CAPITOLO 25: MYDA
Brancolavo nel buio.
Non c’erano né suoni o sensazioni, solo le tenebre. Camminavo incerto su dove andare e quando credevo di non potermi più tenere a niente, apparve una stella rossa a rischiararmi il cammino.
Cercai di ripararmi dalla sua luce coprendomi gli occhi con la mano però volevo anche prenderla. Provando a raggiungerla, cominciai a correre finché non allungai la mano verso la stella e venni inghiottito dal suo tepore.
Mi svegliai, riaprendo pesantemente le palpebre.
Immerso con la testa nel cuscino, mi voltai verso sinistra dalla parte del letto di Maya dove lei dormiva ancora beata.
La notte passata era stata unica.
Lei era unica, meravigliosa.
Mi alzai facendo attenzione a non svegliarla, mi vestii, le coprii con le coperte di pelle le spalle nude e uscii di casa.
Al suo solito posto di guardia c’era Keendel che non appena mi vide scoppiò in una fragorosa risata. Lo zittii per non fargli fare fracasso.
“Ma ti sembra modo?” lo rimproverai minacciandolo con un dito. “Vuoi forse svegliare Maya?”
“La festa di ieri sera mi è piaciuta molto e a te capo?” mi chiese lui con un espressione divertita e nel frattempo maliziosa.
“Sì..sì..bella..” balbettai imbarazzato mentre la mia pelle si stava tingendo di azzurro. Keendel sogghignò soddisfatto ma poi si fece serio.
“Capo, sono arrivati questa mattina i messaggeri di Narciso ed è sicuramente importante ma non ho voluto svegliarti” confessò un po’ imbarazzato.
Per quanto lui si considerasse solo una guardia, sapevo che era un grande amico sul quale potevo fare affidamento e se agiva in un modo, c’era sempre dietro una spiegazione plausibile. Anche se non conoscevo le sue origini, una profonda amicizia legava Keendel e me, era come se fossimo realmente fratelli di sangue.
“Dove sono andati?” chiesi notando il sole al suo culmine nel cielo che significava che ormai doveva essere l’ora di pranzo.
“Sono da Areya, vuoi che ti accompagno?” mi chiese preoccupato.
“No, rimani qui e quando Maya si sveglia, dille di rimanere dentro la capanna.”
Sospirò rassegnato poi aggiunse: “Come vuoi tu capo”
Cercai di correre il più velocemente possibile per andare al Rifugio di Areya, la curatrice.
Vidi Areya quando arrivai al rifugio che spalmava sulle ferite di Adrien, uno dei messaggeri di Narciso, un impasto viola, per poi ricoprirlo con un bendaggio di foglie molto grosse che erano state precedentemente immerse in acqua.
Areya era così concentrata nel suo lavoro che sobbalzò quando le posai una mano sulla spalla.
“Ciao Myda, sono proprio mal ridotti i messaggeri di Narciso, dev’essere successo qualcosa di grave” disse, continuando la medicazione.
La maggior parte della loro pelle sembrava ustionata ma non a causa del fuoco ma per la magia.
“Avevano questa per te” continuò lei porgendomi una lettera stropicciata.
“Ne sono consapevole.”
“Capo..” mi fermò lei mentre stavo per andarmene. “..la situazione si è complicata, vero?” chiese pensosa.

STAI LEGGENDO
Ishna-sulle Ali Rosso Fuoco
RomancePer Maya, una ragazza fenice, è difficile rimanere in un Clan pieno di costrizioni così decide di fuggire per essere libera di costruirsi un futuro migliore. Tuttavia, ben presto si rende conto che essere libera non significa necessariamente fuggire...