venti

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oramai era sera, taehyung si sentiva a pezzi. nonostante facesse finta di nulla, gli mancavano i suoi amici.

jeongguk era sicuramente tantissimo per lui, ma si ricordava di tutti quei banali giorni tornando da scuola mano per mano con seokjin, lui non lo faceva mai sentire solo.

si ricordava di tutte le risate, tutte le discussioni e i discorsi di ore e ore. amavano parlare assieme. amavano passare ore e ore solo a stare insieme.

a volte taehyung si sentiva solo, senza nessuno, e seokjin correva sempre da lui. cercava di tirarlo su, lo abbracciava. a taehyung mancavano gli abbracci caldi di seokjin.

il sole stava calando molto lentamente, lui lo fissava dalla portiera dell'auto. lo guardava, sperava che un giorno la sua vita sarebbe potuta tornare normale.

jeongguk, i suoi amici, qualche genitore, magari.

nonostante tutto, gli mancava il padre. gli mancavano i suoi scherzi e i suoi modi da distaccato che cascavano ogni volta.

l'unica persona che non avrebbe perdonato per tutto loro di questo mondo era la madre.

la considerava come un mostro, per tutte le volte che gli aveva rotto il cuore a pezzi.

lei si divertiva e nel mentre giocava con i sentimenti e la mente di taehyung, ne era benissimo capace. l'unica cosa che riduceva taehyung a pezzi era lei, per fortuna taehyung se n'era andato.

gli dispiaceva per jeongguk, ma a lui mancava anche un po' la sua vita banale.

continuava a guardare il tramonto, dedicando ogni singolo attimo alle persone che c'erano sempre state per lui.

quando cadeva in terra, si rompeva in mille pezzettini diversi, rimaneva rotto finché qualcuno non aveva voglia di prendere un po' di colla e aggiustarlo.

ogni volta era più brutto, più rovinato, con qualche pezzo mancante ma provava sempre a sorridere. provava sempre a ringraziare le persone per ciò che gli davano, anche se era inutile, anche se non era abbastanza.

taehyung si sentiva in debito con tutti quelli che lo avevano aiutato tante volte, ma da qualche tempo nessuno lo faceva più.

lui faceva fatica a dire quanto male stesse, quanti pezzi ne erano usciti stavolta, ma nessuno lo ascoltava più, nonostante trovasse amaramente il coraggio di parlare.

forse era rimasto veramente solo, a furia di rimettere i pezzi insieme si erano stancati tutti.

rifare sempre lo stesso puzzle, dover sempre aiutare la solita triste banale persona.

lui provava ad aiutare gli altri, dava ottimi consigli che però non era in grado di seguire.

il ragazzo strinse la cintura tra le mani, le lacrime avevano iniziato a scendere senza che nemmeno se ne accorgesse.

il sole se n'era già andato, del tutto, mentre il suo cuore si sentiva sempre più straziato.

"amore.. ma che hai?" jeongguk fermò improvvisamente l'auto, asciugandogli impacciatamente tutte le lacrime

"amore.. andrà tutto bene. te lo prometto."

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