thirty-two

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— Grazie mille, ragazzi. Significa molto per me che siate venuti. —

La voce di Jimin era finalmente più vivace, ben differente da quella roca di soli due giorni prima. Yoongi l'aveva ancora confinato al letto e al riposo più totale, ma Jimin doveva ammettere di sentirsi già più carico.

Quella mattina si era svegliato con un ignoto brusio proveniente dal salotto di casa sua e, quando aveva chiamato Yoongi per chiedere spiegazioni, quest'ultimo l'aveva raggiunto in camera con al seguito Namjoon, Seokjin e... Hoseok?

Quest'ultimo infatti, in quei giorni era di nuovo scappato a casa dei suoi per via di un peggioramento nella salute di suo padre, ma era tornato al più presto non appena aveva saputo della situazione di Jimin

Quel giorno, i ragazzi erano venuti a fargli visita e Jimin non poteva esserne stato più felice, perdendo totalmente la cognizione del tempo dato che si stava divertendo. Il suo rapporto con Hoseok sembrava essere tornato al normale, Namjoon era sempre uno dei suoi più cari amici e beh, Seokjin - o Jin, come voleva essere chiamato - sembrava davvero simpatico e Jimin si ripromise di volerlo conoscere meglio, dato che era ormai il ragazzo di Namjoon ed il migliore amico di Yoongi.

Erano stati tutti a parlare per una buona ora, seduti sul letto di Jimin, ma purtroppo, a causa del turno di Namjoon, i due fidanzati erano andati via. Hoseok li aveva seguiti a ruota, non volendo fare il terzo incomodo e sentendosi ancora un po' a disagio attorno a Min Yoongi.

Adesso restavano solo Jimin e Yoongi, avvolti in un silenzio confortevole con i i raggi del sole che si facevano sempre più caldi mentre penetravano attraverso le tapparelle ancora per metà abbassate. Jimin lanciò un'occhiata veloce all'ora segnata sulla sveglia sul comodino, prima di fermare lo sguardo sul ragazzo davanti a lui, sorprendendolo a fissare il vuoto con un ampio sorriso aperto sul volto delicato.

— Perché sorridi? — chiese Jimin, curioso ma sorridendo involontariamente a sua volta.

— Mh? — fece il maggiore preso alla sprovvista, sollevando le sopracciglia mentre spostava l'attenzione sull'altro ragazzo.

— Stavi sorridendo... — la voce di Jimin era soffice e delicata come un batuffolo di cotone.

Yoongi ampliò ulteriormente il suo sorriso, mostrando le gengive, mentre saliva completamente sul letto gattonando fino ad essere a cavalcioni sul minore, — Sto solo metabolizzando il fatto che sei il mio ragazzo. —

Ah già, avevamo tralasciato questo particolare piuttosto rilevante. Dopo aver fatto la fatidica proposta in ospedale - ed aver trattenuto il respiro per quelle che erano sembrate ore - Min Yoongi aveva ricevuto una risposta più che positiva dal minore, che l'aveva riempito di baci su tutto il viso, facendo scoppiare entrambi a ridere.

Avevano condiviso il loro breve momento di felicità insieme e poi erano tornati con i piedi per terra. Poco dopo, Jimin era stato dimesso dall'ospedale e Yoongi lo aveva riaccompagnato a casa, decidendo di restare con lui per quei primi giorni. Si era addirittura procurato dei vestiti di ricambio da casa sua così che potesse stare tranquillo. Da quel momento badava a Jimin ventiquattro ore su ventiquattro, preparandogli da mangiare, aiutandolo nelle azioni che richiedevano più sforzi e non perdendo una singola occasione per rubargli un bacio.

Riguardando indietro nel tempo, chi avrebbe mai potuto immaginare che il vagabondo e ribelle Min Yoongi potesse finire per essere un fidanzato così premuroso e tenero? Ma Jimin amava questo lato di lui e se avesse potuto, avrebbe fatto tutto daccapo. Soprattutto se ogni cosa l'avesse riportato a questo magnifico momento in cui Yoongi era accoccolato al suo fianco, tenendo la testa sul suo petto mentre gli accarezzava i capelli dal colore sbiadito.

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