15. Il miglior diversivo possibile

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«O merda! Merdamerdacazzomerda!»

Harry tolse il vivavoce perché gli avventori del bar lo stavano guardando con facce tra il perplesso e lo sdegnato.

«Liam, stai tranquillo! Punto primo: è una singola foto e potrebbe essere solo una tipa che gli somiglia. Magari è colpa dell'inquadratura: le cameriere di quel locale sono tutte delle modelle con le tettone. Punto secondo: anche se fosse lei? Chi cazzo è questa? Perché mi dovrei preoccupare? Perché Maga Magò aveva una sua foto nel borsello? Io non mi preoccupo.»

Sul punto secondo Harry stava mentendo, perché l'idea che la misteriosa donna della Polaroid lo stesse stalkerando un po' lo inquietava.

«Punto primo: è lei cento per cento. Quella faccia è inconfondibile. Punto secondo: ti sei dimenticato che era presente il giorno che Maga Magò è morta? E che non ce ne siamo accorti? E se mi dici che non l'hai vista nemmeno stavolta... significa che è un fantasma. O una mutaforma!»

«Una mutacheee?! Liam, sei completamente impazzito. Significa semplicemente che ero ubbriaco e non l'ho notata.»

«E se invece fosse tipo gli Skrull? O Mistica degli X-Men? Oppure ha preso una pozione polisucco... quella pozione che in Harry Potter...»

«Sì, mi ricordo la pozione polisucco, quella che ti cambia i connotati. Ti fai troppi film, Liam. Se ha preso questa pozione magica, perché in foto è venuta così? Si è distratta un attimo?»

«Forse le foto rivelano la sua vera natura... Aspetta un attimo! E se fosse un tuo compagno di squadra?! Haz, devi scattare foto a tutti i tuoi compagni di squadra!»

«Liam, ma sei scemo? Hai fatto un'ipotesi del cazzo e sei partito per la tangente. Se fosse veramente come dici tu, che le foto rivelano la sua natura e si trattasse di un mio compagno di squadra, vedremmo comparire questa faccia in tutte le foto sociali. Ne abbiamo già scattate diverse e ti posso assicurare che le facce dei miei compagni stanno tutte al posto loro. Per non parlare dei mille post su Instagram, Facebook...»

«Ok, allora torniamo all'ipotesi fantasma. Un fantasma che appare solo in foto...»

«La finisci o no di fare ipotesi campate in aria? Fidati: la cosa più probabile, se è davvero lei, è che non l'ho notata perché ero ubriaco.»

Liam sospirò. «Sì... forse su questo hai ragione... Però sei d'accordo con me che era davvero lei?»

Harry diede un'altra rapida occhiata alla foto, poi riavvicinò il cellulare all'orecchio. «Beh, sì,» ammise con un po' di riluttanza, «in effetti sembra proprio lei.»

Iniziava ad avere caldo e sentiva tutti gli occhi dei clienti addosso, quindi si alzò, lasciò cinque euro sul tavolo (mancia abbondante) e uscì.

«Era lì per te, è ovvio. Sei sicuro che non ti abbia fatto niente? Ti ha seguito? Ah no, non puoi rispondermi perché non te ne sei accorto. Cazzo!» La voce di Liam era arrabbiata, ora.

Harry camminava a passi svelti lungo i marciapiedi di Greenwich, il borgo di Londra dove si trovava il centro sportivo del Charlton.

Sperava, passeggiando, di calmarsi un po', e cercò di calmare anche il suo amico. «Liam, ti stai facendo troppe paranoie sulla base di una foto di una persona che, ti ricordo, non sappiamo chi cazzo sia. L'unica cosa che sappiamo è che conosce Maga Magò di persona, se è vero come dici, che a casa sua hai visto foto che le ritraevano insieme.»

«Sì, di questo ne sono sicuro.»

«Ok. E quindi? Per quale motivo questa tipa ti preoccupa?»

L'ultimo evocatore - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora