八 Il Ragazzo Dell'ombrello

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«I'm holdin' on a rope

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«I'm holdin' on a rope. Got me ten feet off the ground» terminò con la sua voce delicata ed intonata. La mano destra impugnava saldamente il microfono mentre lo allontanava gradualmente dalle labbra creando un effetto dissolvente. La signorina Rhee sorrise e annuì picchiettando la penna contro le labbra.

«Sì, mi piace. Ma devi lavorare un po' di più sulle note basse. Arrivi con molta facilità agli acuti ma non bastano solo quelli in questa canzone» precisò la donna alzandosi. «Ma hai molto talento, ce la farai. Per il 18 aprile sarai già pronta per esibirti», Choonyee sentì una scarica di adrenalina mista a paura nel sentire quella data. Ogni anno il 18 aprile la scuola organizzava una piccola festa dove i ragazzi che frequentavano i vari club scolastici si esibivano mostrando i loro talenti e ciò che avevano imparato durante tutto quel tempo. Per Choonyee sarebbe stata la prima volta ed era molto nervosa nonostante si fosse già esibita negli anni precedenti alle scuole medie e alle recite delle elementari.

«Ne è sicura? Cantare davanti a lei e davanti ai miei compagni di corso è un conto signorina Rhee, cantare davanti a tutta la scuola è tutta un'altra storia» deglutì posando su un banco il microfono, il nervoso palese nelle sue iridi scure e nella sua voce acuta ma non fastidiosa.

«Ne sono più che certa, Choonyee. E poi mi hai detto che hai cantato davanti ad altre persone diverse volte negli anni precedenti» disse la donna scrollando le spalle come se non fosse niente andando a sistemare degli spartiti.

«Qui è diverso signorina Rhee. Siamo più grandi e le persone giudicano molto di più. So di avere del potenziale -non fraintenda non è superbia, semplicemente è una consapevolezza- ma ho sempre paura», la professoressa di canto alzò lo sguardo su di lei regalandole un dolce sorriso.

«Tutti abbiamo paura nonostante sappiamo di avere le capacità giuste per affrontare quella determinata prova. Io, quando ero ancora all'università, avevo costantemente paura di non passare un esame anche se avevo studiato per settimane fino a farmi venire l'emicrania -e non scherzo-. Eppure guardami, sono una professoressa di musica da trent'anni» le andò vicino posando le mani un po' ruvide sulle spalle della ragazzina. «È normale avere paura ed è normale se quel giorno prima di esibirti vomiterai, le prime volte anche i cantanti più famosi lo fanno. Ma non permettere a quella paura di bloccarti Choonyee perché sei davvero talentuosa e il tuo talento va mostrato agli altri».

«Spero di non deluderla signorina Rhee. E spero di non deludere nessuno» sospirò abbassando lo sguardo sulle sue scarpe rosa ben curate. La donna scosse la testa sorridendole e passando delicatamente una mano sui suoi capelli, come farebbe una madre.

«Sono sicura che non deluderai nessuno Choonyee» e si allontanò tornando a sistemare gli spartiti. «Puoi andare, ti stanno aspettando» aggiunse in un piccolo borbottio. Choonyee aggrottò la fronte afferrando lo zaino, se lo mise in spalla e si girò per uscire. I suoi occhi si sgranarono, le sue labbra si separarono per lo stupore e le guance si tinsero di rosso. Felix le sorrise ampiamente e alzò una mano per salutarla.

It's Written In The Stars| Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora