Capitolo 24

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Andras guardava Alsiel, il Gliph infondo alla sua schiena era bellissimo, suo figlio indossò una camicia e un gilet neri, nascondendolo così alla vista.
Nicolas li aveva lasciati soli dicendo loro che voleva vedere come stava Elaiza.
Nives dopo averlo abbracciato e baciato senza pudore davanti a lui e a Nicolas, con una scusa era andata via.
"Sicuro di stare bene?" Gli chiese.
"Perché? Pensate che stia mentendo?" Alsiel lo fissò dallo specchio, si stava raccogliendo i capelli e poi li legò in una coda con un nastro nero, si mise il fermaglio e lo fissò bene.
"Voglio esserne solo certo." Gli disse avvicinandoglisi. "La tua reazione nella sala del trono..."
"Avevo appena subito il cambiamento e sfido chiunque a reagire in modo calmo e ponderato nelle mie condizioni. Voleva catturare Azazel, e se non ci fosse riuscito e avrebbe strappato me da questo corpo? Come credete sarebbe finita?" Gli chiese con tono calmo. "Comunque non lo abbiamo ucciso, dovrebbe baciare per terra dov'è più sporco per la mia clemenza!" Finì Azazel con tono duro. Si girò verso Andras che lo guardava con costernazione, sospirò e gli si avvicinò. "Non andrò a cercarlo per ucciderlo, ma non lo voglio mai più nel mio regno!" Non dopo un tradimento come quello, non gli importava il motivo che lo aveva spinto ad agire in quel modo. L'inferno era lastricato di buone intenzioni e lui c'era sceso più di una volta e non aveva intenzione di intraprendere un altro viaggio del genere.
"E con Shaw e Dyna come la metti?" Gli chiese incrociando le braccia sul petto continuando ad osservarlo. Il figlio non si era abbottonato né camicia né gilet.
"Risolverò la situazione, non dovrebbe essere un problema." Poi riportò la sua attenzione allo specchio. Sperava che quello fosse il suo ultimo cambiamento, si stava stancando. Però quel colore di capelli gli piaceva un sacco, lo univa a Nicolas!
"Alsiel..."
"Cosa?!" Gli chiese esasperato girandosi verso di lui, i capelli gli ondeggiarono sulla schiena, aveva ancora i nervi a fior di pelle, poi rendendosi conto di essere stato sgarbato col padre fece un respiro profondo e lo guardò. Era rammaricato, suo padre non meritava la sua rabbia, era sempre stato al suo fianco da quando tutto quello era cominciato, non tutti lo avrebbero fatto. "Scusatemi. Mi sento ancora un po' scombussolato." Non era una scusa, sentiva che il suo carattere si era amalgamato con quello di Azazel.
"Lo capisco e voglio che tu sappia che qualsiasi cosa fosse accaduta io sarei rimasto al suo fianco, non mi sarei tirato indietro." Era sincero su quello. "Avrei sofferto la tua perdita, ma non avrei abbandonato Azazel."
"Perché? Ti avrei tolto tuo figlio, avresti dovuto odiarmi!" Gli disse Azazel guardandolo.
"Basta odio, a cosa ci ha portati?" Gli chiese in modo retorico. "Ci siamo odiati, ma io non ti odio più..." Si interruppe quando vide come lo stava fissando. "Meglio che io vada..."
"Dovresti odiarmi, odiarmi in modo feroce." Gli disse con tono incolore.
Andras gli sorrise con amarezza. "Così da far vincere nostro padre persino dalla tomba? No! Basta!" Rispose. "Ha fatto abbastanza danni da vivo, non gli permetteremo di farne anche da morto."
Rimasero in silenzio per un tempo che parve infinito poi Azazel annuì. Andras aveva ragione, basta rivangare il passato. "Devo andare a parlare con Dyna vieni con me?"
"Sì, andiamo e con Gwen."
"Nicolas me l'ha detto, ha fatto bene." Si avviò e Andras gli si mise al fianco.

Nicolas entrò in camera. Non avrebbe voluto lasciare sola Elaiza, ma la situazione era davvero complicata. Era felice che suo fratello alla fine ce l'avesse fatta, certo il suo carattere sarebbe mutato, ma non gli importava, lui era là per essergli di aiuto e sostegno, in ogni modo possibile.
Si avvicinò a Elaiza, stava dormendo. Si andò a sedere al suo fianco e la guardò, era bellissima! I capelli rossi sparsi sul cuscino, aveva le guance leggermente arrossate, sospirò nel sonno e dischiuse appena le labbra come se attendesse il bacio del principe azzurro. Nicolas sorrise a quel pensiero, paragonarsi al principe Azzurro, chi l'avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe innamorato. Aveva sempre pensato che la sua unica ragione di felicità fosse Alsiel, poi era arrivata lei e tutte le sue certezze erano crollate, nonostante la sua oscurità era in grado di amare incondizionatamente. Si chinò e le depositò un bacio lieve sulle labbra.
Elaiza alzò le braccia istintivamente e affondandogli le dita tra i capelli lo attrasse a sé baciandolo di rimando, con dolce passione. Quando interruppero il bacio entrambi ansimavano.
"Come sta Alsiel?" Gli chiese carezzandogli una guancia con dita lievi, lo guardava negli occhi con dolce struggimento.
"Sembra bene, ma a mio parere e presto per dirlo."
"Sei preoccupato?" Elaiza si sollevò e Nicolas le sistemò i cuscini dietro la schiena per farla stare più comoda.
"Sono sempre preoccupato per Alsiel." Lei fece scivolare le dita nelle sue.
"Hai sempre detto che Alsiel è forte." Disse lei con un sorriso.
"E con questo? Dovrei smettere di preoccuparmi?" Lei gli diede una pacca contro la spalla.
"Maschi! Capite solo ciò che volete capire vero?" Gli chiese. "Non ti sto dicendo di non preoccuparti, ma di dargli fiducia."
Nicolas sospirò. "Io ho fiducia in mio fratello..."
"Appunto, hai fiducia in Alsiel, ma non in Azazel!" Disse lei esasperata. "Forse è giunto il momento che tu abbia fiducia anche in lui." Le disse Elaiza stringendogli appena la mano. "So che è difficile, ma devi provarci."
"Avevo promesso ad Alsiel che non avrei odiato Azazel se a sopravvivere fosse stato lui." Lo disse così piano che Elaiza lo sentì a stento. "Non so però se sarei stato in grado di mantenere la mia parola." La sua voce ebbe un fremito.
Elaiza lasciò la sua mano e lo abbracciò di slancio. Non doveva essere facile per Nicolas.
"Sono certa che avresti mantenuto il tuo giuramento. Non ho mai conosciuto un essere più leale di te!"
"Ne sei così certa?" Perché lui non lo era. Sospirò e lei gli carezzò una guancia.
"Ne sono più che certa."

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