cinque

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il brusio tornò a farsi sentire, ma non era forte.

pian piano gli occhi di taehyung si aprirono, senza però connettere cosa stesse succedendo.

"bestiolina~ buona sera" sussurrò con voce stanca lo sconosciuto.

taehyung spalancò gli occhi, sentiva dolore ovunque e si trovava in una gabbia.

era seduto , e ci stava a malapena, era stretta, non riusciva proprio a starci lì dentro, subito il suo respiro si fece pesante.

arrivò una folata di vento sulle sue gambe nude, l'unico indumento che gli era rimasto erano i boxer.

"comunque molto carini" sorrise caldamente, un sorriso tra il verissimo o il falsissimo, il mostro. indicò i boxer con alcune bottigliette di latte di taehyung, che si limitò a diventare pescato sulle guance.

guardò altrove, in preda al panico. non riusciva proprio a capire cosa avesse fatto di male.

voleva solo fare un favore al ragazzo, portandogli i fogli che aveva perso.

"sono jeongguk" sorrise di nuovo il moro, sedendosi sul letto, dal lato verso la gabbia di taehyung. "ho sempre voluto un animaletto domestico, ne parlano tutti così bene..." lo guardò per bene, sistemandogli il collarino stretto.

"h-ho..b-bisogn-o...di respirare" sussurrò taehyung, stringendo gli occhi con delle grosse lacrime ai lati.

"oh sì, so come funzionate voi umani, anche io ero un di voi eh!" ridacchiò jeongguk, allargando un po' il collare del ragazzo.

taehyung si morse il labbro, stringendosi in sé stesso.

la sua bianca e molto candida pelle si riscontrava con il gelo di quella casa, facendolo tremare.

in più vari lividi e tagli avevano già iniziato a formarsi, ma il dolore finisco non lo distrava da quello mentale.

alla fine, un umano, può essere forte quanto vuole, ma messo davanti alla pura, limpida, chiara e paura, non può nulla.

la paura è il sentimento più forte, più distruttivo, più pericoloso, nessuno resiste.

non sarebbe più tornato a casa, non sapeva dov'era, stava male, sarebbe morto presto?

i suoi pensieri picchiavano forte tra le tempie, procurandogli molto dolore alla testa.

non avrebbe resistito.

"aish, uum.. cosa mangiate voi ora? ho un po' di.. ehm.. ho comprato un po' di queste cose prima di venire.. spero di aver scelto bene" disse jeongguk, in imbarazzo, lanciandogli dentro la gabbia un pacchetto di biscottini per cani e di cereali.

taehyung non poté fare a meno di innervosirsi e chiedere un "perché" secco, ma sussurrato per la stanchezza.

jeongguk sorrise, trasformando gli occhi in due fessure e indicò il cane sulla scatola

"sono animali anche loro, no?" ridacchiò.

taehyung sbarrò gli occhi, ritrovandosi senza parole.

non capiva se fosse terribilmente cattivo, o terribilmente buono, nel suo mondo.

"no.. non li mangiamo. però questi vanno bene.. grazie." indicò i cereali, rendendosi conto di avere catene anche ai polsi.

"ah! ah è vero!" saltò in aria jeongguk, prendendo taehyung dai capelli per l'ennesima volta e avvolgendolo in una coperta, fastidiosa al contatto con la pelle, ma almeno calda.

"voi avete freeedo!" lasciò cadere taehyung nella gabbia, scalfendo di più la sua pelle.

"com'è bianca" sussurrò, passando una mano sul petto di taehyung " sembra così buona" si leccò il labbro, alzandosi in fretta.

"io vado a mangiare, ciao." uscì dalla camera, chiudendola a chiave.

ciò che rimaneva a taehyung erano dei cereali, una coperta fastidiosa e il buio.

ℳonster.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora