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Dire che Jimin fosse ansioso è un eufemismo. Era più che ansioso, terrorizzato all'idea di mettere piede in quella sala e scoprire che piega avrebbe preso la sua vita. Mosse la mano destra, pronto a portare le unghia fra i denti e mordicchiarle, ma sentì una presa sul suo polso - per l'ennesima volta. Voltò il capo di scatto, i suoi occhi colmi di insicurezza incontrarono lo sguardo incoraggiante di Yoongi.

— Piccolo, ce la farai, andrà tutto bene. — Jimin annuì lievemente, mentre il maggiore lo stringeva in un abbraccio laterale, lasciandogli un bacio fra i capelli pettinati alla perfezione.

— È solo che... Hai visto quella ragazza di prima? È uscita dalla sala in lacrime, chissà cosa le hanno detto. Eppure sembrava brava mentre ci riscaldavamo! E se, beh, e se non apprezzassero nemmeno la mia voce? In effetti, non sono tanto alle- — il suo blaterare sconnesso con la voce colma di ansia venne interrotto dalla bocca del maggiore che si posò fermamente su quella di Jimin. Restarono fermi in quella posizione per qualche secondo, gli occhi chiusi e le mani di Jimin aggrappate alla t-shirt bianca del maggiore.

— Hey, non fate cose sconce! —ah già, avevo dimenticato di informarvi sulla presenza di Jungkook. Lui e Yoongi erano stati gli unici ad essere ammessi perché facevano anche loro parte della BigHit, quindi Jimin aveva in programma di incontrare gli altri dopo, per festeggiare, sempre se avesse superato il provino.

Jimin sbuffò una risata ed il suo hyung ringraziò silenziosamente il più piccolo per essere riuscito nell'impresa di farlo ridere e rilassare un po'. Yoongi non voleva ammetterlo, nemmeno a se stesso, ma l'atteggiamento di Jimin quella mattina lo stava preoccupando. Non era mai stato così in ansia come quel giorno, addirittura gli tremavano le mani. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma per l'amore del cielo, Yoongi era già nervoso di suo. Quel giorno aveva in programma di chiedere a Jimin di essere il suo ragazzo ma non sapeva più quale fosse il momento più appropriato per farlo.

— Tra poco tocca a me, vero? — domandò con voce debole il minore e Yoongi, portandolo al suo petto e passandogli in mano sulla schiena per confortarlo, sospirò.

— Sí, solo quel ragazzo lì giù, — fece cenno verso un giovanotto di circa sedici anni che riscaldava i muscoli in fondo alla sala, — e poi ci sei tu. E spaccherai, credimi. — gli baciò dolcemente la fronte, lasciando le labbra poggiate sulla sua pelle per qualche secondo prima di staccarsi e tirare il più piccolo verso le sedie alle loro spalle. Jungkook si avvicinò a loro, a distanza di una sedia, e picchiettò sulla spalla di Jimin.

— Hyung, non avrei mai pensato di dirtelo così apertamente, — ridacchiò il più piccolo, mentre le sue orecchie diventavano più rosse, — ma sei la mia ispirazione in sala. Quando ti vedo ballare non so mai cosa aspettarmi, perché sei imprevedibile e pazzesco quando balli. Hai in te qualcosa di immenso e questa è la tua occasione per sfruttarlo e per mostrare quanto vali. —

Gli occhi di Jimin quasi si fecero lucidi a quelle parole e, senza pensarci due volte, tirò Jungkook in un abbraccio, sentendo l'altro sorridere quel suo sorriso da coniglietto che Jimin trovava tanto adorabile. — Grazie, Kookie. —

Il più piccolo gli diede una pacca incoraggiante sulla spalla e si scostò, permettendo ad entrambi di assistere al momento in cui l'ultimo candidato prima di Jimin metteva piede in sala. Il grigio sospirò, voltandosi nuovamente sulla sua sedia e fissando la porta della sala in cui si stavano svolgendo i provini.

Yoongi non disse nulla, portò semplicemente una mano sulla coscia di Jimin, facendola scivolare fino a dove quest'ultimo teneva la sua mano, e la prese fra la sua, facendo intrecciare le loro dita e stringendola leggermente, per far capire ulteriormente al minore che lui sarebbe stato lì, al suo fianco.

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