14. Il trequartista bruttino

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Il risveglio non fu dei più piacevoli.

Mi ha baciato, fu la prima cosa che pensò.

No, l'ho sognato, fu la seconda.

Il mal di testa era intenso. Ma meno intenso di quanto si aspettasse.

Mark, il parrucchiere tabagista, rientrò in camera, in quel momento. A torso nudo.

C'era qualcosa che non gli piaceva, in quel ragazzo, anche se non aveva un brutto viso né un brutto fisico. Forse erano le mani tozze con le unghie cortissime sempre mangiucchiate fino all'osso. Forse il fatto che fumava troppo. Forse la sua vocetta stridula dalla cantilena effeminata. Forse quel ridicolo ciuffo biondo ossigenato con un centimetro di ricrescita nera.

Quando Harry si mise a sedere sul letto si rese conto di trovarsi sul letto del parrucchiere e non sul suo.

«Che cazzo ci fai ancora qua? Non devi andare a scola?» gli chiese.

Il parrucchiere rise. «È luglio!»

Harry si batté la fronte. «Devo avere ancora dell'alcol in circolo.»

La risata di Mark si trasformò in un sorriso sognante. «Come stai?» Prese una maglietta poggiata sullo schienale di una sedia.

Quanto sei gay, ragazzi.

Sii un po' meno ovvio.

Harry ondeggiò una mano davanti a sé, come a dire così così. «Scusa che ti ho fregato il letto» aggiunse.

Il parrucchiere sorrise di nuovo, si infilò la maglietta. Bianca e attillatissima. Niente mini pony, quel giorno, per fortuna. «Non importa...» Afferrò il pacchetto di Lucky Strike dal tavolo, e si fece saltare una sigaretta in bocca, esibendosi in quello che Harry interpretò come una specie di sguardo da seduttore. «Hai bisogno di qualcosa? Un'aspirina?» disse, con la sigaretta spenta che gli penzolava dalle labbra.

Harry scosse la testa. «Hai mica dell'acqua?»

«No, vado un salto a prendertela al distributore!»

Harry non fece nemmeno in tempo a fermarlo, era già uscito.

Speriamo che stanotte non si è fatto una sega annusando il mio cuscino, pensò, visto che avevano fatto scambio di letto.

Poi guardò l'ora sul cellulare: le dieci e mezza. C'erano due messaggi in arrivo su Whatsapp.

Suo padre e Andy.

Quello di Andy diceva semplicemente: Come va?

Quello del Padre: Sei sempre più bravo a tirare i rigori!!!

Harry sbuffò. Avevano messo online il video in cui tirava i rigori da ubriaco?

Avrebbe risposto più tardi a entrambi. Aveva ancora sonno. E mal di testa. E una dannata voglia di andare in bagno.

Decise di soddisfare per primo l'ultimo bisogno e uscì dalla stanza, verso il locale dei bagni comuni.

Mentre stava in piedi davanti alla tazza, ripensò a ciò che aveva fatto la sera prima. Ripercorse mentalmente ciò che era successo e gli sembrava di ricordare tutto alla perfezione. Tutto, persino gli strani pensieri sulle pratoline nella barba di Tancredi, il tatuaggio sulla testa del capitano... persino il delirio allucinatorio in cui gli era sembrato di vedere il viso di Louis sovrapposto a quello dei suoi compagni e le costruzioni prismatiche originanti dal centro del loro corpo. Identiche a quella che aveva visto dentro Maga Magò il giorno che era morta.
No, non pensare a Maga Magò, ora.

L'ultimo evocatore - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora