capitolo 19

41 7 0
                                    

Nicolas entrò nella sala del trono e si fermò di botto quando vide Alsiel, era seduto per terra e suo padre lo teneva tra le braccia.
Samael era stravolto, comunque stava certamente meglio delle due guardie che piantonavano davanti alla porta, erano vive, ma prive dei sensi.
Si avvicinò al fratello che appena sentì la sua presenza alzò il capo e lo guardò. Era pallidissimo! Si andò ad inginocchiare al suo fianco. "Alsiel che succede?" Gli chiese preoccupato, allungò la mano e gli toccò il viso.
"Perché l'hai fatto bere alla tua vena?" Gli chiese.
Nicolas sbarrò gli occhi e lo fissò con sgomento, poi guardò Samael con irritazione. Alsiel si mosse e lo afferrò per la camicia attirandolo vicino a sé. "Non guardare lui! Guarda me! Non avresti dovuto farlo!"
"Volevo solo essere di aiuto!" Gli disse Nicolas guardandolo negli occhi. "Come potevo sapere... il negromante non mi ha parlato delle conseguenze."
"Sarà la sua testa che cadrà!" Sibilò Azazel con rabbia. Non riusciva proprio a controllarsi!
Alsiel lasciò andare Nicolas e si accasciò sul pavimento di pietra, si inarcò per il dolore. "Maledizione! Alsiel! Devi respingermi!" Gli ordinò con tono preoccupato. "Devi farlo prima di essere troppo debole!" Che diavolo, perché non riusciva a trattenersi.
Alsiel stava per scivolare nell'oscurità, Azazel lo stava uccidendo anche se involontariamente.
Nicolas lo afferrò per le braccia e lo scosse. "No! Non lasciarti andare!" Gli urlò scuotendolo. "Alsiel!" Il panico trapelò dalla sua voce, Nicolas non andava mai nel panico! Fu quello a far si che Alsiel si aggrappasse alla vita, si divincolò dalla stretta del fratello, si spostò su un fianco e si raggomitolo su sé stesso, doveva reagire! Respinse Azazel con tutto il suo potere relegandolo, Azazel nonostante gli avesse detto di farlo si era opposto, era nella sua natura lottare. Quello lo aveva stremato, respirò con affanno per un attimo. "Alsiel!" Lo richiamò Nicolas.
"Sto bene." Aprì gli occhi e guardò il fratello cercando di sorridergli. "Azazel per il momento è sopito, anche se non so per quanto ci resterà. Devo trovare il modo per tenerlo calmo." Si alzò a sedere e con l'aiuto di suo padre e di Nicolas si mise in piedi.
"Non sarà facile." Intervenne Samael. "Ma siete forte. C'è la farete."
"In questo momento non mi sento forte." Disse Alsiel lasciandosi cadere sul trono, reclinò il capo all'indietro e i capelli gli scivolarono sulle spalle quando raddrizzò il capo si rese conto che le ciocche nere erano diventate di più di quelle bionde. Si scostò i capelli dal viso con le dita quando toccò il fermaglio d'argento, un brivido lo percosse, e se fosse riuscito...
"A che pensi?" Gli chiese Nicolas.
Alsiel non ebbe il tempo di rispondere perché Nives entrò correndo nella sala del trono con al seguito Dyna.

Nives si era assopita sul letto, Dyna si era sdraiata al suo fianco e si era addormentata. Si alzò a sedere di colpo quando un dolore straziante le traverso il corpo, si coprì le orecchie con le mani e poi si inarcò per il dolore.
Dyna si spostò mettendolesi sopra e innalzò barriere di protezione. La rabbia di Azazel stava facendo del male a Nives, ma Dyna era certa che non ne fosse consapevole. Non l'avrebbe mai fatto! Quando riuscì ad isolarla in una bolla di potere Nives l'abbracciò e si rilassò un po'.
"Che sta succedendo?" Chiese, il dolore che aveva provato traspariva dal tono della sua voce.
Sembra che il re sia furioso.
"Lo abbiamo lasciato solo con Samael, non gli farebbe mai del male." Cercò di scendere dal letto, ma Dyna la fermò bloccandola sul letto con le sue enormi zampe.
Non posso proteggervi se vi allontanate da me.
"Devo andare da Alsiel..."
Non per il momento. Le disse.
"Ma..."
Fidatevi. Avrebbe voluto correre anche lei da Alsiel, ma non poteva, in quel momento era importante proteggere Nives, essendo lei un demone puro rischiava la vita. Appena la sua rabbia si placherà andremo da lui.
Il tempo sembrava scorrere lentissimo. Quando finalmente Dyna si spostò da sopra di lei, Nives si alzò dal letto e corse da Alsiel.
Nives si fermò un attimo quando vide le guardie accasciate fuori dalla porta, il suo istinto era quello di aiutarle, si avvicinò e si assicurò che stessero bene e poi entrò dentro la sala del trono.
Quando Alsiel sentì le porte della sala del trono aprirsi alzò il capo e punto gli occhi su di lei. Nives si bloccò, era solo Alsiel, gli occhi verde azzurri la fissavano. Corse da lui e lo guardò preoccupata. "Che è successo? Stai bene?"
"Tu stai bene?" Gli chiese Alsiel, sentiva lo strascico del dolore nella sua voce.
"Dyna mi ha protetta. Sto bene." Gli disse carezzandogli il viso.
"Mi dispiace."
"Cos'è successo?" Chiese Nives guardando tutti. Nessuno rispose per un lungo momento.
Nicolas si mordicchiò le labbra e poi le raccontò ciò che era successo.
"Ti ha baciato e tu hai ricambiato!" Nives trattenne il fiato. "Ma sei uscito di testa?!"
"Come facevo a sapere che mi avrebbe baciato! È un maschio!"
"È un vampiro!" Poi guardò Andras. "Cos'hai insegnato ai tuoi figli sulle creature della notte?" Gli chiese con tono accusatorio.
"In teoria noi non avremmo mai dovuto trovarci qui!" Le rispose Andras. "Se Alena non avesse rapito Alsiel..."
"Non nasconderti dietro al dito!" Urlò Nives. "Dovevi parlargli di tutte le creature della notte, non solo degli angeli neri." Però poi cerco di calmarsi, era inutile perdere la testa. "Va bene, vediamo di rimediare. Dimmi che hai scelto Elaiza."
"Io sceglierò sempre Elaiza! Che assurdità è questa." Le chiese passandosi le dita tra i capelli sciolti.
"Almeno questo gioca a nostro favore." Disse Nives. "Posso..." Si interruppe di colpo quando vide le pupille di Nicolas dilatarsi e coprire il verde dell'iride. "Nicolas!?" Alsiel si era alzato non appena si era reso conto che c'era qualcosa che non andava.
"E qui." Sussurrò Nicolas passandosi la lingua sulle labbra.
"Che facciamo?" Chiese Alsiel a Nives.
"Non devono vedersi!" Disse lei con tono fermo.

Prison of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora