capitolo 33

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Calix li attendeva con una scorta adeguata ai confini del suo regno.
Appena Calibano e Sides li videro gli andarono incontro e si misero uno al fianco di Samael l'altro al fianco di Andras.
Alsiel gli si fermò davanti e Calix chinò il capo in segno di rispetto.
"È un onore avevi nel mio regno, in modo da poter consolidare la pace."
Alsiel sapeva che avrebbe dovuto rispondere che per lui era lo stesso, ma non si sentiva così onorato visto che lì avrebbe lasciato Samael.
"Andava fatto." Disse Alsiel con tono freddo. Nicolas gli diede un calcio nello stinco da dietro. Alsiel sussultò e si girò a guardarlo socchiudendo gli occhi con rabbia, ma il viso di suo fratello era impassibile. "È un onore anche per me." Disse a denti stretti.
Andras scosse il capo. "Siamo onorati di essere qui."
Calix sorrise in modo teso e prima guardò Samael e poi Nives, la figlia gli si avvicinò e lui l'abbraccio. "Stai bene?" Le chiese, anche se guardandola vedeva la sua felicità aveva bisogno che lei glielo confermasse.
"Meravigliosamente." Gli rispose con un sorriso. Poi si sciolse dal suo abbraccio e tornò al fianco di Alsiel.
"Seguitemi, ci attendono nella sala del trono." Aveva preparato tutto come gli era stato detto. Alsiel non aveva fatto mistero del fatto che non voleva trattenersi più del necessario, non voleva lasciare il suo regno senza protezione. Anche se aveva già stretto un'alleanza con gli oscuri e si accingeva a stringerla con i demoni c'erano altre razze della notte da tenere in considerazione.
Alsiel gli si mise al fianco.
"Vedo che siete riusciti a rimettere in ordine." Samael gli aveva detto che il regno di Calix aveva preso un brutto colpo.
"Grazie all'aiuto dei due segugi, sì, ci sono riuscito." Gli disse, camminava con dignità al suo fianco. "Abdicherò al trono in favore di Samael senza rimpianti, è un maschio di valore."
Alsiel si guardò alle spalle per un attimo. "Sì, è un maschio di immenso valore."
"Perché lo ammirate? Voglio dire, se non fosse per lui non vi trovereste in questa situazione con tutti questi grattacapi."
Alsiel sorrise, ma non gli rispose. "Sbrighiamoci." Gli disse invece.

Calix salì sulla pedana dove c'era il suo trono, Alsiel lo fissò, sperava che Samael avrebbe fatto distruggere quell'orrore! Era un'offesa agli occhi.
"Mio popolo." Disse Calix rivolgendosi alla sala gremita di demoni. "È giunto il momento che vi metta a parte di una grande verità." Indicò Samael e questi salì sulla pedana al suo fianco. "Molti di voi hanno già conosciuto Samael, ci ha aiutato quando gli oscuri ci hanno attaccati, ebbene, lui e il vostro principe, molti anni orsono mi fu sottratto, ma adesso è tornato da noi."
Esclamazioni piene di stupore riempirono la sala. "Samael è stato cresciuto tra gli angeli neri... comunque ha deciso di tornare tra la sua gente ed è per questo che io abdicherò al trono in suo favore." Con tono deciso. Il silenzio calò nella sala per un attimo. Poi un demone si fece avanti e chiese il permesso di parlare. Calix glielo concesse.
"Mio signore, siamo certi che lui penserà al nostro benessere e non a compiacere l'angelo della morte?" Gli chiese. "Sappiamo tutti che vostro figlio gli è fedele." Finì.
"Alsiel si è dimostrato un angelo nero clemente, avrebbe potuto farci morire tutti, invece ha mandato Samael in nostro soccorso e grazie a lui che le mogli e i figli di molti di voi sono vivi adesso." Gli rispose.
"Capisco la vostra titubanza." Intervenne Samael a quel punto. "E vi assicuro che la mia decisione è stata molto combattuta e sofferta, ma ho capito che sono il vostro principe, che faccio parte anche della vostra realtà, e se per mantenere la pace devo salire al trono, allora lo farò." Disse con tono deciso. "Vi assicuro che penserò sempre al vostro benessere e che la nostra sicurezza verrà prima di tutto." Poi fece un passo avanti. "È l'unico modo per farlo è stringere un'alleanza con Alsiel re degli angeli neri e poi con Shaw re degli oscuri. Formeremo una triade così potente che le altre creature della notte non oseranno attaccarci e forse anche loro vorranno sancire la pace."
Alsiel era rimasto in silenzio, non aveva senso intervenire, Samael era sempre stato bravo con le parole. Molti demoni si erano girati a guardarlo, attendevano che dicesse qualcosa, ma lui non aprì bocca. "Alsiel vuole la pace. Basta spargimenti di sangue, basta con queste guerre che non fanno altro che farci perdere padri, figli, nipoti..." non finì la frase che un boato di acclamazioni investì la sala.
"Visto che siete d'accordo." Disse Calix togliendosi la corona dal capo. "Inginocchiati Samael." Gli ordinò. Samael poggiò un ginocchio per terra e chinò il capo. Calix pronunciò parole che lui non ascolto, aveva lo sguardo fisso su Alsiel, l'espressione del suo viso era impassibile, ma il dolore che leggeva nei suoi occhi lo straziava. Samael chiuse gli occhi per un attimo, ma poi li riaprì dopo aver deglutito, avevano deciso insieme ciò che era giusto fare.

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