Diciotto 🔥

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La macchina di Victor era più piccola e molto più modesta rispetto a quella di Luke, ma non era certo un problema per Kate, al contrario si sentiva molto più a suo agio. Anche il mazzo di fiori che Victor le aveva regalato era più semplice rispetto alle sontuose rose che Luke le aveva fatto tenere, eppure in quel momento lo trovava bellissimo. "Allora, si parte! Che ne dici, sono abbastanza elegante per il Plaza? Non ho messo la cravatta, speriamo mi facciano entrare!" disse Victor scherzosamente, nascondendo un filo di nervosismo. Kate lo fissò: aveva davvero un bel viso: i capelli mossi, gli occhi azzurri candidi, la barba leggermente ramata, il sorriso aperto, tutto in lui esprimeva gentilezza e cordialità. Non era un caso che fosse un medico: era una di quelle persone in grado di tranquillizzare e mettere a suo agio chiunque. "Esattamente il contrario di Luke" si ritrovò a pensare. "Tranquillo, per me sei perfetto!" "Bene, perché il tuo è l'unico parere che mi interessa". Kate sorrise, appoggiando la schiena al sedile e cercando di rilassarsi.

"Woow guarda che roba, è davvero un post per vip eh!" commentò Victor schioccando la lingua. Avevano parcheggiato poco distanti e si stavano incamminando verso il Plaza. Un via vai di limousine si alternava davanti all'ingresso del famoso ristorante e diversi paparazzi tenevano le loro fotocamere puntate nel tentativo di immortalare i vip che entravano ed uscivano. "Hey, ma quella non è l'attrice di Operazione Spia?" Kate si irrigidì: davanti a loro era appena comparsa Camille Bonnesir. Era stupenda, avvolta in un vestito dorato e con i lunghi capelli neri che le ondeggiavano sulle spalle. Sorrideva con grazie ai fotografi, concedendo un piccolo segno di saluto. "Quello chi è? è un attore anche lui?" Kate sentì lo stomaco contrarsi. Luke era accanto a Camille, e le cingeva la vita con il braccio. Era semplicemente impossibile staccare gli occhi da lui, irradiava fascino e magnetismo senza alcun bisogno di sforzarsi. La coppia risplendeva nei flash delle macchine fotografiche, inarrivabili e ammirati da tutti. Kate sentì il dolore allo stomaco aumentare, come se le avessero tirato un pungo: era quello il posto a cui Luke apparteneva, il centro dell'attenzione, circondato da luci e fotografi adoranti, a fianco di una donna stupenda e di successo. In quel momento si sentì piccola e insignificante, una bambina che aveva provato ad entrare in un gioco più grande di lei. "Non so chi sia" mormorò, prendendo il braccio che Victor le porgeva. All'entrata del Plaza un maître dall'aria altezzosa li squadrò dall'alto in basso: "I signori hanno una prenotazione?" "Mmh si ho una prenotazione a nome...Skøndar" sussurrò Kate sperando che Victor, in quel momento intento a rimirare l'ingresso maestoso, non la sentisse. "Ah, ma certo", gli occhi dell'uomo si illuminarono. "Da questa parte signori". L'interno del Plaza lasciava a bocca aperta: sfarzosi candelabri di cristalli pendevano dal soffitto, stucchi dorati decoravano la sala e un quartetto di violinisti suonava per gli ospiti mentre i camerieri in livrea e guanti bianchi scivolavano silenziosamente tra i tavoli. Sembrava di essere dentro un castello principesco. "Per voi signori è stata riservata la sala zaffiro" esclamò il maître scortandoli verso una saletta riservata, separata dalla sala principale da una spessa tenda di velluto dai bordi dorati. "Wow, una sala solo per noi!" commentò Victor entusiasta. "Solo per voi e un'altra coppia," lo corresse il maître. Nella sala zaffiro vi erano solo due tavoli apparecchiati, e uno dei due era occupato da Luke e Camille. Nonostante fosse preparata, Kate si irrigidì. I tavoli erano davvero vicini tra loro e non ci sarebbe stata molta privacy. "Buonasera!" salutò Victor allegramente, del tutto inconsapevole della situazione, e galantemente spostò la sedia a Kate per permetterle di sedersi.

Camille lanciò loro un'occhiata sprezzante "Chi sono questi? Luke perché la sala non è prenotata solo per noi?!" la sua voce era acuta e sgradevole "Non lo so tesoro. Ha prenotato la mia segretaria, si sarà dimenticata di specificare" "la tua segretaria è una vera incompetente! Non possiamo farci spostare?" "Temo di no tesoro, dovremo condividere la sala stasera" il tono di Luke era fermo e deciso. Camille sbuffò in modo teatrale chiaramente decisa a non nascondere la sua irritazione. Seduta al suo tavolo, Kate sentiva i nervi a fior di pelle e l'impellente bisogno di schiaffeggiare sia Luke che la sua insopportabile fidanzata.  Victor invece non sembrava per nulla turbato dall'idea di dover condividere la sala. "Sono veramente felice di essere qui con te stasera. Avevo avuto paura di non riuscire ad invitarti ad uscire, sembravi sempre così impegnata!" "Già, lasciamo perdere, lavoro per un vero stronzo che mi sta rendendo la vita un incubo" scandì Kate assicurandosi che la sua voce fosse abbastanza alta da poter arrivare al tavolo di Luke. "Oh, cavolo di dispiace, sia ti capisco, anche il mio primario è un osso duro" "Il problema del mio capo è che è proprio un egocentrico arrogante che pensa sempre di essere il migliore di tutti" continuò Kate, ignorando le occhiatacce che Luke le stava lanciando. "Purtroppo è una caratteristica di molte persone che hanno fatto carriera..." "Già, ma io non ho intenzione di sopportarlo ancora, non vedo l'ora di licenziarmi!" concluse Kate, lanciando un sorrisetto in direzione di Luke. 

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