Per qualche istante Harry si sentì talmente forte che se si fosse materializzata una Lykan Hypersport nella sua camera, ci sarebbe montato sopra, avrebbe ingranato la marcia, sfondato la parete di fronte per atterrare in cortile in derapata.
Ma si impose immediatamente di rimanere coi piedi per terra. « Football League One? Io in Football League One?» chiese al presidente, che ridacchiò in risposta.
«Esatto, Styles. Ti prendono come attaccante di riserva, ovviamente, non montarti troppo la testa. Ma percepirai uno stipendio da professionista. Vieni domani in ufficio da me per concordare i termini.»
Si misero d'accordo sull'orario (in mattinata Harry aveva l'esame di Microbiologia) e chiusero la chiamata.
Football League One!
Si chiese come fosse possibile. Era perfettamente consapevole dei propri limiti e sapeva di non essere all'altezza di quella categoria.
Ma forse mi sto solo sottovalutando!
In fondo ieri ho segnato un goal da paura.
In attesa di saperne di più decise di non dirlo a nessuno: non voleva atteggiarsi a grande per poi scoprire che c'era sotto qualcosa di losco. C'era sempre la possibilità che volessero solo il suo cartellino e poi lo mandassero in prestito in qualche squadra di National League. O, ancora peggio, di Northern Premier League. Ma rimase, fino a sera, intimamente felicissimo di quella notizia, che gli liberò finalmente la testa dalle paranoie su Maga Magò e il suo foglietto necrologico.
Il giorno dopo, si recò nell'ufficio del presidente nel pomeriggio, dopo l'esame, che nonostante tutte le preoccupazioni e il poco tempo avuto per studiare aveva passato con un bel ventisette.
E appena entrato ebbe una sorpresa. Una donna lo aspettava appoggiata a un angolo della scrivania.
Una bella donna alta e snella, coi capelli cortissimi e un tailleur coi pantaloni. Lo stesso tailleur che indossava il giorno prima. Quando gli aveva dato dell'eroe.
«Molto piacere» disse lei avvicinandosi a passo deciso con la mano tesa davanti a sé. «Mi chiamo Artemide Vinci e sono la direttrice sportiva del Charlton Athletic FC.»
Harry fissò la donna per svariati secondi, incredulo.
«Sì, lo so cosa stai pensando...»
«Lei...»
«Che nome del cazzo, Artemide!» rise. «Vai a dirlo ai miei genitori... mio fratello si chiama Ares!»
«Ok.» Tutte le speranze di Harry sulla sua carriera in Football League One si dissolsero in un solo istante. Quella donna era rimasta impressionata dalle sue gesta mediche, non da quelle calcistiche. Era ovvio. «Vi serve un medico in squadra? Un infermiere? Non sono né l'uno né l'altro, mi dispiace.»
La donna gli rivolse un sorriso dolce. «Ti ho visto giocare, Harry, e sarò sincera con te: se non avessi assistito a quella scena nel parcheggio, non ti avrei mai preso in considerazione. Ma dopo aver visto la prontezza e la sicurezza con cui hai agito, mi hai incuriosito, e ho passato la notte a guardare video di tue partite e azioni.» Si indicò gli occhi. «Le vedi le occhiaie? Stamattina ho chiamato il dottor Cooper per fargli questa proposta. Penso sinceramente che il Charlton abbia bisogno di persone come te.»
Harry sbuffò. «Essere capaci di fare un massaggio cardiaco — che tra parentesi manco ha funzionato — ed essere capaci di giocare a calcio sono due cose diverse.» Poi Harry si rivolse al presidente, che stava osservando la scena con il suo classico sorrisetto bonario. «Buonasera» lo salutò. «Tutto bene? Scusi se questa donna le ha fatto perdere tempo.»
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L'ultimo evocatore - Larry Stylinson
FanfictionLa strega dei desideri è tornata, e non trova niente di meglio da fare che morire tra le braccia di Harry. Da quel momento nulla sarà più come prima, e strani eventi iniziano ad accadere intorno a lui: donne misteriose che appaiono solo in foto, vec...