capitolo 31

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Shaw guardò Xenia, sua sorella in quei pochi giorni aveva riacquistato lucidità, aveva visto i suoi occhi diventare sempre più consapevoli.
Lei lo fissava fiera, i polsi incatenati. "Pensavi davvero che avrebbe avuto il potere di distruggermi?" Gli chiese, era troppo giovane per poterlo fare. Era seduta sul letto. I capelli sciolti sulle spalle. Indossava un abito semplice.
"Sarebbe stato meglio per te." Disse Shaw con tono basso, era poggiato contro la porta alle sue spalle.
"Non potrai tenermi in catene per sempre." Gli disse con tono conciliante. "Sono tua sorella, potresti mostrarmi clemenza..."
"Clemenza? Tu sei stata clemente con me? No, hai cercato di uccidermi in ogni modo." Nessuna emozione traspariva dalla sua voce. "Comunque non rimarrai incatenata per sempre." Le disse.
Xenia lo fissò inarcando un sopracciglio. "Mi ucciderai?" Gli disse sbeffeggiandolo. "Oh su via Shaw, ne hai avuto l'occasione e non ci sei riuscito."
"Hai ragione, mi sono lasciato guidare dai sentimenti che provavo per te." Le disse e le si avvicinò, si chinò e la fissò negli occhi con freddezza. "Non provo più nulla. Domani all'alba morirai." Lei lo fissò con sfida. "Oh, aspetta speri che il tuo schiavo venga a salvarti non appena saprà che ti farò salire sul patibolo?" La vide sbarrare gli occhi. "L'abbiamo catturato."
"Non si arrenderà alla mia morte, farà di tutto per vendicarmi..."
"Sul serio? Allora mi dispiace per lui, avevamo pensato di poterlo salvare visto che è solo colpa tua se è ridotto in quello stato." Le disse e si allontano dal suo fianco.
"Avevate pensato?" Xenia non capiva.
"Oh, scusa dev'essermi sfuggito." Con ironia. "Io e Alsiel abbiamo firmato un trattato di pace."
"No!" Urlò con rabbia, Xenia si alzò pronta ad attaccarlo, ma era ancora troppo debole! Lui la spinse indietro e lei ricadde sul letto i capelli scompigliati gli occhi accesi di furia.
"Vuoi un ultimo pasto?" Le chiese, poi corrugò le sopracciglia. "A pensarci meglio, non credo te lo concederò, spero tu capisca."
"Nonostante tutto sono certa che non potrai farlo!" Gli disse Xenia con voce tremante.
"Ho fatto lucidare la spada di papà, sono certo che sarebbe d'accordo." Posò la mano sulla maniglia e si girò a guardarla. "Sono certo che approverebbe, mi aveva affidato a te e tu hai tradito la sua e la mia fiducia."

"Shaw!" Urlò quando lo vide chiudere la porta. Cercò di liberarsi, ma non aveva abbastanza potere e non sarebbe tornato, non prima di qualche giorno e lei non aveva giorni, ma poche ore!
Alsiel era seduto sul trono, be seduto era una parola grossa, era stravaccato una gamba sul bracciolo, dondolava il piede nervosamente. Samael aveva mandato un messaggio a Calix per informarlo di ciò che sarebbe accaduto da lì a poco.
Alsiel gettò il capo all'indietro e i capelli per poco non toccarono per terra. Aveva bisogno di un po' di tempo con la sua amata, ma non era facile con tutto ciò che stava accadendo. Chiuse gli occhi e si concentro. Sapeva dov'erano tutti. Nicolas era con Elaiza a parlare del fatto che sarebbero diventati genitori. Suo padre stava insegnando a Gwen a difendersi, la ragazza lo aveva implorato di insegnargli l'arte della spada. Samael stava facendo i bagagli con l'aiuto di Eileen, sarebbero andati con lui quando Shaw gli avrebbe fatto sapere quando sarebbe avvenuta l'esecuzione, poi da lì si sarebbero recati nel regno di Calix e Samael sarebbe salito sul trono.
Sephiroth e Kara stavano consultando un sacerdote per essere uniti in matrimonio, non credeva c'è ne fossero tra gli angeli neri.
Dacre e Kian erano ancora con Colin.
Stava pensando a quello quando sentì le labbra di Nives sulle sue. "Non è scomoda come posizione?" Gli chiese lei guardandolo dall'alto.
"Mi aiuta a riflettere." Disse tirandosi su di scatto, la prese per la vita e se la fece sedere sulle gambe. "Avevi detto che avevi bisogno di riposare, mi sembri stanca." Le sussurrò contro l'orecchio baciandoglielo.
Nives piegò appena il collo all'indietro e lui vi depositò un bacio.
"Passerà." Gli rispose lei con un gemito.
"Qualche giorno e quando tutto questo sarà finito ti costringerò a letto." Gli disse con tono malizioso.
"Allora non sarà una costrizione." Gli affondò le dita tra i capelli biondi e lo baciò. Poi interruppe il bacio e avvicinò le labbra al suo orecchio stava per parlare quando qualcuno bussò alla porta.
"Com'è che ci interrompono sempre sul più bello!" Si lamentò Alsiel con un gemito.
"Avremo tempo." Nives stava per alzarsi dalle sue gambe, ma Alsiel le circondò la vita e la costrinse a restare seduta.
"Avanti." Chyna entrò nella sala del trono, si inchinò e poi gli si avvicinò e gli porse il messaggio.
Alsiel lo prese e lo aprì, lesse le poche righe che conteneva. "Ci saremo. Come sta Dyna?" Le chiese.
"Felice e innamorata, mio signore."
"Torna in fretta da lei." Le ordinò.
"Mio signore." Chyna chinò il capo e poi andò via.
"Colin non si è ancora svegliato, avevi detto che volevi fosse presente." Nives aveva disapprovato quella decisione di Alsiel, ma capiva comunque perché lo stesse facendo.
"Andiamo a controllare com'è la situazione?"
"Sì, andiamo." Nives si alzò seguita da Alsiel.

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