capitolo 14

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Eileen lo strinse in un forte abbraccio e poi gli prese il viso tra le mani guardandolo. "Sono così felice che stai bene." Gli disse.
"Io ho avuto così paura per te." Le toccò la gola dove aveva il segno del collare. "Guarirà?" Xenia l'aveva torturata perché lei lo aveva fatto fuggire.
"Certo che guarirà non preoccuparti." Tornò ad abbracciarlo.
"Se non avessi cercato di mettermi al sicuro, lei non ti avrebbe fatto del male." Con tono addolorato.
"Lo rifarei altre cento volte." Un sorriso le piegò le labbra. Poi si guardò intorno. "È una bella stanza." Eileen sorrise. "E lui è bellissimo." Alle sue parole Kian arrossì e gli occhi rossi gli balenarono di felicità.
"Sapevi di lui?" Le chiese.
"Sì." Un sorriso le piegò le labbra.
"Perché non me lo hai detto?" Era curioso di quello.
"Non ne ho avuto il tempo." Gli disse. "Ho dovuto eludere la sorveglianza delle guardie per arrivare a te, a quel punto la mia priorità è stata metterti in salvo. Sapevo che qui eri al sicuro."
Kian aveva avuto così paura di perderla.
"Non vorrei essere nei suoi panni, il re la farà soffrire certamente." Le disse.
"Shaw è furioso con lei, l'ha fatta incatenare e rinchiudere nelle segrete." Eileen l'aveva visto.
"So che merita ciò che sta per farle, ma..."
"No, non dispiacerti per lei." Gli prese le mani tra le sue e lo guardò negli occhi. "Ha scelto lei il suo destino."
"Solo... mi chiedevo com'è ha potuto fare un cosa simile?"
"Non lo so." Lei non avrebbe mai preso in considerazione l'idea di fargli del male. Kian era tutto per lei. Da quando lo aveva trovato. "Vieni." Lo portò fino al letto e si sedette. Kian le si mise seduto vicino. "Devo dirti una cosa." con tono serio.
"Così mi preoccupi."
"No, non devi preoccuparti." Gli disse guardandolo con affetto. "Voglio che tu sappia di quel giorno, di..."
"Me l'hai detto, mi hai salvato..." Eileen gli poggiò le dita contro le labbra per farlo tacere.
"Ascoltami. Quando ho avuto la visione il dolore è stato straziante. Come aveva potuto ordinare la morte di quella famiglia! Si era messa il mantello, coperto il capo e si era mossa silenziosa per le vie buie. Quando era arrivata il fuoco era appena stato appiccato. Mi mossi grazie alle mie visioni senza incappare in nessuno. Entrai nella casa dalla porta sul retro e salii in camera tua. I tuoi genitori erano stati massacrati al piano di sotto. Non ti avevano ucciso solo perché credevano che non saresti sopravvissuto al rogo. Ti avvolsi nelle coperte e ti presi in braccio, ti portai via da quella trappola di fuoco. Avevo pensato di affidarti ad una famiglia di vampiri di mia conoscenza, ma la visione al mio pensiero arrivò rapida. Non era la scelta giusta, Xenia ti avrebbe trovato e avrebbe finito il lavoro. Così pensai che la scelta giusta era tenerti con me. A quel punto la visione si modificò e ti vidi un timido e bellissimo cucciolo.
Non siamo parenti. Io ti ho visto nelle mie visioni e ti ho voluto salvare." Una lacrima le rigò il viso. "Sei stato tutto per me, sei tutto." Alle sue parole Kian l'abbracciò stretta. "Ho detto che eri mio cugino solo perché tutti sapevano che non avevo un compagno e quello era contro la legge all'epoca. Il re puniva chi trasgrediva alle sue leggi." Kian stava piangendo e la guardava. "Ma sei sempre stato come un figlio per me."
"Eileen." L'abbracciò stretta. "Ti voglio bene come un figlio vuol bene ad una madre." Disse Kian con tono strozzato. "Niente potrebbe cambiare questa cosa."
Era per quello che Eileen non capiva come Xenia avesse potuto fare ciò che aveva fatto a Shaw, specie dopo averlo cresciuto.
"Grazie per avermelo detto. Ti voglio ancora più bene. Hai sacrificato molto per me." Qualche anno a dietro un vampiro l'aveva chiesta in sposa, Eileen era innamorata e aveva accettato la sua proposta, però quando l'oscuro le aveva detto di sbarazzarsi di Kian, lei aveva rotto la promessa e lo aveva mandato al diavolo.
"Ora devo andare. Alsiel ha chiesto di parlare con me." Un brivido le scese lungo la schiena. Odiava il fatto che non potesse avere visioni sul suo futuro, quello le sarebbe riuscito comodo in quel momento.
Kian rise della sua reazione. "Ridi, ridi. Come hai reagito tu quando l'hai visto?"
"Avevo paura di guardarlo, ma contemporaneamente non riuscivo a staccare gli occhi da lui." Si alzò e le offrì la mano per aiutarla.

Shaw guardò Zeph. "Non credevo fosse possibile una cosa simile."
"Xenia," Shaw aveva proibito a tutti di chiamarla principessa o di riferirsi a lei come alla sorella. "Chiedeva solo ciò che voleva sapere, non si è mai informata dell'effettivo potere del mio talento."

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