Venti 🔥

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Kate aprì gli occhi, stiracchiandosi leggermente, mentre la luce del mattino inondava la camera. Sbatte le palpebre più volte, mentre una serie di domande si affastellavano nella sua mente: dove aveva dormito? Nella camera di Luke. Cosa aveva addosso? Una sua maglietta. Che ore erano? Tardi, sicuramente. E lui dov'era? Si girò sul fianco, cercando di non fare movimenti troppo bruschi. Luke era accanto a lei, ancora addormentato. La sua fronte era distesa e aveva un espressione serena che Kate non gli aveva mai visto. Allungò la mano, sfiorando con le dita il suo profilo perfetto: il naso dritto, le labbra carnose, la mascella affilata. Perfetto, come una statua. 

Sospirò, scostando delicatamente le lenzuola per alzarsi. "Dove vai?" la voce di Luke era leggermente impastata dal sonno. "Mi stavo alzando" "No." Kate sorrise, divertita. "Ma come no?" "No, resta qui." Il braccio di Luke le circondò la vita, attirandola di nuovo a letto accanto a lui. "Luke... volevo prendere un bicchiere d'acqua, ho sete." "No, tu volevi scappare. Troppo tardi, sei in trappola ora" Il naso di Luke le sfiorò il collo e Kate non poté fare a meno di sorridere di nuovo. "Va bene. E' una trappola abbastanza piacevole" ammise. Le loro labbra si sfiorarono, Kate socchiuse gli occhi, lasciandosi baciare. Sapeva ormai di non avere più barriere, aveva lasciato cadere ogni scudo la sera prima, arrendendosi a lui e ai suoi desideri. Era stata una scelta folle? Non lo sapeva, l'unica cosa che sapeva è che in quel momento, mentre le labbra di Luke premevano contro di lei e le sue mani le accarezzavano la schiena dolcemente, si sentiva terribilmente felice. 

Il suono insistente del telefono la riscosse, riportandola alla realtà. Si staccò da Luke "E' il mio. Devo rispondere" Luke non sembrava avere intenzione di lasciarla andare "Io dico di no." Kate ridacchiò: "stai diventando un po' troppo prepotente" si sfilò dalla sua presa, allungando il braccio fino a raggiungere il telefono e mostrandogli la lingua. "Pronto?" "KATE!!" la voce di Jeon le perforò il timpano. "Dove diavolo sei?? Sono sotto casa tua attaccato al citofono da mezz'ora!!" Kate sbiancò "Ecco io..." mormorò confusa, mentre con la coda dell'occhio notava Luke che con un'espressione divertita si avvicinava a lei. "Ommioddio! Non mi dire che il dottore è rimasto a dormire da te??" Jeon sembrava super esaltato. Kate aprì la bocca per rispondere, ma in quel momento le labbra di Luke si posarono sulla sua pancia, lasciandola senza fiato. Oh no, non ora. Con un ghigno soddisfatto Luke cominciò ad assaporare la sua pelle, puntando dritto verso il basso. Kate si morse un labbro, cercando di rimanere lucida. "Kate?? Pronto??" "I-io non-non sono a casa mia" balbettò, mentre Luke con i denti le sfilava le mutandine. "Come non sei a casa tua??!! Oddio, sei da lui? Dal dottore? Dove abita? Com'è la casa? Raccontami tutto!" Jeon continuava a blaterare ma Kate non era più in grado di capire nulla, sentiva la mente completamente annebbiata mentre la faccia di Luke affondava in mezzo alle sue cosce. La sua lingua ora si insinuava dentro di lei, avvolgendo il suo punto più sensibile. "Mmh" Kate mugolò, coprendo il telefono con la mano per non farsi sentire. Luke si staccò per un attimo da lei, fissandola con gli occhi verdi che brillavano. "Ti conviene riattaccare" le sussurrò con voce roca, prima di sparire di nuovo tra le sue gambe. "... Kate? Mi senti? Ma insomma..." "t-ti chiamo dopo ciao" mormorò Kate con un sforzo immenso, riuscendo finalmente a chiudere la chiamata e liberarsi dei gemiti che aveva trattenuto fino a quel momento. Luke la stava divorando, famelico e quasi irruente, affondando la lingua sempre più in profondità. Kate rovesciò indietro la testa, allargando istintivamente le gambe e sollevando leggermente il bacino per premere ancora di più la sua intimità bollente contro quella bocca vorace. L'orgasmo la travolse facendola gridare, mentre inondava Luke con i suoi umori.

