Capitolo 52

19.6K 623 248
                                    

-"Michelle, Michelle. Apri gli occhi, guardami, tesoro." la voce di mio papà mi arriva dritta al cervello ma non riesco ancora a aprire gli occhi.

Sento le palpebre tremarmi e a malapena riapro gli occhi.

Vedo il suo volto ma il resto attorno a me è tutto sfocato anche se riconosco la mia stanza di ospedale.

Apro gli occhi di colpo:"Mike. Dov'è Mike?" chiedo nonostante il fortissimo dolore alla testa.

Stringe le labbra e scuote la testa:"Mi dispiace. Mike non ce l'ha fatta."

-"No." urlo:"No. O mio Dio. No, cazzo." facendo per alzarmi.

-"No, Michelle. Stai a letto. Ti hanno appena fatto un altro intervento. Sei stata così male dopo esserti alzata dal letto per andare da Mike che è servito un altro intervento." spiega ma non ascolto nemmeno una delle sue parole prendendo la prima cosa che mi capita e lanciandola a terra.

L'acqua, i piatti con il cibo, le macchine che controllano il mio stato, la sedia, il mobile. Tutto quello che mi capita davanti.

-"No, no. No. Mike non è morto. Non può essere morto." continuo ad urlare mentre mio padre cerca di calmarmi.

-"Michelle."

-"No, cazzo. Mio Dio, non è possibile. Dimmi che non è vero, ti prego. Ho bisogno di sentirlo." grido tra le lacrime.

Prendo i vasi con i fiori che ci sono e li lancio contro il muro spaccandoli in mille pezzi.

-"Ti prego, calmati. Lo so che sei distrutta ma devi essere forte."

Mi fermo per un istante guardandolo:"Forte? Quanto ancora devo essere forte? Non lo sono stata già abbastanza?"

Mio Dio.

Mi metto le mani tra i capelli appoggiandomi al letto e scoppiando in un pianto disperato.

Non riesco a trattenere la mia rabbia e riprendo a spaccare ogni cosa che vedo.

Sento qualcuno entrare nella stanza e poco dopo due braccia circondarmi da dietro non permettendomi di muovermi:"Michelle, Michelle, basta. Devi calmarti."

La parole di Cameron non mi fanno alcun effetto mentre continuo a dimenarmi e ad urlare.

-"Erik, la tengo io. Chiama qualche infermiera." lo sento dire e vedo mio padre uscire.

-"Non ho bisogno di niente, voglio solo che qualcuno mi dica che Mike è vivo." sbotto.

Cameron mi guarda con le lacrime agli occhi stringendomi a se:"Mi dispiace tanto."

Affondo la testa nel suo petto e mi lascio a un pianto silenzioso e doloroso.

-"È colpa mia. È colpa mia se l'hanno ucciso."

-"Sai che non lo è. Tu non c'entri niente."

-"Tu non sai niente del perché l'hanno ucciso, lo so solo io. Lo sapevamo solo io e lui. E la colpa è mia, è tutta mia." dico singhiozzando.

-"Non ho niente da dirti, non ho nessuna parola con la quale confortarti perché sono a pezzi anche io.
E anche se non lo fossi, nessuna parola può alleviare il dolore della morte."

-"Oh mio Dio, non ci credo. Non è possibile che mi stia succedendo tutto questo. Mike non doveva morire, non è quello che meritava. Dio, mi è sempre stato affianco, lui è una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto e sono stata io ad ucciderlo. È tutta colpa mia, Cameron."

Sento i passi di mio padre e di alcune infermiere pronte a inghiottirmi di tranquillanti ma vedo Cameron scuotere la testa:"No, non ce n'è più bisogno."

How deep is your love? 2 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora