thirteen

238 35 7
                                    

Era sera, i lampioni iniziavano ad accendersi illuminando le vie affollate di Seoul. In un'abitazione qualsiasi, raggomitolati sotto le lenzuola, c'erano due ragazzi, abbracciati, a scambiarsi baci e carezze, a dimostrare tutto il loro amore.

— Kookie, dovremmo alzarci. — ridacchiò il maggiore, passandosi una mano fra i capelli ormai quasi del tutto biondi.

— Solo un altro po', non mi va di uscire. — il piccolo mise un tenero broncio, prima di affondare nuovamente la testa dell'incavo del collo dell'altro.

— Va bene. Ma poi ti prepari. — Taehyung gli lasciò un dolce bacio fra i capelli ancora di un fucsia acceso, e si sistemò meglio, lasciando accoccolare Jungkook al suo petto.

Il minore iniziò a disegnare dei cerchi immaginari sulle clavicole scoperte del suo ragazzo. — Ti amo, Taetae. — disse semplicemente, facendo scoppiare di felicità il cuore del biondo.

— Anch'io, piccolo. — Taehyung gli diede un altro veloce bacio e chiuse gli occhi, sperando di non addormentarsi nuovamente.

Ma ovviamente - proprio come si aspettavano entrambi - si erano addormentati di nuovo, ed ora erano quasi le dieci di sera e Taehyung stava pregando Jungkook di uscire dal bagno.

— Vuoi muoverti? Arriveremo tardi! — nel frattempo si guardò un'altra volta allo specchio sistemando la frangetta.

— Eccomi, eccomi. — borbottò il minore, raggiungendolo, e dandogli un pizzicotto sul bicipite. — Sei fastidioso. —

— Tu sei lento. — lo apostrofò l'altro, facendogli roteare gli occhi. — Adesso andiamo, dai. —

La leggera rabbia sbollì in un attimo, ed appena fuori da casa, si tenevano già per mano, stretti l'uno all'altro.

Il loro rapporto era qualcosa di indescrivibile. Era assurdo ed inusuale per dei ragazzi della loro età. Il più grande aveva appena compiuto la maggiore età; l'altro aveva ancora diciassette anni. Si scambiavano di poco, ma Taehyung si divertiva a chiamarlo "piccolo feto", cosa che faceva innervosire il minore - anche se in realtà amava quel nome, ma ovviamente non l'avrebbe ammesso mai e poi mai.

Quando salirono sulla macchina di Taehyung, Jungkook accese immediatamente la radio, fermando una stazione a caso. Nella vettura si diffuse una musica elettronica che catturò l'attenzione di entrambi, facendoli restare silenziosi.

— Tutto bene, Kookie? — chiese il biondo, lanciandogli un'occhiata fugace per non staccare lo sguardo dalla strada. Aveva notato come il suo piccolo feto fosse troppo silenzioso quella sera.

Il minore annuì, ma Teahyung non si convinse. — Sicuro? Sai che puoi dirmi tutto. — gli posò una delle sue grande mani sulla coscia, facendolo rabbrividire.

— Sì, certo. Sto bene, sono solo un po' stanco. — rispose Jungkook guardandolo. Taehyung si limitò ad annuire, consapevole che non fosse la verità. Ma decise di occuparsene più tardi, per non rovinare la serata.

Quando giunsero al locale in cui avevano appuntamento con Hoseok, si accorsero di essere perfettamente in tempo.

— Fantastico, adesso dobbiamo solamente trovare il mio collega... — mormorò il maggiore, prendendo per mano il suo ragazzo, ed entrando nel casinò.

Era anche vero che Jungkook non potesse effettivamente stare lì, ma Taehyung aveva certe conoscenze e aveva fatto in modo di mascherare l'età del suo ragazzo.

— Ha i capelli rossi, no? Dovrebbe essere quello. — il minore indicò un punto in fondo alla sala. Su un divano attaccato al muro, c'erano alcuni ragazzi: fra di essi, Hoseok, il cui colore di capelli spiccava fra gli altri più tenui.

I due giovani si diressero verso il rosso che, appena li vide, si alzò ad abbracciarli.

— Che bello vedervi! — esclamò con un grande sorriso, che venne ricambiato - un po' meno da Jungkook. Quest'ultimo si sentiva strano quella sera. Non sapeva bene perché, o forse sì, e semplicemente non voleva ammetterlo.

Il fatto era che non gli piaceva molto quell'Hoseok. Gironzolava troppo intorno al suo Taehyung e la cosa lo infastidiva parecchio. Ma il suo fidanzato era sempre così entusiasta quando parlava del suo collega, che Jungkook non aveva voluto rovinargli l'umore. Avrebbe stretto i denti e sopportato.

— Lui è Jungkook, il mio ragazzo. Forse non vi eravate ancora presentati. — il minore si risvegliò dai suoi pensieri, sentendosi chiamato.

Si presentò con un piccolo inchino e strinse la mano a Hoseok, che ovviamente era un suo hyung. 

— Andiamo a bere qualcosa? — propose il rosso e i suoi due dongsaeng annuirono, seguendolo fino al bancone.

Arrivati lì lo videro battere il cinque ad un cameriere dai capelli biondi. — Jimin-ssi, dacci qualcosa di bello forte. — ridacchiò, seguito dagli altri.

— Lui è il mio migliore amico, Jimin. — lo presentò poi, e il suddetto arrossì, stringendo le mani agli altri. Ecco che li rincontrava. Sembrava avere appuntamento fisso con quei ragazzi.

Anche a Jimin, Hoseok diede l'impressione di essere troppo esaltato di stare con Taehyung. Ma quello che nessuno riusciva a capire era che Hoseok non era interessato né a lui, né allo stronzo per cui aveva una cotta al primo anno di università, né al tizio con cui aveva ballato quella sera. Nella sua testa c'era solo una persona, che sembrava essere totalmente allo scuro di tutto.

n/a
ho in mente di pubblicare un'altra storia quando finirò questa, ma dato che non so bene su quale ship, avete delle preferenze tra

- yoonseok/sope

- taekook

- yoonmin

- namjin

votate e vi farò sapere al prossimo capitolo — tanto ho già delle idee in mente( ͡° ͜ʖ ͡°)

-mic

casino [카지누] » yoonmin [IT]〔hiatus〕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora