Capitolo 13

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Lino's Pov

23 ottobre 2018

Sono trascorsi tre mesi da quando io e Alessandra ci siamo salutati in aeroporto  e oggi andrò a prenderla a Fiumicino. Oggi ci sarà la conferenza stampa per l'Allieva e nessuno di noi potrà mancare. Assolutamente. 

Sono nervoso, ansioso ed eccitato nel vederla, fremo dalla voglia di baciarla, di sfiorarle i capelli, che profumano di vaniglia e la sua pelle morbida come la seta. 
Le mie dita iniziano a contorcersi per l'agitazione, le schiocco tredici volte vicino all'orecchio, è una sorta di porta fortuna per me. Lo faccio sempre prima di uno spettacolo e di un momento importante. Mi tranquillizza. 

La sto aspettando seduto su una seggiolina blu, molto scomoda, vicino al ritiro bagagli, guardo il tabellone degli orari, manca sempre meno, il tempo scorre velocemente, dieci minuti volano, come un battito di ciglio. 

Tutta la gente che passa, soprattutto le adolescenti mi guardano emozionate, vengono verso di me e mi chiedono imploranti una foto. In tutti questi anni di carriera non ho mai negato un selfie o un autografo a nessuno. 

Mi guardo intorno, vedo gente che arriva e che parte, genitori che corrono ad abbracciare i propri figli che arrivano. Proprio tra questa folla noto la mia ragazza, la mia bellissima e perfetta Alessandra, la mia dea. Ha i capelli raccolti con una matita, le sta molto bene questa acconciatura, le risalta il viso dai lineamenti  definiti. 

Ha lo sguardo stanco, riesce  malapena a trasportare il bagaglio, le corro incontro per aiutarla. Appena mi vede lascia cadere la valigia e mi butta le braccia  collo. Ci guardiamo intensamente e poi senza neanche accorgercene le nostre labbra si toccano, si attraggono come due calamite. Mi era mancato questo contatto speciale, mi era mancata lei, la mia Alessandra. Le accarezzo i capelli, morbidi, profumati. 

Ora non ci curiamo del fatto che potrebbero esserci dei paparazzi pronti a immortalare questo momento, che vadano al diavolo! Ci siamo solo io e lei, sono scomparsi tutti. Mi sento come su una nuvola, sono in paradiso. 

"Mi sei mancato troppo...tanto!" Appoggia la testa sulla mia spalla e ci incamminiamo verso la macchina. Tra noi cala il silenzio, un silenzio tale da riuscire ad ascoltare i nostri pensieri. Una quiete dolce. 

"Non puoi neanche immaginare quanto mi tu sia mancata. Non riesco a trovare la forza per starti lontano nemmeno per un minuto, per tre mesi ho quasi smesso di vivere. Alessandra ti amo più di qualunque altra cosa anche più di me stesso." Alessandra mi guarda emozionata seduta sul sedile del passeggero, una lacrima le riga il suo viso perfetto, gliela asciugo. Sorride e getta la testa all'indietro e fissa la capotta con occhi sognanti. Parto e andiamo a mangiare in un ristorante di Roma prima della conferenza. 

"Oggi dovremmo cercare di non dar troppo nell'occhio. Cerchiamo di contenerci." Lo so, sarà quasi impossibile, ma dovremmo riuscirci. Non voglio che si venga ancora a sapere. 

"Sarebbe bello dirlo, però." Alessandra mi guarda con quei suoi occhi da cerbiatta,  che mi catturano ogni volta. 

"Vorrei aspettare ancora un pò. Sai come sono fatto. Ti ricordi come feci con Anton..." 

"Non pronunciare quel nome." Ogni qualvolta che pronuncio il nome della mia ex, Alessandra scatta, ha un impeto d'ira. Lo stesso accade a me quando lei nomina Ross. 

"Ok ok, calma." 

