Dieci 🔥

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Kate aprì gli occhi svegliata dalla luce del giorno che inondava la stanza attraverso l'ampia vetrata. Si guardò in torno: il letto era vuoto. Controllò l'ora sul telefono: 7.30. L'appartamento era silenzioso, si alzò coprendosi con il lenzuolo per andare a controllare nelle altre stanze: nessun segno di Luke. Probabilmente era uscito prima appositamente per non incontrarla... Kate sospirò "da domani mattina non ci vedremo più... ma infondo è giusto così" pensò. Era stata una notte indimenticabile ma ora doveva andare avanti e lasciarsi Luke Skøndar alle spalle. Un nuovo lavoro, una nuova vita... si vestì in fretta e uscì. Prima di chiudersi la porta dell'appartamento di Luke alle spalle lanciò un'ultima occhiata dietro di sé, come se una parte di lei non volesse del tutto chiudere quello spiraglio aperto sulla vita di Luke. Ma poi con un sospiro scosse la testa e spinse la porta quasi con violenza. Era tutto finito. Tornò a casa per farsi una doccia veloce e indossare vestiti puliti. Fissò la sua immagine allo specchio: sul collo pallido spiccavano i marchi che Luke le aveva lasciato quella notte. "Dannazione!" cercò di coprirli come meglio poteva con del fondotinta. Uscì di casa con un sospiro dirigendosi verso lo studio: era il momento di presentare le sue dimissioni ai soci anziani.

L'ampio ingresso dello studio Goodman&Portfall era caotico come sempre, con gente vestita elegante che si muoveva indaffarata. Le sarebbe mancato non lavorare più in quella sede così prestigiosa. Kate puntò dritta verso il banco della reception "Hey Kate! Da quando ti hanno spostato ai piani alti te la prendi comoda eh!" Kate sorrise alla ragazza mora che aveva parlato: avevano lavorato insieme fino a quando Kate non era stata promossa. "Ciao Lucy" la salutò, ignorando la domanda. "Allora, com'è lavorare con mr Skøndar? Qui siamo tutte invidiosissime" "ehm... faticoso" rispose, cercando di sorridere "senti Lucy potresti chiamare Diane, la segretaria di mr Portfall? avrei bisogno di un appuntamento" Lucy sgranò gli occhi "wow un appuntamento con il grande capo? spero non sia niente di grave!" "No tranquilla è solo una faccenda di...lavoro" "Bene, ecco a te, è in linea" Kate afferrò la cornetta del telefono e fece un respiro profondo "pronto? ufficio dell'avvocato Portfall" "Diane, sono Kate, lavoro per l'avvocato Skøndar. Avrei bisogno di un appuntamento urgente con mr Portfall" "L'avvocato Portfall è molto impegnato Kate... è una faccenda davvero urgente?" Kate si morse il labbro, evitando lo sguardo curioso di Lucy che la fissava "ecco... si. Da risolvere entro oggi." Diane sospirò dall'altra parte del telefono "Prova a venire ora... l'avvocato ha un buco di 15 minuti prima del prossimo appuntamento. Ma non ti garantisco nulla." "Va bene, grazie Diane". Kate porse il telefono a Lucy che fremeva di curiosità "Grazie, devo proprio andare" disse allontanandosi velocemente "Almeno vediamoci per un caffé in pausa pranzo Kate! Mi hai sentita? Non te la puoi cavare così, voglio sapere qualche pettegolezzo su quel gran figo del tuo capo" la voce allegra di Lucy risuonò alle sue spalle. "I pettegolezzi li dovrai chiedere alla sua nuova segretaria" pensò con una punta di tristezza mentre si avviava verso gli ascensori.

L'ufficio dell'avvocato Portfall si trovava all'ultimo piano. In quanto socio fondatore dello studio, insieme all'avvocato Goodman, disponeva delle stanze più grandi e luminose. Kate si avviò alla porta un po' intimorita: aveva incontrato l'avvocato Portfall solo due volte prima d'ora: quando era stata assunta allo studio e quando le avevano comunicato la promozione, ed entrambe le volte quell'uomo era riuscito a metterla in soggezione, nonostante l'aspetto bonario. Diane l'aspettava vagamente irritata "Spero sia davvero urgente Brooks! Mr Portfall ha avuto un meeting con l'avvocato Skøndar un'ora fa, avresti potuto approfittarne e incontrarlo senza costringermi a inserirti nella sua agenda così all'ultimo minuto!" Kate aggrottò le sopracciglia... un meeting tra Luke e l'avvocato Portfall? Conosceva bene l'agenda di Luke e per quella mattina non c'era nessun meeting programmato. Prima che potesse aggiungere qualcosa Diane spalancò la porta "Mr Portfall, la signorina Brooks". Portfall alzò gli occhi dai fogli sparsi sulla scrivani "Grazie Diane. Prego signorina Brooks, entri. Facciamo in fretta, ho un altro meeting tra 15 minuti." Kate entrò mentre Diane chiudeva la porta dietro di lei lanciandole un'ultima occhiata indispettita. "Mr Portfall grazie infinite di avermi ricevuto con così poco preavviso. Sarò molto breve, vorrei presentare le mie dimissioni immediate." Ecco lo aveva detto. Ci fu un attimo di silenzio. "Signorina Brooks è davvero venuta fin qui per scocciarmi con queste sciocchezze senza senso?" Portfall sembrava davvero irritato. Kate rimase in silenzio, sconvolta da quella risposta "ma..." "niente ma, ho appena avuto un incontro con l'avvocato Skøndar che mi ha ribadito di aver bisogno ora più che mai di una segretaria personale per far fronte ai suoi mille impegni" Kate sbarrò gli occhi, incredula. Era per questo che Luke aveva incontrato Portfall? Per impedirle di licenziarsi?

"Non potete costringermi... l'avvocato Skøndar può trovarsi una nuova segretaria!" Portfall sbuffò, sfilandosi gli occhiali e fissandola negli occhi "mi ascolti bene signorina Brooks, come da contratto se vuole licenziarsi deve dare notifica almeno un mese prima, in modo da darci il tempo di trovare una sostituta che dovrà essere istruita su tutti i casi ai quali lavoriamo. Ci vuole tempo e pazienza e in questo momento non abbiamo nessuna delle due cose. L'avvocato Skøndar è in assoluto uno dei nostri migliori avvocati e in questo momento sta lavorando su casi importantissimi, compreso quello della compagnia petrolifera PGG, e lei dovrebbe saperlo bene...non ho alcuna intenzione di metterlo in difficoltà e rallentarlo nel suo lavoro, cosa che farebbe perdere al nostro studio una marea di soldi. Se si licenzia ora la riterrò diretta responsabile di un danno economico nei confronti di questo studio e mi creda non riuscirà a trovare lavoro da nessuna altra parte. E comunque, non vedo il motivo per cui lei debba licenziarsi, la sua paga è ottima e un sacco di ragazze vorrebbero essere al suo posto. " Kate sentiva la rabbia aumentare, non riusciva a credere che Luke l'avesse incastrata così "Io... non condivido i suoi metodi..." provò a dire, ma Portfall l'interruppe di nuovo "Sono consapevole che i metodi di Skøndar possano risultare... diciamo inusuali... ma se è questo che la preoccupa può stare tranquilla, se mai dovesse succedere qualcosa nessuno la riterrà responsabile. C'è altro?" Kate non riusciva a credere alle sue orecchie. Quindi i soci anziani lo sapevano? Sapevano dei contatti con la malavita di Luke, dei "favori" che chiedeva? E accettavano tutto ciò in nome dei soldi che Luke faceva guadagnare allo studio? Eppure dalle parole di Portfall si capiva che se mai qualcosa fosse andato storto avrebbero scaricato l'intera colpa su di lui... Luke era consapevole di rischiare così tanto? Probabilmente si e non se ne preoccupava, sentendosi invincibile come suo solito... "Signorina Brooks?" la voce di Portfall la riportò alla realtà. Non aveva scelta. "No, non c'è altro signore. Capisco la situazione. Intendo comunque licenziarmi, do oggi il mio preavviso. Lavorerò qui un altro mese, come da contratto, ma non oltre." Portfall sbuffò "Come desidera. Ora torni a lavoro e non mi faccia perdere altro tempo."

Kate uscì dall'ufficio, furente. Come aveva potuto essere così stupida? Le parole di Luke dell'altra sera le rimbombavano nelle orecchie "capisco la tua decisione, ti scriverò delle ottime referenze...Non sono più il tuo capo...da domani non ci vedremo più". L'aveva ingannata. "Non sarei mai andata a letto con il mio capo se avessi saputo che avremo continuato a lavorare insieme per un altro mese e lui lo sapeva". Si era fatta ingannare e manipolare come una novellina. Come aveva potuto essere così ingenua? Come aveva potuto sottovalutare un giocatore come lui?"Dopo tutto quello che ho fatto per te..." Le porte dell'ascensore si aprirono sul piano dell'ufficio di Luke. Kate marciò decisa verso la sua porta. Era arrivato il momento di affrontarlo faccia a faccia, e questa volta non sarebbe stata zitta. "Te la farò pagare Luke Skøndar, giuro che te la farò pagare!".

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