Mi risvegliai confusa e stanca. Avevo accumulato talmente tanto stress e dolore da essere stremata, distrutta. Ci misi un po’ più del dovuto a capire dove fossi, ma le pareti scolorite e le crepe nel soffitto potevano appartenere solo al collegio. Non riuscivo a muovermi, non perché provassi dolore, ma per il semplice fatto che avevo paura di affrontare di nuovo il bruciore violento delle mie ferite fresche. Fissavo un punto impreciso di fronte a me, poi sentii delle voci e con gli occhi cercai a chi potessero appartenere. Erano voci fioche che pian piano si facevano sempre più forti. Le mie orecchie erano ancora stordite.
-“Si è svegliata!”, urlò improvvisamente la più acuta. Era Nicole che in un batter ciglio si materializzò accanto al mio letto. Non osava toccarmi e in cuor mio la ringraziai per questo.
-“Come ti senti? Ti avevamo messa a pancia in giù ma ti sei girata nel sonno.” Questa invece era Jamie.
Forse erano ancora le mie orecchie semi otturate ma nella sua voce mi parve di cogliere una piccola vena arrabbiata. Ma non avevo la forza di rimanerci a riflettere.
-“Ho spiegato tutto alla Belfiore e alla Galdys, hanno detto che puoi rimanere a letto e ti augurano di riprenderti.”, mi spiegò poi, e la sua voce si addolcì. Le sorrisi debolmente.
-“Però noi dovremmo andare. Ci piacerebbe davvero rimanere a farti compagnia.”, si lamentò Nic sbuffando e osservando il suo orologio.
-“Non preoccupatevi ci sono io con lei.”, si intromise una voce maschile che mi fece trasalire. Istintivamente voltai la testa dove avevo sentito provenire la voce e poi sgranai la bocca. Di nuovo lui, appoggiato al muro, sorrideva ammaliante. Fece qualche piccolo passo vicino a me. Forse aspettava che dicessi qualcosa, forse dovevo sbiascicare qualcosa, eppure le parole si ingorgarono e impicciarono sulla lingua. Infatti non so cosa balbettai.
-“Grazie William, non sai che favore ci fai. Infatti non ci sentiamo sicure a lasciare la nostra amica da sola.”, rispose Jamie afferrando il lembo della manica di Nicole, che era impalata a fissarlo.
-“Figuratevi. Nessun disturbo.”, rispose lui cordiale.
Nonostante fossi lusingata di rimanere con il mio salvatore che tanto si premeva per me, non volevo che le mie amiche se ne andassero. Di cosa avrei parlato con lui? Mi sarei sicuramente sentita in imbarazzato, e non poco. Cercai di far capire il mio stato di agitazione e disagio a Jamie attraverso gli occhi ma come non avevo previsto fraintese.
Alzò gli occhi al cielo sghignazzando.
-“Okay, okay ora andiamo.”, ridacchiò e lanciò un’occhiatina a William che senza che me ne accorsi si era seduto al bordo del mio letto.
-“A dopo, Emily”, mi dissero ad unisono fino a sparire dalla stanza. Anche quando sbatterono la porta captai le loro risatine. E a quel punto avvampai.
-“Stai riprendendo colorito. Poco a poco ma lo stai riprendendo”, constatò William voltandosi verso di me. Sembrava divertito.
-“Sì”, fu ciò che riuscii a partorire dalla mia bocca. I miei neuroni erano in conflitto tra loro nel cercare qualcosa di sensato da dire, ma niente.
William fece schioccare la lingua e si alzò delicatamente dal letto raggiungendo il comodino accanto a me, prendendo qualcosa. Non vidi esattamente cosa, per evitare di fare attrito col materasso.
-“Tieni.”
Mi porse, un secondo dopo, una bottiglietta di acqua naturale. Cercai inutilmente di alzarmi, appoggiandomi sui gomiti, ma dopo tre tentativi ci rinunciai.
-“Non ci riesco. Avverto del dolore alla schiena”, mi lamentai affondando sotto le coperte.
-“Mmm”, mormorò pensieroso. Fece una riflessione che durò meno di due secondi e posando la bottiglietta sul comodino mi afferrò delicatamente sotto le ascelle. Sentii esplodere un calore improvviso sul mio viso e sperai che lui non notasse le chiazze rosse che da li a poco mi si sarebbero formate sulle guance.
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Going Under
Vampire[DA REVISIONARE] Quando la giovane Emily Collins mette piede nel collegio più cupo e spaventoso di Londra non sa che la sua vita sta per cadere in un mondo oscuro fatto di sangue e creature che credeva vivere solo nei suoi incubi. Quando pensa che l...