Capitolo 5

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Samael si guardò intorno con curiosità.
La grotta si snodava in cunicoli che scendevano sempre più in profondità nel terreno.
Calix li stava guidando nei meandri della grotta, avrebbe voluto essere sul campo, ma Samael gli aveva detto che doveva mettersi al sicuro insieme alle femmine e i cuccioli. "Non mi ero mai nascosto come un codardo." Disse Calix quando arrivarono nella grotta più grande, alcune guardie erano ancora la, avevano portato coperte e approvvigionamenti.
"Non è essere codardi, ma previdenti. Il vostro popolo a bisogno di un re..."
"Se morissi avrebbero te." Gli disse Calix interrompendolo. "Saresti certo un re migliore di quello che sono stato io."
"Io non voglio regnare sul vostro popolo!" Gli disse Samael con tono freddo.
"Puoi rinnegare la tua natura, puoi decidere di essere un angelo nero, ma sei comunque il mio erede." Gli disse Calix. "Comunque, qui non saremo al sicuro per molto dalla loro veggente." Gli disse.
"Lo so, ma prenderemo tempo." Rispose Samael.
"Per far cosa? Morire qualche ora dopo?" Calix non capiva il ragionamento di Samael.
"No, io e Calibano torneremo da Alsiel, andrò a chiedere il suo aiuto..."
"Aiuto? Conosco Azazel ci lascerà morire piuttosto che rischiare la vita dei suoi angeli neri per noi, credimi se agisse in questo modo lo capirei." Gli disse Calix. Poi guardò le Femmine e i cuccioli. "Striscerei in ginocchio al suo cospetto se questo servisse a mettere al sicuro almeno loro."
"Non è più colui che conoscevamo." Disse Samael poi lasciò il suo fianco.
"Dove vai?" Gli chiese Calix seguendolo. Lo afferrò per un braccio e lo trattenne.
"Vado a combattere! Alcune delle guardie saranno lungo il perimetro che abbiamo percosso fin qui, l'ultimo baluardo di difesa."
"Va da Alsiel! Mettiti in salvo, tu e il segugio potete farlo..."
"Combatterò anche io fino a mettere in pari le vostre forze!" Lo interruppe. "Non posso lasciare che li uccidano!" Indicandogli gli occupanti della grotta.
"Allora lascia che faccia qualcosa per te."
Samael lo fissò. "Cosa?"
Calix gli poggiò la mano sul braccio dove Samael aveva il tatuaggio.
Ilia si staccò dal suo braccio e si avvolse nella mano di Calix. "Che state facendo?" Gli chiese confuso. Ilia aveva sempre obbedito solo a lui e a nessun altro!
"Libero il tuo potere demoniaco." Gli disse. "Quando Alena ti ha fatto fare il tatuaggio sapeva chi eri." Prima di andare via dal regno degli angeli neri, Niives che gli aveva raccontato di quando Alena aveva usato l'inchiostro di demone per nascondere la voglia sul braccio di Samael. "Anche lei aveva il segno di riconoscimento della mia progenie. Quindi deve aver usato il serpente per inibire il tuo potere."
"Non farete del male a Ilia!" Samael allungò la mano pronto a togliergliela.
"Non le farò del male. Fidati!" Samael tentennò per un attimo, poi fece un respiro profondo e annuì, se quello poteva essere di aiuto l'avrebbe accettato.
"Cosa volete fare?" Gli domandò.
"Ilia ha nascosto in sé il tuo sigillo, io posso spezzarlo." Il serpente si girò nella sua mano mostrandogli il ventre. Samael notò che aveva una piccola stella mimetizzata tra la sua pelle squamata.
Calix vi poggiò le dita e pronunciò alcune frasi nel suo idioma. Ilia cercò di sfuggire alla sua presa. Samael aveva fatto un passo avanti pronto ad intervenire, ma fu respinto da un potere enorme. Il potere scivolò fuori dal serpente come un denza nube, cadde in terra e poi gli si arrampicò sulle gambe, il busto e infine gli entrò dentro nella bocca.
Samael sentì la nausea afferrarlo, ma non durò molto. Si piegò in avanti e si abbracciò il corpo urlando per il dolore. Le ali si liberarono dalla loro costrizione venendo in superficie, Samael non le aveva lasciate più libere da quando aveva scoperto ciò che era! Sentì il potere scorrergli nelle vene come lava liquida. Poi una strana sensazione gli invase la bocca, sentì gli incisivi allungarglisi appena. Digrignò i denti. "Che diavolo!" Ansimò raddrizzandosi. Girò appena il capo e guardo le sue ali, prima quella piumata e poi quella demoniaca, e in quel momento gli sembrarono bellissime entrambe! Le vedeva con occhi nuovi! Avevano uno strano alone intorno. "Sapevo che erano bellissime." Disse Calix guardandolo. "Ora hai tutto il tuo potere."
Samael lo guardò, si passò la lingua sulle labbra e sussultò quando senti le punte acuminate dei suoi incisivi.
"Grazie." Disse Samael riconoscente.
"Fa comunque attenzione." Calix era preoccupato per lui.
Samael annuì e poi si avviò fuori dalla grotta.
Elaiza e Dacre avevano perso il contatto non appena Samael aveva lasciato il fianco di Calix.

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