"Sei veramente un--" mormorò a mezza voce mentre riprendeva fiato. Luke sorrise soddisfatto, tornando a stendersi accanto a lei " una persona incredibile? Grazie, lo so" "Non era quello che avevo in mente" borbottò. "Chi era?" il tono di Luke si era fatto serio ora. "Attento Mr Skøndar, così sembri quasi geloso" lo provocò, divertita. Luke emise un suono tra i denti, simile a un ringhio basso e vagamente minaccioso di un predatore che difende il suo territorio. "Era il mio migliore amico, comunque" " E che voleva?" Kate sospirò: "sapere come è andata ieri". Luke si avvicinò di nuovo, sfiorandole l'orecchio con le labbra. "E come è andata ieri?" le sussurrò. "Mmh..." Kate chiuse gli occhi, lasciandosi investire dai ricordi della notte precedente. Si strinse a lui "Non saprei... tu che dici?" rispose, cercando di nascondere una punta di nervosismo. "Direi che è stata una serata... particolare" mormorò Luke, baciandole delicatamente il collo, "iniziata nel modo peggiore..." risalì, sfiorandole il mento, "e finita nel modo migliore" concluse, premendo contro le sue labbra. Kate dischiuse le labbra, circondandogli il collo con le braccia. La felicità la stordiva, le sembrava irreale quello che stava succedendo. Eppure una piccola vocina dentro di lei, sepolta sotto quel groviglio di confusa felicità, le intimava di fare attenzione, di rialzare le difese e proteggere il suo cuore. Ma Kate non voleva ascoltare quella voce, non in quel momento, mentre assaporava i baci di Luke e le sue carezze, e si lasciava cullare dall'illusione che lui in quel momento provasse le stesse cose che stava provando lei, la stessa felicità. 

Un altro suono elettronico irruppe, interrompendo quel momento così perfetto. Questa volta proveniva dal telefono di Luke. Lui si staccò controvoglia, girandosi per controllare il messaggio. Kate stava già immaginando il modo per prendersi la sua dolce vendetta, ma l'espressione tetra che era improvvisamente comparsa sul viso di Luke la raggelò. "Tutto bene?" chiese timidamente. Luke parve riscuotersi. "Si, si" disse velocemente, alzandosi. "Devo uscire, è importante." "Cosa? Dove vai?" chiese Kate, confusa da quel repentino cambio di atmosfera. "Devo incontrare un mio amico, a quanto pare è riuscito ad ottenere informazioni importanti sulla Stjärna" "Oh. Beh, vengo anche io." "No!" Il tono di Luke era imperativo. Kate rimase in silenzio, sentendo lo stomaco contorcersi dalla preoccupazione. Luke se ne accorse, e si avvicinò parlandole più dolcemente. "Non ti preoccupare, non ci metterò molto. Pensa a rilassarti, oggi è domenica. Fatti un bagno, la vasca ha l'idromassaggio. E quando torno ti preparo il pranzo" disse, baciandole la fronte. Kate annuì impotente, osservandolo mentre si vestiva velocemente e spariva, salutandola con un ultimo " a dopo".

Rimase sola, seduta nel letto in quella camera che ora le sembrava fredda e misteriosa. C'era qualcosa che non andava, lo aveva avvertito. Tutto il suo corpo era vigile e all'erta. Non aveva minimamente voglia di fare un bagno rilassante, ma comunque doveva alzarsi. Mentre si metteva a sedere sul bordo del letto il suo sguardo venne catturato dal comodino lì accanto: il cassetto con la serratura che aveva già notato qualche giorno prima risplendeva colpito da un raggio di sole mattutino, e sembrava quasi che la stesse chiamando, promettendole risposte. 


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Angolo Autrice: 

Ciao a tutti! Ehhh che dire, le cose stavano andando un po' troppo bene... non si può mai stare tranquilli qui 😁😁 Dove è andato Luke? Cosa nasconde il misterioso cassetto? 

Purtroppo lo scoprirete tra un po': infatti fino all'8 maggio sarò molto impegnata, quindi aggiornerò più o meno 1 volta a settimana (il prossimo capitolò dovrebbe arrivare l'1 maggio). Ma non preoccupatevi, dopo l'8 tornerò con i soliti aggiornamenti! 

Vi mando un grosso bacio, 

Zoe


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