24. Rivelazione

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«Cosa mi hai fatto!» gridò Harry, cercando di contrarre i muscoli. Si stupì di riuscire a parlare. Si sentiva ancora mentalmente lucido, ma non riusciva più a muovere alcuna parte del suo corpo, ad eccezione del viso.

«Non preoccuparti» disse Artemide. Lo prese per le spalle, lo trascinò a peso morto contro il muro di recinzione di un edificio, e lo mise seduto lì. Harry non riusciva a opporre resistenza, riusciva solo a parlare. La testa gli cadde in avanti. «Cosa mi hai iniettato?» Questa volta gli sembrò di aver parlato a rallentatore.

«È una pozione» disse lei, sistemando qualcosa nella propria borsa «una pozione magica. Non preoccuparti. Non morirai.»

«Sei una strega!» Si sentiva stranissimo, sempre più strano, sempre meno presente. «Sei stata t-tu...» ...a fare un incantesimo a Louis? Harry non riuscì a terminare la frase.

«Sì, sono una strega.» Artemide gli sollevò la testa e lo guardò negli occhi. «Ma domani non lo ricorderai più. È meglio così, fidati.»

«Cosa v... vuoi... da me...?» faticava sempre di più a parlare.

«Shh, buono, non parlare. Non serve che parli, sono una telepate.»

Quell'informazione lo spaventò ancor di più. Una telepate? Gli leggeva il pensiero? Sapeva tutto ciò che pensava, ciò che voleva fare... Sempre! In qualsiasi momento!

«No, non sempre, stupido. Prima, quando sei scappato, mica sono riuscita a capire dove sei andato a nasconderti. Riesco a leggerti il pensiero solo quando ti tocco. Così, vedi?» Artemide gli scosse leggermente la testa, che ancora teneva tra le mani. Harry non capiva più nulla: non sentiva più le braccia, non sentiva il contatto con le mani della donna. Com'era possibile? Era una specie di anestesia?

«Sì, una specie. Un'anestesia magica che ti rende anche particolarmente recettivo al mio potere persuasivo. Non devi aver paura. Tra qualche ora starai di nuovo bene. Le pozioni hanno molti meno effetti collaterali dei farmaci. E non ricorderai niente.» Artemide sospirò. «Sei davvero un osso duro, sappilo. Ti sto facendo un complimento: la tua personalità è talmente forte che è difficile persuaderti. Normalmente non mi servono le pozioni, per convincere le persone a fare ciò che voglio che facciano. Mi basta il mio potere.»

Che vuoi da me? Che vuoi da Louis?

«Cosa c'entra Louis, adesso? Aspetta, forse stai più comodo steso.» Lo adagiò a terra. Harry si sentiva intorpidito, ma percepì il cambio di orientamento del mondo intorno a sé. Dopo averlo adagiato, Artemide prese di nuovo il viso di Harry tra le mani, e lo costrinse a guardarla negli occhi. «Ascoltami, Harry. È meglio per te se non ricordi nulla di ciò che è successo stasera. Dimmi: come hai fatto a sfogare il desiderio sessuale?»

Harry non avrebbe voluto rispondere, ma la sua mente fu involontariamente invasa da immagini di Mark, e della scopata dietro al ristorante.

«Mh. Mark...» Artemide ridacchiò. «Oh... vedo che stasera non è stata la prima volta. Quando è successo? Pensaci, per favore, più chiaramente... ecco... ah! Quella volta... quando sono venuta in spogliatoio... ma quella volta non avevi capito di essere sotto l'influsso di un incantesimo seduttivo... Mmh... Andy ti piace... No, non è come pensi, non voglio tenerti lontana da lui, non mi interessa con chi scopi... Ma Andy non è gay, Harry, è meglio se lo lasci perdere... Invece vedo che Mark non ti piace per niente...Peccato! Pensa, ti avevo messo apposta, in stanza con lui. Sapevo che lui era gay e speravo sarebbe potuta scoccare una scintilla...»

Brutta stronza! Sei stata tu! Lo sapevo!

«Piano coi termini. Ma, non preoccuparti, non mi offendo. Ormai ci sono abituata. Sai... è istruttivo, sapere cosa la gente pensa davvero. È talmente raro che la gente dica ciò che pensa davvero, anche nelle inezie. Mentono tutti, continuamente, spesso senza rendersene nemmeno conto. Mentono a se stessi, ancor più che agli altri. All'inizio ci stavo male, ma ho imparato in fretta a passarci sopra.» Scrollò la testa. Lasciò per un attimo il viso di Harry, mise due dita sulle tempie e rimase così per parecchi secondi, come se stesse riflettendo.

L'ultimo evocatore - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora