuore che oramai batteva all'impazzata.

mentre il blu urlava contro jeongguk cose come: "idiota" "potevo prendere un infarto, ho il cuore debole!" "coglione", lui iniziava a pensare se la colazione non fosse stata buona.

molto probabilmente taehyung lo avrebbe ucciso, così ci sperò fino all'ultimo.

nel mentre che il ragazzo continuava ad urlare, lui mise il vassoio davanti ai suoi occhi, pieno di crepês, spremuta e altre cose.

gli occhi del minore brillarono, letteralmente, davanti a quel ben di dio.

si passò una mano sul volto, tentando di svegliarsi da quel bellissimo e profumatissimo sogno.

si passò più volte la lingua sulle labbra asciutte, iniziando a divorare la colazione sotto le risate di jeongguk.

il minore era così buffo, jeongguk neanche davanti alla carne umana poi buona avrebbe fatto così, continuava a ridere.

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