"Sono tranquillissima." Fa il broncio e continua a mangiare la sua insalata. Mi fa tenerezza. Le alzo dolcemente il viso con un dito sotto al mento e le sorrido. 

"Ei, lo diremo tranquilla. Aspettiamo solo un altro pò. Ok?" Provo a parlare il più dolcemente possibile. Mi sorride e si arrende.

"E va bene, però promettimi che lo diremo il prima possibile." Annuisco e poi ordino il caffè. 

"Non mi hai raccontato nulla, come sono andate le riprese?" Si illumina sempre quando le chiedo della carriera.

"Benissimo, mi sono  divertita un mondo, i colleghi gentili, disponibili, ho dovuto registrare poche scene, ma molto intense. Comunque, quando dovrebbe iniziare la conferenza?" 

"Fra un'ora. Iniziamo ad andare?" 

"Uhm, buona idea."

                          ***

Sono le 11:50 entro con la macchina dentro il parcheggio della Rai, Alessandra sta venendo con un taxi, abbiamo deciso di non destare troppi sospetti. Mi dirigo verso l'interno, mentre cammino i flash delle macchine fotografiche mi accecano. Ci sono tantissimi fotografi, giornalisti e fan dietro ai cancelli. Nel frattempo Alessandra è arrivata e mi sta raggiungendo.

"Bacon aspettami!"

Ci avviciniamo ai nostri colleghi, Giorgio sta arrivando in questo momento,  ci mettiamo in posa e facciamo le foto, poi andiamo a salutare i fan che urlano da dietro le sbarre, sembrano indemoniati. Ci facciamo selfie, autografi, mi fa felice vedere le loro facce emozionate, euforiche. 

Alle 11:57 i the Shalalalas salgono sul palco e cantano le colonne sonore della fiction, subito dopo saliamo io, Alessandra e Giorgio e cantiamo. Mi sono divertito molto. 

Dopo un pò arriva il momento più importante, la conferenza stampa. Sono nervoso, ho l'ansia, ho paura che i giornalisti  facciano qualche domanda su me e Alessandra e che io rimanga pietrificato, che capiscano tutto. Voglio aspettare ancora un pò. Qualche mese ancora e poi lo diremo ai quattro  venti.

Dopo mezz'ora la conferenza termina, mancano alcune interviste e poi delle apparizioni in TV.
In un'intervista  con Giorgio Marchesi e Alessandra mi viene da abbracciarla e tenerla stretta a me. Ci guardiamo per qualche secondo ci sorridiamo. Dio, quanto avrei voglia di baciarla!
Una giornalista mi fa una domanda e ci riporta alla realtà.
"Lino, a quanto sembra tu e Alessandra avete un rapporto  molto bello! C'è qualcosa  tra voi?"
Eccola, la domanda molto temuta. Alessandra prende parola, ho i nervi a fior di pelle in questo momento.
"No, tra noi non c'è nulla, posso dire però che tra noi c'è molta complicità."
"Sia  dentro che fuori dal set." Aggiungo e gli occhi della giornalista  brillano.
"Si, però abbiamo un bellissimo rapporto anche con Giorgio  Marchesi." 
"Il terzo incomodo." Dico io guardandolo con un sorrisetto e scoppiamo a ridere.
La giornata passa molto velocemente e la sera ,stremati, torniamo a casa. Alessandra viene con me. In macchina si é addormentata, sembra un angelo. É bellissima.
Arriviamo al mio appartamento, appena apro la porta lei si catapulta verso di me e mi bacia. Intensamente, come trasportati da una nuvola, ci ritroviamo in camera mia e ci tuffiamo nel letto. Ci spogliamo, senza staccare le labbra e poi tutto viene da sè. È stata la seconda notte più bella della mia vita. Spero di passare altre mille notti come questa , spero che niente e nessuno  si metta tra noi, ma comunque non glielo permetterò, a qualsiasi  costo . Voglio stare con lei per tutta la vita.

IO E TE COMPLICI FUORI DAL SET (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora