Ishna-sulle Ali Rosso Fuoco

Capitolo quattordicesimo: Maya

Capitolo 14:                    MAYA

Dopo che Myda mi aveva dato l’abito da indossare, ero corsa in camera per provarlo e dargli almeno una soddisfazione.

L’ambiente era impregnato dell’odore dolciastro delle candele. Mi sentivo rilassata. 

Cercai di infilarmi il vestito e le graziosissime scarpe con molta attenzione per non rovinarli.

Quando ebbi finito, mi guardai allo specchio alla mia sinistra e guardai la mia immagine riflessa:sembravo un’altra.

Il vestito stupendo mi calzava a pennello ed era comodissimo sebbene fosse aderente. Mi fasciava come una seconda pelle. 

L’abito non era di colori scuri eppure le sue tonalità chiare si abbinavano perfettamente ai miei capelli viola.

I particolari mettevano in risalto i miei occhi limpidi e le scarpette fatte di morbidi petali, mi abbracciavano i piedi come seta preziosa. L’unico dettaglio che stonava erano i miei capelli arruffati e parecchio scombinati.

Chissà se Myda mi avrebbe trovata carina…

Carina? Ma cosa pensavo!

Sicuramente lui non faceva nemmeno caso a me.

Non in quel senso almeno. 

Diedi un'ultima occhiata alla mia copia esatta nello specchio, mi accorsi di essere un tantino nervosa quindi mi ci volle un momento per prendere coraggio.

“Myda,non ridere per favore, non fare nessuna faccia” lo avvisai. La sua voce suadente mi giunse come aria fresca.

“Va bene Maya ma adesso esci per favore” mi incalzò. Quanta fretta, in fondo ero entrata da poco …

“E se poi non mi sta bene?” chiesi preoccupata.

Stranamente mi preoccupavo di un suo giudizio, non volevo che mi ridesse in faccia o che il villaggio mi vedesse come una torta troppo agghindata. Ci… tenevo. 

“Su Maya, esci e te lo dirò” 

Incamerai un altro po’ d’aria con un lungo e profondo respiro e varcai la soglia della camera. 

Rimasi però io a bocca aperta davanti a lui.

Non avevo mai notato quanto Myda fosse bello. Era incredibile sotto la luce soffusa della capanna.

I capelli blu spettinati erano dello stesso colore dei suoi pantaloni larghi, portava una cavigliera fatta di foglie. Risalii il suo corpo con lo sguardo notando il suo bel fisico ben scolpito e leggermente abbronzato; i muscoli dell’addome erano visibili affiancati dalle braccia muscolose giusto quel tanto che serviva. 

La collana che indossava, fatta di fili di pelle e avente come ciondoli un dente abbastanza grande da appartenere ad uno squalo e alcune piume, stava adagiata sul suo petto a dir poco perfetto.

Myda era davvero bello.

Vidi sul suo volto un espressione di stupore mentre stava immobile, fissandomi come incantato.

“Myda allora?” feci un giro su me stessa. “Come ti sembro?”

“… Sicuramente ti si addice molto …”mi rispose riprendendo fiato. “… Sei stupenda.”

Quelle parole mi infiammarono.

Sentii improvvisamente caldo,troppo caldo e temevo di poter esplodere, per non parlare del cuore che stava martellando sotto la pelle e che sembrava avesse voglia di uscire. Mi aveva appena detto che ero stupenda..