CAPITOLO 24: Nel paese del sol levante

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Alan si svegliò da un sogno mentre stavano volando sopra il mare a due a due: erano diretti a Tokyo. "Ragazzi so dov'è la perla" annunciò rivolto ai compagni "Dove?" chiese Chris "In una fabbrica di robot nel centro città" spiegò Alan tentando di ricordare più particolari possibili dell'edificio che aveva sognato.

Il pomeriggio del 17 gennaio i pegasi atterrarono davanti ad un enorme grattacielo e dopo aver ringraziato gli animali, i sei iniziarono a vagare per la città alla ricerca della fabbrica.
Era ormai calata la notte quando arrivarono a destinazione "Bene, ora egregia signorina Denver, ci servirebbe un piano per entrare in questo edificio senza rischiare di finire in galera" disse esausto Nico "Troviamo il quadro eletterico... dovrebbe essere da queste parti" rispose Francesca. I ragazzi si misero a cercare il quadro e appena lo trovarono, Alan tolse la corrente all'interno dell'edificio e, dopo aver scassinato la porta con una forcina, entrarono tutti con le torce accese. "Dividiamoci" ordinò Elena e i sei iniziarono a guardare in ogni singola stanza dell'edificio. "Credo che sia quella" disse Alan rivolto ad Alex, illluminando con la torcia un robot che aveva tra gli ingranaggi una perla grigia. Alex richiamò gli altri mentre il figlio di Efesto estraeva la perla del padre con degli attrezzi che trovò lì vicino. Sentirono dei rumori alle loro spalle e una figura iniziò a comporsi davanti a loro: una donna vestita completamente di nero con una corona di corna sul capo "Salve semidei. Devo ammettere che siete stati davvero abili... ma ora tocca a me spostare la pedina" affermò Hela prima di scomparire nel nulla facendo apparire un enorme idra a cinque teste.

Dopo una decina di minuti i ragazzi non erano affatto riusciti a migliorare la situazione, anzi, ora l'idra aveva 20 teste mortali, "Come diavolo si uccide un idra?!" chiese Alex continuando a correrre "Sicuramente non continuando a tagliarli le teste. Si moltiplicano" fece notare Chris "Fuoco, dobbiamo trovare un modo di dargli fuoco" disse Francesca. Proprio in quel momento passarono davanti ad un laboratorio e qualcosa attirò l'attenzione di Alan "Lasciate fare a me, voi distraetelo" affermò entrandoci e iniziando a costruire una bomba a mano. Uscì fuori dalla stanza con in mano la bomba e guardò gli amici che combattevano contro l'idra "Tutti fuori ora!" urlò il figlio di Efesto. Dopo che gli altri furono usciti, attivò la bomba e la lanciò addosso all'idra, ma l'esplosione lo fece volare fuori e atterrare proprio davanti agli amici "Alan!!!" gridò spaventata Alex correndo da lui e iniziando a scuoterlo ripetutamente finché il ragazzo non aprì gli occhi "Tutto bene" disse il moro tossendo e cercando di alzarsi in piedi, ma Alex gli si gettò addosso abbracciandolo e facendolo nuovamente cadere a terra.

Per quella notte i ragazzi decisero di alloggiare in un hotel per dare il tempo ad Alan di riposare. Nel frattempo Chris guardò la mappa per controllare la loro prossima destinazione "Las Vegas baby" dichiarò euforico Chris facendo ridere gli altri.

Come stabilito, appena l'alba comparve, i sei uscirono dall'hotel dove avevano alloggiato quella notte "Elena, mi dispiace dirtelo ma... questa volta mi sa che dovremmo usare gli ippocampi" spiegò Francesca all'amica, facendo comparire un sorriso a trentadue denti sul volto dei figli di Poseidone. I ragazzi quindi presero un taxi che li portò fino alla baia.

Nico e Alex immersero le mani in acqua e chiesero aiuto al Dio del mare; poco dopo apparvero tre ippocampi e i ragazzi si sedettero a coppie su di loro "Bene ragazzi, ora reggetevi forte: il viaggio sarà lungo, ci vorrà un giorno per raggiungere la California" esclamò Nico dopo aver parlato col suo ippocampo, che partì subito, seguito dagli altri.

Mentre gli ippocampi sfrecciavano veloci, Francesca si strinse forte a Chris e guardò l'orizzonte davanti a sé: il sole stava sorgendo e tingeva di rosso il cielo "Manca davvero poco al 27 e presto uno di noi dovrà morire.." A questo pensiero, una lacrima le bagnò la guancia.

Elena era abbracciata a Nico con la testa appoggiata sulla sua schiena e stava letteralmente morendo di terrore "Elena rilassati, così mi uccidi" esclamò il ragazzo "Se ti lascio potrei cadere in acqua e morire, quindi no grazie" rispose la ragazza terrorizzata "Questo non potrebbe mai accadere. Non permetterei mai che ti accada nulla di male" le disse. A quelle parole, Elena si tranquillizzò e si ritrovò a pensare alla profezia: se fosse stato Nico a morire, lei non avrebbe saputo davvero cosa fare.

Alex era stretta ad Alan e per quanto non volesse ammetterlo, era una senzazione piacevole, Alan era un ragazzo piacevole: era più coraggioso di quanto la ragazza avesse pensato la prima volta che l'aveva visto. Aveva preso un colpo quando, qualche ora fa, lo aveva visto svenuto. Aveva avuto subito paura che fosse morto e lei non voleva che morisse. Nonostante fosse irritante quando la chiamava "Acquagirl", non voleva che fosse lui l'eroe di cui parlava la profezia. La ragazza non riusciva davvero a immaginare un mondo senza Alan.

SPAZIO AUTRICI

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Cari semidei, piaciuto il nostro regalo di Natale per voi? Vi auguriamo anche un buon anno e speriamo che la situazione migliori...
Un bacio😘

Francy03__
Daenerys136
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