La passeggiata con Wendy terminò sotto casa di Liam. Un giro lungo, circa venti minuti a piedi, quei piedi che avevano portato lì Harry senza che se ne rendesse conto.Suonò alla porta, aprì la madre, perfettamente truccata e ingioiellata come suo solito. Lanciò un'occhiata quasi disgustata a Wendy, prima di dire, seccamente: «Vado a chiamartelo. Non entrare, ché il cane mi graffia il parquet.»
«Comandi, milady» sussurrò Harry quando si fu allontanata.
«Ehi! Qual buon...» Liam si interruppe e fissò Harry con aria preoccupata. «Che cazzo ti è successo? Sembra che ti ha investito un treno!»
«Possiamo prendere la tua macchina? Mi sono rotto le palle di camminare.»
Liam annuì senza dire nulla. Rientrò in casa, tornò dopo trenta secondi con un asciugamano per Wendy e le chiavi della sua Subaru Impreza. Harry lo seguì in garage, fece salire Wendy sull'asciugamano, sui sedili dietro, e partirono.
«Dove andiamo?»
«Dove ti pare.»
Fu solo dopo qualche minuto di viaggio senza meta che Harry disse infine ciò che voleva dire. «Ho visto Louis.»
Liam inchiodò. La cintura di sicurezza segò a metà il petto di Harry e si sentì il tonfo di Wendy che andava a sbattere contro uno degli schienali. «Ma sei scemo?!» gridò Harry.
«In carne e ossa? Di persona?»
«No, era un ologramma» rispose Harry massaggiandosi il petto. Poi guardò alle sue spalle, per vedere come stava Wendy. Era già balzata di nuovo sul sedile e guardava Harry scodinzolando, ritta sulle zampe, all'erta. «Seduta!» Wendy obbedì all'istante, Harry la accarezzò. Dal lunotto, notò un'auto che si avvicinava. «Sta arrivando una macchina, non puoi stare fermo in mezzo alla strada.»
Liam ripartì. «Vuoi ampliare il discorso o mi lasci la suspense? Dove l'hai visto? Mi ha scritto un messaggio proprio oggi, sai?»
Harry si stupì. «Louis? E che cazzo voleva?»
«Niente, solo darmi il suo nuovo numero, mi ha detto di cancellare il vecchio, che non lo usa più.»
La stessa cosa che aveva detto anche a Harry.
«Comunque ero convinto che fosse ancora in vacanza... Ha postato una foto su Instagram ieri» proseguì Liam.
«Evidentemente è tornato. È venuto a casa mia.»
«A casa tua...» Liam fece un sospiro. «È ancora innamorato, vero?»
Esattamente il contrario...
«Lo sapevo...» proseguì Liam. «Anche nell'intervista, quando ha parlato di te...»
«Quale intervista?» chiese stancamente Harry, senza volerlo davvero sapere.
«L'intervista che non hai mai voluto leggere, quella che è uscita un mesetto fa sulla Gazzetta... nella versione lunga, quella pubblicata sul cartaceo, a un certo punto ha detto una frase. Una cosa tipo: ci sono ricordi e persone che ti porti dentro per sempre... era ovvio che stava parlando di te.»
Per un attimo Harry ebbe l'impressione che il cuore gli si rimpicciolisse nel petto. Per un attimo pensò a Louis come una persona diversa, come quello che era stato in passato. Per un attimo pensò a lui come se l'ultima ora non fosse esistita.
Ma doveva rassegnarsi. L'ultima ora non era stata un sogno.
Harry non aveva letto quell'intervista e non sapeva dare un senso alla frase fuori contesto che gli aveva appena riferito Liam. Ma fu certo di una cosa: Liam l'aveva interpretata male. Louis stava certamente parlando d'altro. O forse era stato lo stesso giornalista della Gazzetta a riportarla male.
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L'ultimo evocatore - Larry Stylinson
FanfictionLa strega dei desideri è tornata, e non trova niente di meglio da fare che morire tra le braccia di Harry. Da quel momento nulla sarà più come prima, e strani eventi iniziano ad accadere intorno a lui: donne misteriose che appaiono solo in foto, vec...