"Non è un po'... troppo?" Kate fissò la sua immagine riflessa allo specchio. Jeon aveva passato la notte a casa sua e il mattino dopo l'aveva costretta ad infilarsi dentro un tubino nero aderente dallo scollo rotondo e indossare delle decolleté con il tacco. In realtà si trattava di un outfit abbastanza semplice, ma Kate si sentiva nervosa. "Troppo? Vuoi scherzare? Sei elegante e professionale, perfetta per l'udienza in tribunale, ma anche leggermente sexy, perfetta per lanciare un messaggio al tuo avvocato. E non ti azzardare a legarti i capelli, lasciali così, sciolti" le intimò Jeon mentre le sistemava le ciocche bionde. "Se li tengo sciolti a fine giornata divento un cespuglio" provò a protestare, ma Jeon fu irremovibile. "E ricordati Kate, fino ad ora sei stata il topo e lui era il gatto. Ma se vuoi giocare al suo gioco devi essere gatta anche tu!".
Devo essere gatta... ma come? pensò, mentre entrava nello studio legale. La sera prima si era sentita così determinata, ma ora più si avvicinava il momento in cui l'avrebbe rivisto, meno si sentiva sicura. Le sembra che il vestito fosse troppo stretto e le evidenziasse i difetti, i tacchi stavano cominciando a farle male e i capelli si stavano increspando con l'umidità. Dannazione! Avrebbe voluto essere bella e seducente come le attrici di Hollywood, come le donne che frequentava Luke. E invece sono solo una stupida segretaria. Ma non c'era tempo per la commiserazione, le porte dell'ascensore si spalancarono e Luke era lì, nel corridoio, e l'aspettava davanti alla porta del suo ufficio.
Kate si mosse verso di lui cercando di non inciampare, sforzandosi di ricordare i consigli di Jeon: pancia in dentro, petto in fuori, camminata sciolta e ondeggia leggermente il bacino. Mai abbassare lo sguardo, sii gatta! "Buongiorno, mr Skøndar!" Dio, quella mattina Luke sembrava ancora più sexy del solito, con il completo scuro elegante e la barba curata. "Buongiorno signorina Brooks". Kate percepì il suo sguardo su di lei, gli occhi penetranti che scivolavano sul suo corpo, indugiando per un attimo sulla scollatura. "Ha dormito bene stanotte?" Il tono di lui era leggermente ironico. "Bene, come al solito" rispose Kate freddamente, cercando di calcare il tono su quel "come al solito". Non ti darò nessuna soddisfazione. Un lampo divertito passò sugli occhi di Luke, che sorrise. "Ottimo. Andiamo, l'autista ci aspetta. Ho preso io i documenti".
Non aveva fatto nessun commento sul suo look, eppure mentre erano seduti sugli spaziosi sedili del bmw nero Kate era sicura che lui le lanciasse delle occhiate di tanto in tanto. "Vediamo se è preparata signorina Brooks. Quale caso andiamo a discutere oggi?" "Il caso Worland. E' un caso di eredità. Il signor Worland è morto e la sua nuova moglie sostiene che le spetti il 50% delle quote della società del signor Worland. Dice che il signor Worland prima di morire aveva fatto un nuovo testamento, ma di questo testamento non c'è traccia. I figli del primo matrimonio del signor Worland le hanno fatto causa, sostenendo che le spetti nulla. Anzi, secondo loro il signor Worland negli ultimi anni era diventato incapace di intendere e di volere e la nuova moglie se ne era approfittata. Noi difendiamo la signora Worland. E' un caso difficile e abbiamo poche prove." "Molto bene Kate. Vedo che ha studiato." Il modo in cui lui pronunciava "molto bene", abbassando un po' la voce e sorridendo appena la fece arrossire. "E' vero, è un caso difficile. Ma le cose difficili infondo sono quelle più divertenti, non trova?" disse lui, fissandola intensamente. Kate annuì e per fortuna in quel momento l'autista annunciò che erano arrivati. Luke scese dalla macchina e le aprì lo sportello, porgendole il braccio. Kate lo afferrò, cercando di ignorare il piccolo brivido che scendeva lungo la sua spina dorsale.
L'interno del tribunali brulicava di attività, e Luke camminava spedito come un predatore che conosce il suo territorio di caccia. Kate notò come molte giovani avvocatesse gli lanciavano occhiatine e bisbigliavano mentre gli uomini lo salutavano con un cenno rispettoso. All'improvviso un uomo si materializzò davanti a loro: degli occhiali neri spessi incorniciavano i suoi occhi grigi e sembrava avere all'incirca la stessa età di Luke. "Skøndar" mormorò in tono di sfida "ti sei portato una giovane praticante oggi?" A Kate sembrò di cogliere un cambiamento nel portamento di Luke, come se si fosse irrigidito. "E' la mia segretaria" rispose freddamente. "La tua segretaria. Ottima scelta. Hai sempre avuto buongusto con le donne". L'atmosfera sembrava improvvisamente diventata elettrica. L'uomo con gli occhiali allungò la sua mano verso Kate "mi presento signorina, sono Roger McCain, avvocato". Luke sembrava ora un predatore infastidito: si insinuò in mezzo a loro, impedendo a Kate di afferrare la mano che Roger le aveva teso. "Sei sempre così infantile Skøndar... beh suppongo che ci vedremo in aula. Non vedo l'ora di farti il culo. Arrivederci signorina." sibilò Roger allontanandosi.
Kate fissò Luke confusa: "chi era?" chiese. "E' l'avvocato che hanno assunto i figli di Worland. Roger McCain, siamo stati ad Harvard insieme. E' un bastardo" rispose sbrigativamente Luke mentre entravano nella stanza dove avevano appuntamento con la signora Worland. Kate non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un sorriso divertito. "Cosa c'è signorina Brooks?" Kate incrociò il suo sguardo "E' solo che mi fa sorridere sentire lei che definisce qualcun altro un bastardo. Ci sono molte persone che userebbero la stessa parola per descrivere lei signor Skøndar." Era stata audace, lo sapeva. Luke rimase in silenzio per un istante che le sembrò infinto, fissandola intensamente. Kate sostenne il suo sguardo, resistendo all'impulso di abbassare gli occhi. "E mi dica Kate, lei come mi definirebbe?" chiese abbassando la voce. Kate si morse il labbro ma continuò a fissare quegli occhi verdi che sembrano ardere. "Io direi più uno stronzo, signore" sussurrò. Sentiva l'adrenalina scorrere nelle vene, in un misto di paura ed eccitazione. Lo stava sfidando. Lui annuì, passandosi la lingua sulle labbra. Sembrava sul punto di dire qualcosa ma in quel momento la porta della stanza si aprì e comparve la signora Worland.
******** ANGOLO AUTRICE ******
Grazie di cuore a tutti i nuovi lettori! Oggi ho una sorpresa per voi: una bella foto dei nostri protagonisti. Vi piacciono?
Ecco Luke, il nostro avvocato stronzo preferito:
E Kate:
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[ GIOCO PROIBITO ]🔥
Lãng mạnKate Brooks, 23 anni, viene scelta come nuova segretaria personale di Luke Skøndar, il più giovane tra i soci del prestigioso studio legale Goodman & Portfall. Luke è conosciuto come "l'avvocato del diavolo": arrogante, sexy e autoritario, è imposs...