Marzo 1942. Territorio occupato, Nord della Francia. Parigi.
La Gare de Lyon era illuminata: dei piccoli faretti, collocati tra le arcate di mattoni, inondavano di bianco e giallo la facciata della stazione, mentre l'orologio sulla torretta laterale segnava le otto di sera. Qualche treno fischiava in lontananza e il via vai dei viaggiatori gremiva i marciapiedi circostanti. Il sole era già tramontato ed il buio aveva immediatamente avvolto i passeggeri intenti ad abbandonare la corriera.
Levi si strinse nel mantello, gettando qui e là delle occhiate nervose: la capitale era più caotica di quanto si era immaginato. Aveva pensato di scendere dal pullman e riconoscere subito i loro accompagnatori, ma solo ora si rendeva conto di non conoscerne i volti. Sembravano tutti uguali, quei maledetti parigini, avvolti nei lunghi cappotti, in giacche a doppio petto e morbide sciarpe di velluto e cotone. Ben pochi sfoggiavano abbigliamenti più umili, come mantelli sgualciti, pantaloni rammendati ed ingombranti maglioni. Sembrava che la guerra, in quell'angolo di città, fosse un ricordo lontano: la gente pareva immersa nei propri affari, troppo intenta a girovagare a testa china per riflettere sulle sorti del mondo.
Le strade erano insolitamente pulite: nonostante fosse un punto di transito, nemmeno una cartaccia faceva capolino dai tombini e i rari mozziconi di sigaretta riposavano tmnei cestini dell'immondizia. In fondo, fumare era un lusso che pochi potevano concedersi in quei tempi.
«Sono là» la voce profonda del Maggiore lo riscosse, obbligandolo a spiare verso una pensilina verde rame. Una coppia di ragazzi stava sventolando un cartello, recante solo un paio di nomi "Erd e Gunther".
Si affrettarono in loro direzione.
«Siete gli amici di Petra?» Erwin sembrava quasi indeciso, come sei due non gli ispirassero fiducia: il primo portava i capelli biondi raccolti in una crocchia disordinata, mentre un pizzetto contornava il mento, sfumando in una barba incolta. Lo sguardo chiaro era sottile, quasi cinico, mentre le labbra carnose modulavano un semplice "Erd" in risposta alla domanda del tedesco. Il compagno, Gunther, possedeva un'aria ancor meno raccomandabile: la testa era quasi rasata, non fosse stato per qualche sparuto ciuffo nero; il viso squadrato assumeva quasi dei connotati scimmieschi: il naso schiacciato, la mandibola robusta, la bocca leggermente arricciata.
«Sì» fu proprio Gunther a parlare, indicando una bassa vettura parcheggiata «Salite. Petra è stata poco chiara nel suo telegramma. Ha detto che vi serviva un alloggio a Parigi»
«Solo per qualche giorno. Il tempo di trovare un mezzo di trasporto» Erwin aveva preso in mano la situazione, con la solita flemma autoritaria «Conoscete qualcuno che possa noleggiare un'auto?»
«Spiacente, amico... io ed il mio socio ci occupiamo solo di affitti. Non è che siete invischiati in brutti affari, vero? In genere, chi ha fretta di svignarsela porta solo guai»
«Non vi daremo noie. Premuratevi solamente di non sbandierare il nostro arrivo qui»
«Come pensavo... siete gente pericolosa. Credo che l'alloggio vi costerà un po' di più»
l'ennesimo raggiro? Erano due truffatori, buoni solo a spillare soldi alla gente. Strozzini ed usurai, che sopravvivevano grazie ai problemi altrui. Levi sbuffò, scontento: la loro avventura a Parigi stava cominciando nel peggiore dei modi. Non riuscì a trattenersi:
«Che significa? Pensate di derubarci? Non siamo due sprovveduti! E non pagheremo di più per i vostri comodi e...»
«Datti una calmata, tappo.»
«Come mi hai chiamato...?» si rabbuiò immediatamente. Nessuno poteva permettersi di sfotterlo così. Gli avrebbe fatto rimangiare quelle parole. Strinse i pugni, lo sguardo sottile fisso sulla mandibola prominente. Gli avrebbe spaccato la faccia, letteralmente: un paio di cazzotti ben assestati e Messer Gunther avrebbe supplicato per andare in ospedale. Avanzò di un passo, poi di un altro ancora, ma Erwin fu più veloce: lo afferrò per un braccio, impedendogli di proseguire.
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Operazione Chariot
FanfictionFrancia, Marzo 1942 - Un piccolo caccia della Royal Air Force viene abbattuto nella campagna francese, lungo il Fronte Occidentale. Per i due piloti non c'è alcuna speranza: catturati da una brigata tedesca, torturati per informazioni su una importa...