Capitolo settimo: Myda

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CAPITOLO 7:             MYDA

Nysem era un Ishna viola.

Era alto un po’ meno di me, valoroso, con occhi magnetici viola e capelli neri. Il suo fisico cilindrico lo faceva sembrare tutto d’un pezzo. Nysem fra poco sarebbe diventato padre ed era molto protettivo verso la sua ragazza.

L’ altro mio messaggero era Reliel, un Ishna celeste, riservato e timido ma fedele. Portava i capelli azzurri spettinati  e le sue iridi erano di una strana tonalità di blu tanto da sembrare liquida; i suoi occhi erano particolari, contornati da uno spesso circoletto di ambra. Al contrario del suo compagno, Reliel era da solo, chissà forse non aveva ancora trovato la persona giusta o magari gli piaceva essere solitario ma ne dubitavo, conoscendone il carattere.

“Myda, hai una missione per noi?” mi chiese proprio Reliel.

“Sì, per favore, andate da Rael degli Ishna dell’Est e ditegli di venire qui fra tre giorni, è urgente, è molto importante.”

“Come vuoi tu capo, andiamo Reliel” rispose Nysem facendo un cenno al suo compagno e tutti e due uscirono in fretta per consegnare il messaggio.

Keendel mi guardò per un istante per poi uscire dalla capanna e mettersi di nuovo al suo posto di guardia. 

Cominciai a pensare fin dove poteva arrivare la crudeltà di una persona che ha il cuore invaso dalle tenebre dell’avidità e mi rattristai. Elros prima non era così, era diventato spietato durante il periodo in cui mio padre mi aveva designato come successivo capo clan.

All’improvviso, sentii un rumore forte e dei mormorii sommessi.

Uscii nella strada principale del villaggio per controllare che tutto andasse bene, temevo un attacco magico di Elros e in questo momento, il villaggio era molto vulnerabile.  

Tirai un sospiro di sollievo quando vidi, seduta per terra, Larey e, tutte le foglie che stava portando fino ad un momento prima nel cesto fatto a mano, adesso le si erano sparpagliate attorno. La piccola si guardò le mani sporche di terra scura e fece per pulirsele, solo in un secondo momento si rese conto che anche la sua tunichetta bianca si era sporcata quel tanto che bastava a rovinare l’impeccabile bianco del colore.

Di fronte che si stava rialzando dalla caduta vi era Reliel, il mio messaggero. Dopo essersi rialzato e ripulito con le mani in fretta i pantaloni celesti si stava toccando la testa cercando di riordinarsi anche i capelli.

“Tutto bene, fratello?” gli chiese Nysem preoccupato mentre Larey si guardava stordita intorno.

“Sì” fece l’interessato. “Sì sto bene ma questa piccola non so…”, guardò Larey con tenerezza “…ti senti bene?” le chiese gentilmente.

Lei annuì e si piegò a raccogliere tutte le foglie.

Reliel, non contento della risposta, la prese per il braccio e la fece dinuovo girare. “Vorrei sentire la tua voce se non ti dispiace…stai bene?”a quel punto, si guardarono negli occhi.

I bellissimi occhi di smeraldo di Larey lo guardavano impauriti perché le regole imponevano che nessuna ragazza del villaggio potesse parlare ad un Ishna estraneo se quest’ultimo non gliel’avesse chiesto. Larey era spaventata, spaventata perché nessuno le aveva mai chiesto niente anche se le capitava spesso di inciampare o sbattere visto che era un po’ maldestra; tuttavia, Reliel le aveva chiesto esplicitamente di poter sentire la sua voce.

“Sì…sto bene…”, sussurrò a Reliel tremante,fissandolo ancora. Lui le spostò delicatamente un ciuffetto di capelli verdi che le era andato davanti la faccia mentre lei se ne stava immobile come se fosse diventata improvvisamente di pietra e con gli occhi attenti ad ogni minima mossa delle mani di lui.

Ishna-sulle Ali Rosso FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora