Ventuno 🔥

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Rimase ad osservare il cassetto per un tempo che le parve infinito. La serratura non sembrava complicata, era simile a quella di alcuni cassetti della sezione privata dell'archivio dello studio legale. E lei sapeva come aprire quel tipo cassetti, era uno di quei segreti che le segretarie dello studio condividevano. A lei lo  aveva spiegato Lucy, uno dei primi giorni a lavoro: "Ogni tanto ti capiterà di dover andare di fretta in archivio nella sezione privata e scordare le chiavi. Se succede non niente panico, basta una forcina. Ma non dire a nessuno che te l'ho insegnato io. E' un trucchetto per le emergenze, non farlo diventare un'abitudine." Le aveva detto, muovendo la forcina nella serratura con un rapido gesto. Kate l'aveva fatto solo un paio di volte, sempre sentendosi un po' a disagio. In quel momento si sentiva tormentata. Era sbagliato, e lo sapeva: non aveva alcun diritto di curiosare. Forse si stava facendo delle paranoie inutili, forse il modo brusco con cui Luke era uscito quella mattina non significava nulla, era solo un suo classico modo di comportarsi. E comunque, cosa sperava di trovare? Probabilmente c'erano davvero solo dei soldi... 

Afferrò il telefono e si alzò di scatto, uscendo dalla camera per evitare di sentirsi ancora così tentata. Seguendo il consiglio di Luke, entrò il bagno e iniziò a far riempire la vasca. "Non ci pensare Kate, non ci pensare." Un bagno rilassante le avrebbe fatto bene, doveva svuotare la mente e concentrarsi solo sulle cose positive, sul quel risveglio meraviglioso che aveva avuto, su quella sensazione di felicità che aveva provato. Entrò nell'acqua, attivando l'idromassaggio: era davvero piacevole. Forse era il momento di dare un po' di fiducia a Luke. E' vero, era una persona difficile, ma c'era molto di più sotto, Kate ne era convinta. Luke indossava una corazza e se teneva davvero a lui doveva aspettare pazientemente che se la sfilasse, senza forzarlo. E Kate teneva a lui. Fin troppo. Mi farà male. Rimase a lungo nella vasca a rimuginare, finché i polpastrelli delle dita non divennero ruvidi. Alla fine uscì dall'acqua ormai fredda e si avvolse nell'asciugamano morbido. Ora toccava alla parte più difficile: decidere cosa mettersi. Avrebbe tanto voluto un consulto di Jeon in quel momento: voleva essere carina, anzi, voleva essere bella. Voglio che lui mi trovi bella. Oddio, sono tornata ad essere una ragazzina alla prima cotta?! Quasi infastidita, prese dalla sua valigia un paio di jeans e la maglietta bianca più semplice che aveva portato. Ecco fatto, niente pippe mentali unitili sui vestiti. Sospirò, entrando di nuovo in camera di Luke per rifare il letto e ridare un aspetto decoroso alla stanza. Il cassetto chiuso era lì, scintillante e tentatore. Istintivamente si portò una mano alle tempie, accarezzando le forcine che le tenevano i ciuffi di capelli in ordine. Basterebbe così poco... solo un'occhiatina... Prima che potesse accorgersene la sua mano si allungava verso il cassetto. Ma il rumore della porta di ingresso la fece sobbalzare, un secondo prima che potesse forzare la serratura. Luke era tornato. 

"Luk--?" le parole le morirono sulle labbra non appena vide Luke barcollare dentro l'appartamento: la sua camicia immacolata era macchiata di sangue, i pantaloni strappati, l'occhio destro era livido e si teneva la mano sul naso cercando di tamponare del sangue che continuava a scorrere.  Kate gridò, terrorizzata. Luke si trascinò fino al divano, crollando sui cuscini. "Luke!? Cosa è successo? Sei ferito? Chiamo un'ambulanza!" Luke alzò debolmente il braccio. "Niente ambulanza" mormorò con voce affaticata "mi serve solo... un antidolorifico....nell'armadietto...medicinali.. " aggiunge. Kate cercava disperatamente di non farsi prendere dal panico "Luke sei ricoperto di sangue! Devi essere medicato!" Nonostante lo sforzo nel viso di Luke compare il classico sorriso soddisfatto " non è-- mio... quel sangue." Qualcosa scattò nel cervello di Kate: non era il momento di insistere e cercare di capire cosa era successo, doveva attivarsi e basta. Corse verso il bagno e prese gli antidolorifici dall'armadietto dei medicinali, inumidì un asciugamano con dell'acqua tiepida e riempì un bicchiere d'acqua. "D'accordo allora. Niente ambulanza. Ma ora stai fermo". Lo aiutò ad inghiottire i medicinali e delicatamente gli tamponò l'asciugamano sul naso, cercando di pulire il sangue. "Ti servirà del ghiaccio per quell'occhio. Ora lo prendo" "Sei brava come infermiera, mi fai quasi voglia di rientrare a casa ogni giorno con un occhio nero" Era incredibile come anche in quella situazione Luke riuscisse a trovare la forza per fare una battuta. "Zitto" gli intimò, mentre gli sbottonava la camicia per controllare se ci fossero ferite. Effettivamente non c'era nulla, solo molti lividi, e questa cosa la riuscì a tranquillizzarla un minimo. "Spiegami cosa è successo e quanto mi devo preoccupare." gli chiese di nuovo, dopo avergli passato del ghiaccio. Luke aprì la bocca per parlare ma ne uscì solo un rantolo sofferente. Kate si all'armò di nuovo "Dov'è che ti fa male?" Luke strinse i denti "un po' ovunque, ma ora passa, non ti devi preoccupare." "Voglio sapere cosa è successo." "Hanno provato a rapinarmi. Subito dopo essermi visto con il mio amico... Sono stato stupido ad indossare l'orologio costoso sapendo che avevo un appuntamento in una zona non certo ben frequentata. Si sono avvicinati in due e hanno provato a strapparmelo. E io ho reagito. Tutto qui." Kate alzò il sopracciglio. "Dimmi la verità" disse. Quella storia era ridicola. "Kate..." la faccia di Luke si contrasse di nuovo in una smorfia di dolore "lo sai che sei importante per me" le disse. "Se sono importante, allora dimmi la verità. Ho il diritto di saperlo." Luke socchiuse gli occhi "E' la verità..." mormorò stancamente.  Kate sentì un macigno posarsi sul suo petto: stava mentendo, ora lo sapeva con certezza. "Va bene. Riposati ora." disse alla fine in tono piatto. 

Lasciò Luke sul divano e si diresse nella sua camera. La prova che le aveva mentito era lì davanti a lei, poggiata sul comodino: l'orologio di Luke, che quella mattina non aveva indossato perché si era vestito troppo in fretta. Non provò neppure rabbia, solo la consapevolezza ormai cristallina di non potersi fidare di lui. Senza più nessuno scrupolo si inginocchiò davanti al cassetto e infilò la forcina nella serratura: mi dispiace Luke, non mi hai lasciato scelta. Il cassetto si aprì con uno scatto: all'interno c'era una cartellina porta documenti rossa. Kate sentì i battiti del cuore accelerare e le mani che le tremavano mentre l'apriva. Un documento scivolò fuori poggiandosi sul pavimento: era scritto in una lingua che Kate non conosceva.Svedese, pensò. C'era dell'altro, fotografie. Luke sorrideva nelle immagini, il braccio avvolto sopra le spalle di un uomo biondo. Kate sentì il sangue raggelarsi nelle vene. Aveva già visto quell'uomo: era l'uomo venuto in ufficio. Gunnar. Un vecchio amico. Altre foto, Luke che sorrideva stringendo la mano ad altri uomini biondi. Alle loro spalle spiccava uno stemma con una stella. Stella. Stjärna. I pensieri vorticavano nella sua testa come tessere di un mosaico che finalmente andavano al loro posto: le voci che giravano su di lui, la confidenza con la quale quell'uomo lo aveva chiamato Lukas, Luke che non voleva assolutamente andare dalla polizia, Luke che le spiegava le cose rimanendo sempre molto vago, Luke la lasciava a casa e spariva, Luke che tornava imbrattato di sangue e continuava a mentire...E' uno di loro. Fa parte della mafia svedese anche lui. 

"Non avresti dovuto aprirlo" La voce di Luke era fredda e dura come l'acciaio. Lentamente, Kate girò la testa: Luke era in piedi, appoggiato alla porta della camera, gli occhi verdi ridotti a due fessure che la fissavano con rabbia. 


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SPAZIO AUTRICE:

Scusate tantissimo per il ritardo, come vi avevo detto fino all'8 sono veramente impegnatissima, ma ci tenevo comunque ad aggiornare! Anche perché siamo entrati nel vivo e da questo momento in poi i segreti cominceranno ad essere rivelati e io ve lo dico, sta per scoppiare un bel casino! 

Vi mando un bacio, 

Zoe. 


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⏰ Ultimo aggiornamento: May 04, 2020 ⏰

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