Capitolo 6

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"Che vuoi fare?" Elaiza guardava Nicolas, si stava armando di tutto punto, aveva legato i capelli in una treccia. Da quando aveva parlato con Alsiel il suo sguardo era freddo, deciso.
"Alsiel mi ha detto che non andrà, ma non è più il ragazzo che conoscevo, non sarà facile per lui mantenere la parola, quindi mi preparo ad ogni evenienza." Lasciò scivolare il pugnale nel fodero attaccato alla coscia. Quando si sollevò posò gli occhi su di lei che lo guardava preoccupata. "Andrà tutto bene." Le disse avvicinandosi, la prese tra le braccia e la baciò teneramente sulle labbra.
"Nicolas... c'è qualcosa in tutto questo che mi sta..." si passò la lingua sulle labbra, "c'è qualcosa di strano."
"In che senso."
"Le nostre visioni. Sono tutte incentrate su di lei, e lei che decide e lei che agisce! Il re degli oscuri e come in sottofondo, come se fosse sfuocato." Gli disse Elaiza. "Non dovrebbe essere così. E lui il re, perché e lei ad agire?" Gli chiese Elaiza confusa.
"Forse lo fanno a posta..."
"No, non credo, vedremmo comunque qualcosa, non possono ingannarci per troppo tempo, specie grazie ai bracciali che Kara ha fatto per noi, il loro manipolatore non può più agire sulle nostre visioni." Gli disse lei. "Dovrebbe essere lui a pianificare, ad agire, invece e come se fosse in un limbo."
"Questa cosa è molto strana in effetti. Sappiamo comunque che il re degli oscuri è molto giovane per i vostri standard, forse si affida a lei."
"Non credo sia così." Quello la mandava in confusione.
"Allora cosa pensi?" La fece sedere e le prese le mani tra le sue. "Cosa credi stia accadendo?"
"Non lo so." E quello la preoccupava parecchio.
"Dev'essere straziante per te non riuscire a capire." Le disse Nicolas.
"Io e Dacre non abbiamo mai usato così tanto il nostro dono." Gli rivelò Elaiza. "Ci stanca e ci rende vulnerabili." Quando avevano le visioni erano praticamente inermi, chiunque poteva attaccarli e ucciderli. "Dacre soffocava sempre le sue visioni, così facendo chiudeva anche le mie. Era l'unico modo per proteggerci. Questo ci ha mantenuto in vita. Non oso pensare cos'avrebbe fatto Alena se avesse saputo di noi." Si passò nervosamente le dita tra i capelli rossi. "Per noi veggenti e doloroso bloccare le visioni." Gli disse, aveva rischiato di perdere il fratello solo perché quella pazza aveva sospettato che si volessero bene, se avesse scoperto il loro potere di veggenti li avrebbe incatenati e usati a suo piacimento.
"Lei è morta..." quando la vide distogliere lo sguardo, le prese il mento tra le dita dolcemente e la costrinse a guardarlo.
"Elaiza, cosa c'è?" Nicolas vide gli occhi di Elaiza riempirsi di lacrime.
"Nicolas... abbiamo visto arrivare Alsiel." Gli rivelò in fine. Tenere quel segreto la faceva star male.
"Cosa?" Lui stava per alzarsi dal suo fianco, ma lei lo trattenne.
"La visione è durata solo qualche minuto." Le lacrime le scivolarono sulle guance pallide.

Dacre era crollato per terra e lei gli si era accasciata addosso. Il dolore gli aveva invaso la mente, Dacre aveva cercato di soffocare la visione come faceva sempre, ma quella volta era stato impossibile! Avevano visto il ragazzino umano gettato di traverso sulla schiena di Calibano, il viso pallido i capelli biondi scompigliati. Sopra di lui un'ombra nera aleggiare funesta. L'angelo della morte stava per tornare! Elaiza aveva guardato Dacre negli occhi.
"Dobbiamo liberarlo..." Non ebbe il tempo di finire la frase che il dolore la invase, si portò le mani al capo.
"No! Ci libererà di Alena!" Dacre le aveva preso le mani tra le sue.
"L'angelo della morte lo consumerà! Entrerà in lui...dobbiamo liberarlo!"
"Ci ucciderà!" Le disse Dacre con tono sofferente.
"Alena non lo saprà mai se agiamo usando le nostre visione." Elaiza si era alzata dal suo fianco, le gambe tremanti, Dacre l'aveva afferrata per il braccio e l'aveva fatta ricadere al suo fianco."
"Non Alena, Azazel ci ucciderà." Le disse con tono tremante.
"Non puoi saperlo, non abbiamo avuto questa visione..." Il modo di guardarla di Dacre l'aveva fatta tacere.

Nicolas la guardava sconvolto. "Perché non me l'hai detto prima?"
"Mi sento maledettamente in colpa per non aver parlato!" Nicolas si era alzato dal suo fianco. "Ma avevi così tanti pensieri per la testa che... mi dispiace." Scoppiò in singhiozzi. Quella situazione la stava logorando. "Poi abbiamo visto arrivare voi. Ho visto te!" Si coprì il viso con le mani.
"Elaiza..." Vederla in quello stato lo straziava.
"Ti ho amato non appena sei apparso nelle mie visioni! Il tuo modo di parlare di muoverti..." Singhiozzò disperatamente. "Se lo avessimo liberato, non ti avrei mai visto, non mi avresti mai amato." Disse aggrappandosi alla sua camicia. Aveva alzato il viso per guardalo.
Nicolas la prese tra le braccia e se la strinse contro. "E non saremmo mai stati liberi. Il vostro arrivo ha impedito molte morti inutili." Singhiozzò.
Nicolas chiuse gli occhi per un attimo, capiva il modo di agire di Elaiza e Dacre, avevano scelto di sacrificare un ragazzino che non conoscevano in cambio di molte vite.
"C'è qualcos'altro che ti turba?" Le chiese.
"Credo che Dacre abbia visto qualcosa che mi ha precluso. Molte volte è riuscito a nascondermi le parti più brutte delle nostre visioni." Gli disse asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
"Cosa mai avrà visto per nasconderlo persino a te?" Domandò in modo retorico. "Dobbiamo parlare con lui!"

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