Quattro 🔥

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Arrivata nel suo piccolo appartamento Kate si sfilò i vestiti e entrò nella doccia. Mentre l'acqua le scorreva sul corpo nudo le immagini di quanto era successo nell'ufficio di Luke danzavano nella sua testa. Il suono della sua voce, il suo odore, le sue labbra sul collo, la sua mano...anche solo ricordarlo le provocava piccole fitte di eccitazione che come scariche elettriche viaggiavano lungo la sua spina dorsale. Aveva voglia di toccarsi, regalandosi quel piacere che Luke all'ultimo le aveva negato. Toccarmi pensando a lui... è esattamente quello che quel bastardo vuole! pensò. Girò la manopola sull'acqua fredda, lasciando che il getto ghiacciato raffreddasse i suoi pensieri bollenti. Non ti darò questa soddisfazione.

Uscita dalla doccia controllò l'orologio: era ora di cena. Aveva fame, ma sopratutto aveva bisogno di parlare con qualcuno. Afferrò l'iphone scorrendo i numeri in rubrica: c'era una sola persona alla quale poteva raccontare tutto. "Jeon? Sono Kate? Ti disturbo?" "Kate tesoro! Ho staccato adesso il turno" "Ti va se ceniamo da me? devo raccontarti una cosa" "Ma certo! Tutto okay? Mi devo preoccupare? " "No, non devi preoccuparti, ma ho bisogno di parlare" "Il tempo di arrivare! Prendo una bottiglia di vino e del gelato, mi sa che ne avremo bisogno!". Kate sorrise, era bello avere qualcuno di cui fidarsi.

Lei e Jeon si erano conosciuti tre anni prima: Jeon lavorava come infermiere nell'ospedale Sacro Cuore dove Kate aveva lavorato come centralinista. Jeon era coreano e per questo aveva avuto non pochi problemi con alcuni pazienti razzisti. Un giorno Kate era intervenuta, difendendolo davanti a tutti, e per ringraziarla Jeon le aveva offerto il pranzo: da quel momento erano diventati inseparabili. Jeon era il fratello che non aveva mai avuto: aveva riso insieme, avevano pianto insieme, si erano consolati a vicenda nei momenti tristi e si erano supportati nei momenti difficili.

Tuttavia, nonostante la grande confidenza tra loro, Kate si sentì per un attimo in difficoltà quando Jeon, sprofondato nel suo divano con in mano la vaschetta di gelato, le disse "allora tesoro, raccontami tutto." "Mi sento così scema..." "Insomma Kate sputa il rospo, al massimo te lo dico io se sei stata scema!" Kate fece un respiro profondo "Okay, allora, ti ho detto che ho iniziato a lavorare con l'avvocato Skøndar?" "L'avvocato figo? Si me l'avevi detto. Tra l'altro non è tipo fidanzato con quell'attrice lì, quella di "Operazione Spia", Camille Bonnesir? L'ho letto su E!News! Aspetta un attimo" Jeon sgranò gli occhi, come se avesse finalmente unito i puntini "non avrai mica una tresca con lui? OMMIODDIO hai una storia segreta con il tuo capo??" "No ovviamente!" Kate face una faccia scandalizzata "cioè non proprio... io...è complicato! Mi lasci parlare?"

Con un sospiro Kate finalmente raccontò quello che era successo. "Che bastardo!" Jeon aveva quasi finito la vaschetta di gelato "Quindi lui si diverte a stuzzicarti così? Ma se tu lo dicessi a qualcuno nello studio?" Kate si morse il labbro, pensierosa "Se lo dicessi ad un socio anziano credo che potrebbero licenziarlo in tronco. E' vero che è uno dei migliori, ma lo studio ha regole severe e lui comportandosi così le sta infrangendo" "Beh è quello che dovresti fare! Devi parlarne immediatamente con qualcuno, così al signorino passa la voglia di comportarsi in questo modo" Kate rimase in silenzio "oddio Kate, non mi dire che..." "non voglio denunciarlo. E non voglio metterlo nei guai" Jeon alzò gli occhi al cielo "ma perché? E' un puttaniere che prima ti fa comprare i fiori per la sua fidanzata e poi fa quelle cose nel suo ufficio!"

Kate sospirò di nuovo "lo so... ma è come se mi stesse sfidando. Lui sa che io potrei denunciarlo e proprio per questo che lo fa. Sono solo un gioco per lui, un gioco proibito." "Appunto, denuncialo e fine del gioco" "Io... voglio fargli vedere che sono capace di giocare anch'io." Jeon si batté il palmo della mano sulla fronte, esasperato "Tu sei impazzita Kate, ti farai male, io te lo dico. " "Lo so, è difficile da spiegare" "non è difficile, te lo spiego io: ti sei presa una bella cotta per quel bastardo" "Non è così Jeon! Te lo assicuro! Non lo sopporto, ma voglio fargli capire che non sono una sempliciotta che può rigirarsi come vuole! Posso avere anche io il controllo se voglio!". Jeon le lanciò una lunga occhiata, scettico. "Okay tesoro" disse infine "quindi qual è il tuo piano?" "Non ho un piano..." "Ecco, lo sapevo!" "Aspetta, fammi finire! stavo dicendo, non ho un piano, ma domani mi ha detto di andare in udienza con lui. E' una cosa strana, le segretarie non accompagnano mai gli avvocati in udienza... sicuramente lui ha in mente qualcosa ma stavolta non mi farò cogliere impreparata." "Beh allora come prima cosa io direi che domani a quell'udienza ci andrai vestita da strafiga. Gli faremo venire un bel infarto al tuo avvocato!".

Kate sorrise. Era grata che Jeon non l'avesse giudicata e che volesse aiutarla. Sentiva di aver intrapreso una strada pericolosa, ma si sentiva più determinata che mai. Vuoi giocare Luke? Allora giochiamo!


********* SPAZIO AUTRICE*****

Eccoci qui! Vi sta simpatico Jeon? ^^

Cercherò di aggiornare tutti i giorni o ogni due giorni al massimo

Baci, Zoe

[ GIOCO PROIBITO ]🔥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora