Capitolo 8

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"Sei mai stato in questa zona delle segrete?" Chiese Azazel ad Andras.
Di solito quando loro padre voleva che qualcuno gli fosse portato vivo era ad Andras che affidava il compito.
"No, non sapevo neanche che esistete." Quando erano giunti nel sotterraneo avevano percepito chiaramente l'odore di Dacre. Che ci faceva il veggente la sotto? Avevano trovato la leva che faceva aprire una porta in pietra mimetizzata nella roccia. Quando essa si era aperta scivolando di lato avevano sentito l'odore di Dacre ancora più forte. Era passato di la non più di qualche ora prima, forse meno.
"Credi stia complottando contro di noi?" Azazel cercava di mantenere la calma, aveva capito che il veggente nascondeva qualcosa, ma non credeva li avrebbe traditi.
Ciò che lo irritava era il fatto che i suoi poteri mentali sembravano scemare quando Alsiel non era presente, quindi quel potere era strettamente legato al ragazzo.
"No!" Andras si era fermato e lo aveva guardato con preoccupazione. "E poi puoi leggere nella mente di tutti, lo sapresti..."
"Leggo nelle vostre menti solo se Alsiel è presente e me lo permette," con tono irritato, "è molto fastidioso, ma non posso contrastarlo in questo." Alsiel rise, gli piaceva tenerlo al guinzaglio.
Non sono un cane, ragazzino! Sbottò Azazel nella loro mente.
Sei stato tu il primo a dirlo... si interruppe e si fermarono, Dacre non era solo! Un odore inconsueto gli aleggiava intorno.
"Un oscuro!" Andras guardò Azazel che digrigno i denti. "Dagli il tempo di parlare!" Andras gli si era messo davanti.
"Tranquillo, non staccherò la testa del veggente, ci serve vivo." Sperava per lui che non avesse fatto qualcosa di irreparabilmente stupido. Non sapeva come avrebbe reagito altrimenti visto che anche Alsiel era sul chi vive...
Andras stava per parlare, ma Azazel gli fece cenno di tacere. Si stavano avvicinando.
"Credi mi ucciderà? In fondo sono un oscuro..." Disse la voce bassa e sensuale di Kian.
"Capirà perché ti ho condotto qui." Gli rispose Dacre.
"Lui odia la nostra razza..." Con tono preoccupato.
"Non ti ucciderà." Con tono sicuro
"Ne sei certo?"
"Sono un veggente!" Ribatte Dacre.
"Perché sei venuto da solo?" Gli chiese. Si erano fermati, Dacre lo aveva fatto poggiare contro il muro alle sue spalle. Kian si era stancato e lui aveva bisogno di prendere fiato.
"Perché temevo fosse una trappola e non volevo rischiare la vita di nessuno." Rispose a Kian. Poi si girò e si inchinò quando Azazel e Andras spuntarono fuori da dietro una curva.
"Mio re, mio signore." Con tono ossequioso.
"Devi spiegarci molte cose." Dissero, Alsiel sapeva che Dacre non avrebbe mai agito contro di loro.
"Lo so, ma non ho molte risposte, so solo che dovevo condurlo da voi." Disse indicando Kian. "Lui sa qualcosa che dobbiamo sapere."
"Saliamo di sopra." Disse Andras, l'oscuro era poggiato contro il muro alle sue spalle. Lo vide scostarsi e barcollare in avanti. Si mosse rapido e l'ho prese imbraccio prima che cadesse a terra.
Kian lo guardò, gli occhi sbarrati per la paura. "Sta tranquillo, non ti uccideremo." Gli disse Andras.
L'oscuro era molto giovane. Lo vide cercare Dacre con lo sguardo. "Andiamo."
Dacre fece un passo avanti e una smorfia di dolore gli piegò le labbra.
Doveva farsi controllare quella spalla lussata o sarebbe guarita in quella posizione.
Alsiel lesse nella sua mente, gli si avvicinò afferrandogli il braccio, gli poggiò la mano sulla spalla e tirò rimettendogliela a posto.
La mente di Dacre già sottoposta ad uno stress eccessivo, fu artigliata dalla nausea e il buio lo inghiottì. Alsiel lo sorresse quando gli crollò contro. "Un po' più di delicatezza, no e."
"Ha fatto collassare uno dei miei varchi senza il mio permesso, credimi, sono stato più che delicato." Poi passò un braccio sotto le ginocchia di Dacre e lo prese in braccio, la testa del veggente gli si poggiò contro la spalla.
Lo guardò. Come aveva fatto a non accorgersi che era molto pallido e che aveva quei cerchi scuri sotto gli occhi? Si chiese. Era il loro re, gli stavano intorno in continuazione per colpa di tutta quella situazione assurda, eppure lui non aveva notato niente!
Alsiel, non puoi incolparti di questo! Lo rimproverò Azazel.
Avremmo dovuto capire...
Capire cosa? Siamo sotto pressione tutti in questo momento, specie noi. Lo interruppe, col fatto che Samael era la fuori erano troppo preoccupati per rendersi conto che non era il solo che si stava mettendo in gioco.

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