Capitolo 22

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"Un po' di sincerità è pericolosa, molta sincerità è assolutamente fatale." -Oscar Wilde

Impastare la pizza con Gabriella, mi ha fatto rivivere momenti bellissimi e divertentissimi, ma soprattutto spensierati della mia infanzia. Abbiamo riso ai vari aneddoti che ci ha raccontato la mamma, come quella volta in cui ci eravamo chiuse nell'armadio perché credevamo fosse il nostro rifugio segreto.
Quante ne abbiamo combinate insieme! Quanto vorrei tornare ai quei giorni di totale spensieratezza e leggerezza.
Non sono riuscita a godermi il momento di gioia appieno perché continuo a pensare a Lino e al tradimento.
Ho deciso che gli dirò tutto, nonostante possa farlo stare male, la verità è fondamentale. La sincerità prima di tutto.
"Alessandra che hai, cucciola mia?" Mi chiede mamma vedendomi pensierosa. Mi guarda con quel suo sorriso che è come un ansiolitico per me, mi ha sempre tranquillizzata.
"Niente mamma, sono solo un po' in pensiero per il lavoro, niente di più."
"Ancora non ci posso credere che diventerò nonno." Papà è ancora scosso dalla grande notizia, una notizia che ha cambiato decisamente il corso della sua e della mia vita. Mamma scuote la testa ridendo e poi da una pacca sulla spalla di papà.
"Sono tanto felice per te, figlia mia. Soprattutto perché il padre è un bravo ragazzo." Sorrido senza dire nulla, mille pensieri e paranoie si stanno creando nella mia mente. È di Lino? Ne sono sicura? Sì, ne sono sicurissima, me lo sento. Perché ho dovuto fare l'amore con Ross, perché mi sono lasciata trasportare? Uffa.
Chissà cosa starà facendo Lino in questo momento? Mi manca più che mai. Avrei bisogno di abbracciarlo e soprattutto di dirgli tutto. Tutto ciò che mi tengo dentro mi pesa sul cuore, come se fosse schiacciato da un mattone enorme.  Solo pensare al momento in cui confesserò il  mio "reato" mi compare una morsa allo stomaco, odio questa sensazione.

Questa notte non riesco a chiudere occhi, sia per la nausea che per la preoccupazione. Oggi Lino tornerà da Torino, gli darò una bella batosta. La verità fa male, ma rende liberi.
Guardo il soffitto e ripenso al giorno che ci siamo incontrati, tra noi c'è sempre stata molta complicità. Ricordo che lo avevo chiamato fin da subito Bacon. Quanto abbiamo riso la prima volta.
All'improvviso il telefono inizia a suonare, ma chi è alle tre di notte!? È Ross. Ma cosa vuole? Rispondo, malvolentieri.
"Cosa vuoi?"
"I miss you so much!"
"Tu no."
"Alessandra, please."
"Ross, vuoi sapere una cosa? Per colpa tua ho tradito il mio fidanzato e il padre di mio figlio, hai capito?"
"No, scusa...Sei incinta?"
"Si, di Lino."
"Ma che cazzo."
"Non cercarmi più, tra noi è finita. Non voglio più sentirti. Torno a dormire se non ti dispiace."
"Ales..."
Senza dargli il tempo di rispondere interrompo la telefonata. Ho il cuore a mille, la tachicardia torna a farsi sentire, così prendo le mie gocce.
Torno a fissare il soffitto e una miriade di pensieri iniziano a circolare nella mia testa, ma poco dopo mi addormento.

Vengo svegliata dal canto degli uccelli fuori dalla mia finestra, qual miglior risveglio!
Ansiosa, come non mai, mi alzo e mi preparo per uscire, Lino appena è finito lo spettacolo è partito per venire da me, ha detto che ha bisogno di baciarmi il prima possibile perché io sono la sua carica. Potrei svenire per la sua dolcezza.

Arrivo in stazione alle 7:00, dieci minuti prima del suo arrivo. Sono terribilmente in ansia. Glielo dico subito o aspetto?
Mi siedo su una delle seggioline gialle della stazione, mentre aspetto qualche fan si avvicina per chiedermi una foto e un autografo. Adoro i miei sostenitori, mi danno la forza per andare avanti. È incredibile come quante persone credano in me, mi stimino e che mi considerino il loro idolo.
Dopo qualche minuto finalmente il treno arriva e poco dopo Lino scende e io gli corro incontro per abbracciarlo. Ho il cuore a mille, potrei collassare da un momento all'altro.

"Amore mio!" Mentre ci abbracciamo i paparazzi ci assalgono, le luci dei flash iniziano ad illuminarci. Abbiamo deciso di non nasconderci, di far sapere a tutti della nostra storia.

"Ehi, come sta la mia mammina?"

"Bene."

"Ehi, Ale, cos'hai? Perché sei preoccupata?"

"Lino, devo parlarti."
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Ciao a tutti,
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Ilaria

IO E TE COMPLICI FUORI DAL SET (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora