— Si può sapere che hai? Sei teso come una corda. — disse Hoseok mentre, come d'abitudine, uscivano dalla sua università.
Jimin si grattò la nuca imbarazzato, non sapendo da dove iniziare a parlare. L'accaduto della sera prima lo aveva tormentato tutta la notte e aveva dormito sì e no un paio d'ore.
— C'entra con Yoongi? Ti ha fatto qualcosa? — il tono di voce dell'amico iniziò ad alterarsi, preoccupato che qualcuno avesse osato toccare il suo Chimchim.
— No no! Cioè, centra Yoongi, ma non mi ha fatto nulla... — si affrettò a rispondere il biondo.
— E allora? —
— Mi ha quasi baciato. —
Ci fu qualche istante di silenzio. Jimin si portò un'unghia alla bocca, mordicchiandola per il nervosismo. Hoseok si fermò sui suoi passi, in stato di shock.
— Stai scherzando? —
— No, sono serissimo. — a quel punto Jimin trattenne una risata. L'espressione di Hoseok era esilarante. — Gli ho offerto dei drink e abbiamo parlato un po'. Poi gli ho chiesto di nuovo l'età e quando mi ha risposto - sì, me l'ha detto davvero - si è avvicinato e mi ha baciato qui. — gli indicò il punto al lato della bocca.
— Beh, ci ha messo poco... — borbottò Hoseok con un sorrisetto che a Jimin sembrò infastidito.
— Che intendi? — chiese il minore, non capendo a pieno la frase.
— Niente, niente. —
— Hobi, capisco benissimo quando menti: che volevi dire? — insistette il minore. Ultimamente Hoseok era diverso, e certe volte Jimin faticava a capirlo. Un esempio erano i suoi sbalzi d'umore improvvisi, come quello che stava avendo in quel momento.
— Niente, era solo una battuta. — disse, stampandosi in faccia un'espressione annoiata. Il viaggio continuò in un silenzio glaciale e quando arrivarono a casa dei genitori del maggiore, Jimin scorse una figura davanti la porta.
Aveva i capelli rosa sbiadito ed era familiare, ma solo quando si avvicinarono lo riconobbe: era uno dei ragazzi che aveva visto al casinò, e li aveva anche incontrati per strada insieme. Ora era tutto più chiaro.
— E lui chi è? — chiese il biondo, prima che fossero troppo vicini.
Sul volto di Hoseok tornò il sorriso. — È un mio collega dell'università. —
— Hyung, finalmente! Pensavo di morire ad aspettarti. — scherzò l'altro ragazzo, mentre i due si salutavano. Jimin aspettava che Hobi li presentasse.
— Jimin, lui è Taehyung. Taehyung, Jimin, il mio migliore amico. — i più piccoli si strinsero la mano e fecero un piccolo inchino.
— Abbiamo tanto da studiare, ma se vuoi puoi rimanere con noi. — propose il rosso e a Jimin fece male il cuore a dover rifiutare di nuovo.
— Oggi comincio prima al casinò, te l'avevo detto... — mormorò e Hoseok si limitò a scuotere la testa, non nascondendo molto bene il dispiacere.
— Va bene, ci vediamo. Ciao, Jimin. — lo salutò velocemente Hoseok, mentre l'altro gli rivolse un piccolo sorriso.
Presto il biondo si ritrovò sulla strada di casa, perso nei suoi pensieri. Hoseok l'aveva chiamato per nome, non lo faceva quasi mai. Jimin sapeva che c'era qualcosa sotto ma non riusciva a capire cosa. Doveva davvero parlare col suo migliore amico.
Si rimproverò mentalmente per essersi occupato troppo di Yoongi ultimamente. Forse Hoseok si era semplicemente sentito messo da parte.
Mentre passava davanti al supermercato vicino il suo appartamento, riconobbe la voce del suo collega. Diede un'occhiata dentro e lo vide alla cassa mentre finiva di pagare. Decise così di aspettarlo.
— Hey, Namjoon hyung! — il maggiore alzò lo sguardo dal cellulare che teneva in una mano mentre usciva in strada.
— Hey, Jimin-ssi. Che ci fai qui? — gli chiese, rispondendo ad un ultimo messaggio prima di mettere via l'aggeggio.
— Andavo a casa. — rispose solamente scrollando le spalle. — Con chi parlavi? — gli fece l'occhiolino.
Namjoon alzò gli occhi al cielo, sbuffando. — Un ragazzo del casinò. L'altro giorno ci ha esplicitamente provato con me. —
— Quello alto con la camicia bianca?! — esclamò Jimin, tutto a un tratto interessato.
Namjoon sollevò un sopracciglio. — E tu come lo sai? —
— Non pensare che ho le fette di prosciutto davanti agli occhi. Ti ho visto mentre gli parlavi. Che ti ha detto? —
Il maggiore si mordicchiò l'interno di una guancia, mentre camminavano. — Abbiamo parlato un po'. Si è presentato e poi ha fatto una battuta, abbastanza squallida, ma... Ho riso. Intendo, mi è venuto istintivo ridere. La sua risata è così contagiosa. — spiegò con lo sguardo perso, come se stesse rivivendo il momento.
Jimin sorrise vedendo il suo amico così contento, — Non sembri tanto indifferente a quello che è successo, eh? — lo provocò Jimin.
Namjoon scosse la testa sconsolato, — Era bellissimo... —
n/a
sappiamo tutte chi è codesto ragazzo bellissimo, alto e che fa battute squallide :)
-mic
STAI LEGGENDO
casino [카지누] » yoonmin [IT]〔hiatus〕
Fanfiction「dove jimin è un cameriere al casinò e yoongi è un cliente abituale」 Data d'inizio: 24/12/18 Data di fine: 2018©️