Capitolo 10

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Alessandra's pov

Questa notte non ho chiuso occhio, ho pensato sempre alle sue labbra sulle mie, il suo tocco gentile. Mi sfiorava così delicatamente quasi avesse paura di farmi del male. Mi manca il suo odore di fumo misto al profumo di colonia. Ho bisogno di rivederlo, di ribaciarlo, abbracciarlo. E' questo l'amore, no? Il bisogno impellente di sentire accanto la persona amata perché quando ti è vicino ti senti al sicuro, protetta da tutto e tutti.

Riguardo nuovamente la "foto" virale, che ha fatto girare Antonietta e rido. Quanto può essere disperata per fare questo. Mi arriva un messaggio di Lino, ha parlato con la sua ex, ci incontreremo davanti casa sua, non le ha detto che ci sarò anche io. 

Non vedo l'ora di vedere la sua espressione, già la immagino. Scioccata, cercherà di trattenere le lacrime, ma più forte di lei, frustrata tornerà in casa e inizierà a tagliare tutte le foto con Lino e a distruggere la casa. E' una pazza. Ora l'etichetta di "terzo incomodo" passa a lei, finalmente. 

Ci siamo dati appuntamento per le 19:00 sotto casa mia. Trascorro la mattina a provare vestiti, truccarmi e a mettermi lo smalto. Spruzzo una goccia di profumo e poi guardo l'orologio appeso sulla parete della mia camera. E' mezzogiorno, mancano sette ore per rivederlo. Mi sento emozionata, non sto più nella pelle, proprio come una teenager, non riesco a trovare pace, nello stomaco mi sembra di avere degli gnomi che ballano. 

Mi siedo sul divano e guardo la TV, ovviamente dato che la fortuna è dalla mia parte, stanno trasmettendo un film il cui protagonista è Ross. Grazie, per farmi sempre ricordare di quanto sia sfigata. Te ne sono veramente grata. 

In casa stranamente c'è un'aria tranquilla, la luce del sole entra dalle finestre e illumina la cucina nera e il tavolo in vetro. La sala è un po' in penombra e questo crea un'atmosfera alquanto rilassante, quasi mi addormento sul divano rosso in pelle. 

Ho assolutamente bisogno di un caffè, mi alzo e trascinandomi a fatica, arrivo alla macchinetta arancione tanto amata dalla mamma senza la quale non potrebbe vivere. Mi faccio un caffè e  nel frattempo entrano in casa papà e mamma con in mano delle buste della spesa enormi. 

"Ma ciao! Bentornati!" vado ad abbracciarli e li aiuto a sistemare quello che hanno comprato. 

"Hai qualche impegno per questa sera Carina?" 

"Alle sette devo andare da una parte, con una persona..." sul viso di mia mamma compare un ghignetto, spero proprio che non abbia detto nulla al mio papino. 

"Ehm, okay. Noi volevamo andare a cena fuori, ce la fai a venire?"

"Io veramente volevo andare a cena con Lino, è importante." Mia mamma annuisce e sorride, mi accarezza un braccio e mi dice di stare tranquilla, ormai non so cosa significhi più questa parola.

Poco dopo arriva mia sorella Gabriella, è molto tempo che non la vedo. Mi catapulto e la abbraccio. 

"Ciao Sis!"

"Ale mi sei mancata tantissimo." Mentre ci sorridiamo, l'occhio mi cade sulla sua mano destra e rimango di stucco. 

"Oddio! Cos'è questo!?"

"Mi sposo!" 

"OH! Finalmente!" Facciamo un balletto trionfante e i miei genitori corrono ad abbracciarla emozionati quanto me. Io e Gabry ci rinchiudiamo nella nostra stanza reale ovvero la mia camera e come quando eravamo piccole cominciamo a tirare fuori il rospo. 

"Sorella non puoi capire cosa mi è successo!" le dico su di giri, sedendoci sul letto una di fronte all'altra con le gambe incrociate. 

"Cosa cosa cosa!? Voglio sapere tutto!" batte le mani  e inizia a sorridere mostrandomi tutti i denti. 

IO E TE COMPLICI FUORI DAL SET (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora