capitolo 17

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Nives guardava Dyna preoccupata, il segugio era accucciata in un angolo. Lo sguardo perso, ogni volta che la porta si apriva lei alzava il capo nella speranza che fosse Alsiel.
La sentì uggiolare piano. Le si avvicino e si sedette per terra vicino a lei, le carezzò il pelo biondo con dita lievi. "Devi capirlo, l'avete fatto preoccupare." Le disse Nives. Non credeva che Dyna potesse rispondergli in quella forma, di fatti quando sentì la sua voce nella sua testa sussultò.
Andras ha perdonato Gwen.
Alle sue parole Nives sorrise e l'abbracciò, nonostante fosse cresciuta Dyna era comunque ingenua.
"Andras è innamorato e ogni tanto l'amore rende ciechi."
Alsiel non mi ama allora? Chiese confusa guardandola.
"Certo che ti ama, ma il loro è un amore diverso." Le disse.
Quindi Alsiel non mi perdonerà mai? Le chiese con voce tremante.
"Ma certo che lo farà, ha solo bisogno di far sbollire la rabbia." Le sorrise. "Devi fidarti di me." Le prese il muso tra le mani e la guardò negli occhi con intensità.
Mi perdonerà.
"Sì, ma tu non devi più farlo preoccupare come hai fatto. Lui ci tiene davvero a te. Devi solo fare ciò che dice e tutto andrà bene."
Se lo dite voi. Abbassò il capo e poi glielo poggiò in grembo.
Nives capiva perché Alsiel aveva agito in quella maniera.
"Mi fai compagnia? Andiamo a fare una passeggiata..."
Lui ha detto...
"Ha detto che devi stare o con me o con lui, non chiusa in questa stanza. Su andiamo." Dyna la guardò titubante però poi si alzò e attese che Nives facesse lo stesso.
Posso vedere Gwen?
"Non oggi. Vieni adiamo." Le disse e uscirono dalla stanza.
Nives avrebbe voluto parlare con Alsiel, ma non lo vedeva da ore. Chissà dov'era? Guardò fuori da una delle finestre e socchiuse gli occhi. Dove stavano andando Sephiroth, Dacre e Kara? Erano armati e si dirigevano verso il varco che conduceva nella terra degli oscuri, lo sapeva solo perché lo aveva usato.
"Vieni Alsiel dev'essere nella sala del trono."

Dacre si fermò quando vide Nicolas andare verso di loro con Kian svenuto tra le braccia, gli corse incontro e lo guardò preoccupato. "Kian!" Con tono allarmato.
"Si riprenderà." Gli disse Eileen.
"Avreste dovuto impedirglielo! Fargli usare tutto quel potere..."
Eileen rimase in silenzio, si passò la lingua sulle labbra e poi lo guardò. "Non ho avuto la visione."
"Com'è possibile?" Gli chiese preoccupato.
"Ha bevuto il tuo sangue. Questo crea un'anomalia nel suo e mi impedisce di avere una visione chiara su di lui." Le disse Eileen. "Se avessi saputo... non gli avrei permesso di venire con noi." Con tono addolorato.
Kian sentì la voce di Dacre squarciare il velo che lo avvolgeva, la voce del suo compagno aveva raggiunto la sua mente.
Dacre vide le ciglia di Kian tremare impercettibilmente per un attimo, poi si mosse bruscamente, se non fosse stato per Nicolas che lo teneva saldamente sarebbe caduto per terra.
Kian fissò Nicolas per un attimo e si ricordò di averlo attaccato. Sbiancò di colpo. "State bene?" Gli chiese con tono allarmato.
Nicolas lo mise giù e Kian barcollò appena, Dacre fu subito al suo fianco e lo sorresse afferrandolo per la vita.
"È stato doloroso, ma sto bene." Gli rispose Nicolas.
"Non sono riuscito a trattenermi..." la voce gli si spezzò per il dolore.
"Ti capisco, non è facile sapere una verità del genere. Ora torniamo." Nicolas aveva bisogno di andare da Elaiza, specie dopo ciò che aveva fatto, voleva essere lui a dirglielo. Sperava solo che lo perdonasse.
Kian chinò il capo. Dacre lo abbracciò.
"Andiamo." Gli disse Dacre contro l'orecchio con tono comprensivo.
"Io..." Kian nascose il viso nell'incavo della sua gola e lo abbracciò.
"Ne riparleremo, sei ancora debole." Lo scostò da sé e gli carezzò una guancia con tenerezza e poi lo prese imbraccio. Kian sentì gli occhi riempirglisi di lacrime, ma non permise loro di vincere.
Kara distolse lo sguardo da Dacre e Kian e guardò Sephiroth aveva sperato di poter stare un po' di tempo sola con lui, ma la situazione gli si era rivoltata contro, l'ora che avevano perso per raggiungere Kian era stato un giorno nel regno degli angeli neri.
Sephiroth le strinse la mano e poi la lasciò andare. Eileen si era avvicinata e Kara, si avviarono verso il varco.
"Che succede?" Chiese Samael a Sephiroth.
Sephiroth glielo disse mentre guardava Eileen parlare con Kara. Le due sembravano andare d'accordo. "Mi dispiace."
"È venuta con me nella speranza che potessimo stare un po' insieme."
"Rimanete da questa parte del varco. Parlerò io con Alsiel."
"Ma..." Tentennò Sephiroth.
"Tranquillo, credo che non sarà un problema per lui, capirà. E poi in questo momento non c'è bisogno di te." Gli disse. "Dimmi solo dove posso rintracciarti, in caso di bisogno manderò un segugio dell'ombra." Poi si fermò e lo trattenne. "Solo una cosa. Non fare stupidaggini. Non rinunciare alle ali, aspetta di vedere cosa troverai negli archivi." Gli disse.
"Grazie." Gli rispose Sephiroth.
"Fate solo attenzione."
"Lo faremo." Poi guardò Nicolas. "Che ha?" Gli chiese. Nicolas era sempre stato sulle sue, ma in quel momento era come avvolto da una cappa di oscurità.
"Non pensare a lui." Disse Samael. Sperava che Nicolas riuscisse a dominare quell'aura di ostilità prima che entrassero nel regno o avrebbe dovuto dare spiegazioni ad Alsiel che non era il caso di dare. "Prendi Kara e andate."
"Ancora grazie."
Sephiroth si avvicinò a Kara e Eileen le interruppe nel bel mezzo di una frase, la prese in braccio spiegò le ali e la portò con sé.
Kara urlò per lo spavento quando si sollevarono in volo.
"Dove andiamo?" Gli chiese gettandogli le braccia al collo.
"Lo vedrai presto." La baciò con passione e poi si diresse nel suo rifugio segreto.

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