CAPITOLO 10: Viaggio in Egitto

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Era l'alba e il sole formava un'enorme palla rossa all'orizzonte, che saliva dalle acque ed era riflessa sul mare colorandolo del colore del fuoco.
Elena e Nico stavano parlando mentre quest'ultimo guidava le acque. La ragazza provava una strana paura: continuava a chiedersi se ce l'avrebbero fatta, se sarebbe stata all'altezza e, soprattutto, chi tra Nico, Chris e lo sconosciuto sarebbe dovuto morire per il successo della missione. A questi pensieri, i suoi occhi divennero lucidi e venne abbracciata da dietro da Nico. Elena si girò, gettò le braccia al collo di Nico e scoppiò a piangere "Tranquilla, andrà tutto bene te lo prometto. Finché ci sono io con te, non ti accadrà nulla" la consolò Nico dolcemente asciugandole le lacrime per poi baciarla ma, proprio in quel momento, sentirono la voce allegra di Alex "Basta smancerie, mi fate venire il volta stomaco con tutto questo zucchero!".
Nel frattempo, attraversarono le colonne d'Ercole ed entrarono nel Mediterraneo "E adesso cominciano i guai amici miei. Siamo appena entrati nei territori antichi e questo posto pullula di mostri" avvisò Nico.

Continuarono a navigare fino a intravedere il faro di Alessandria "Non è andata così male per ora" disse tranquillamente Francesca "Stai zitta!!" le urlò Nico "Troppo tardi amico, ormai il danno è fatto" disse Chris indicando un tentacolo e scagliando una freccia contro di esso.
Francesca guardò Nico e Alex e disse "Voi andate in acqua a distrarlo mentre noi tenteremo di colpirlo da qui", tutti presero le loro armi e cominciarono a combattere.
Ci volle un bel po' ma alla fine riuscirono a sconfiggere il Kraken e ad arrivare, sebbene un po' malconci, ad Alessandria d'Egitto e, dopo aver ormeggiato lo yacht camuffandolo con la foschia, noleggiarono una jeep.

Arrivarono inutilmente fino al Cairo nell'appartamento del signor Amos e, dato che quest'ultimo non era in casa, chiesero informazioni al portiere "Sa per caso dove sia andato il signor Amos?" chiese Francesca gentilmente a Samuel, un uomo robusto e con la pelle color caramello che rispose "Al lavoro sulle piramidi di Giza". Dopo aver ringraziato il portiere, salirono in macchina "Ho sempre sognato di visitare le piramidi! Le trovo così interessanti, è incredibile come quegli uomini abbiano potuto fare dei monumenti così immensi senza l'ausilio di tecnologia..." disse Francesca in tono sognante "Io ci sono stato da piccolo con mia madre e il mio patrigno. Ricordo che mi avevano detto che, se non la smettevo di lamentarmi ogni due secondi per qualcosa, la mummia sarebbe venuta a prendermi" intervenne Chris facendo ridere Francesca.

Appena scesi dalla jeep, i ragazzi andarono alla ricerca del professor Amos la quale fu difficile perché era pieno di gente e di tende "Dove potrebbe essere?" chiese Alex "Non saprei proprio" rispose Elena "Sicuramente qui in giro" aggiunse Francesca. Le si avvicinò un uomo alto con una lunga barba nera, chiedendogli sospettoso "Voi chi siete? E cosa ci fate qui?" "Siamo degli amici di Adrien e siamo venuti a trovarlo. Sa dove si trova?" chiese Francesca.

L'uomo li condusse verso un ragazzo alto coi capelli marrone chiaro e gli occhi blu "Quella deve essere la tenda del signor Amos" osservò Elena "Magari la perla si trova lì dentro" propose Chris.
I ragazzi si avvicinarono alla tenda, ma Adrien si spostò davanti ad essa trasformandosi in una Sfinge, che con voce possente, disse "Di qui non passerete finché il mio indovinello non supererete: ho in testa Napoli, non sono mai stata in Italia ma due volte in Finlandia. Chi sono???" chiese la Sfinge "Un'avvertimento: chi sbaglia morte troverà, ma chi la risposta giusta darà, passar potrà".
I ragazzi si misero a ragionare "Cosa può essere?" chiese Elena "Per me questo indovinello non ha senso" concluse Alex seccata, "Forse ho capito!" esclamò Francesca che fino a quel momento se ne era rimasta in disparte, mentre gli altri discutevano tentando di trovare la risposta.
Andò davanti alla Sfinge, si inchinò e disse "Oh potente Sfinge, la risposta al suo indovinello è la lettera N perché si trova davanti, e quindi in testa, alla parola Napoli ed è presente due volte nella parola Finlandia"; all'udire quelle parole, la Sfinge si ritrasformò nel ragazzo che cadde a terra.
Dopo aver recuperato la perla bianca che era incastonata in un quadro, tornarono alla barca.

La custode della mappa, ossia Francesca, la controllò e notò che era comparso un nuovo punto: la perla di Era si trovava in Grecia ad Olimpia ed era posseduta da una bambina di nome Briseide Watson.

La custode della mappa, ossia Francesca, la controllò e notò che era comparso un nuovo punto: la perla di Era si trovava in Grecia ad Olimpia ed era posseduta da una bambina di nome Briseide Watson

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