十二 Credevo che le donne fossero assatanate nel loro periodo

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Solitamente il nostro caro protagonista ventunenne era abituato a svegliarsi la mattina grazie al dolce suono della versione al pianoforte della canzone 2U di Justin Bieber impostata come sveglia, e ordinariamente il suo risveglio era caratterizza...

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Solitamente il nostro caro protagonista ventunenne era abituato a svegliarsi la mattina grazie al dolce suono della versione al pianoforte della canzone 2U di Justin Bieber impostata come sveglia, e ordinariamente il suo risveglio era caratterizzato da pace e tranquillità: apriva gli occhi serenamente e fermava la sveglia con un lieve sorriso ad incurvare i suoi dolci boccioli rosei poiché quella canzone gli infondeva buon umore già di prima mattina.
Quel giorno però il suo risveglio fu totalmente diverso da quello abituale e comunemente tranquillo: a rimpiazzare il tanto amato suono del pianoforte vi era il rumore infernale della sirena di un'ambulanza fermatasi proprio accanto al loro palazzo. Grugnì infastidito e si premette il cuscino contro il viso soffocando un altro verso poco piacevole.

Si alzò riluttante dal letto e, con ancora gli occhi socchiusi e colmi di sonno, si diresse verso la cucina dov'era sicuro di trovare la sua famiglia a fare colazione come ogni mattina. Si stropicciò gli occhi sbadigliando e riuscì ad avere una vista leggermente più nitida di prima. Si meravigliò non trovando nessuno in cucina così gettò un'occhiata all'orologio sul muro: le undici di mattina. Sospirò stiracchiandosi e il pensiero di poter stare finalmente solo a casa fino alle cinque di quel pomeriggio lo fece sorridere. Gioì internamente quando le sirene dell'ambulanza si allontanarono sempre più fino a sparire del tutto il che significava solo che i signori Hwang erano tornati a lavoro. I loro figli abitavano accanto al loro palazzo ed ogni tanto li andavano a trovare. Quello che non era mai riuscito a spiegarsi era il motivo per il quale accendevano sempre le sirene disturbando l'intero quartiere. Che gente strana.

Come andò ad aprire il frigorifero per prendere qualcosa da mangiare vide un post-it arancione appiccicato sulla maniglia. “Nari questa mattina non si sente bene, prenditi cura di lei. -Mamma”. Accartocciò il foglietto e lo buttò nel cestino sotto al lavandino. Bene, i suoi programmi di rimanere solo per quasi tutto il giorno fino a che i suoi genitori e sua sorella non sarebbero tornati erano andati in fumo. Prese un'arancia, un kiwi e una banana iniziando a spezzettarle per creare una sorta di macedonia con cui fare colazione. La mise in un piccolo contenitore e lo lasciò sul tavolo. Poi prese da uno scaffale il frullatore e afferrò delle fragole che i suoi genitori avevano comprato pochi giorni prima nonostante non fosse ancora il loro mese. Ecco perché se ne trovavano poche e non molto mature.

Le mise nel frullatore e lo accese stando ben attento a fissare bene il coperchio. Nel frattempo iniziò a fare colazione accendendo la tv in salotto dato che era esattamente davanti alla cucina la quale non era divisa da una porta ma da un semplice muretto. Una volta che il frullato fu pronto lo versò in un bicchiere, mise dentro una cannuccia blu e fischiettando si diresse verso camera della sorella.

Entrò senza problemi giacché la porta, come al solito, era aperta. Sorrise vedendo Nari ancora pacificamente addormentata nel suo letto mentre stringeva tra le braccia un cuscino con la foto della sua band straniera preferita. Era un vizio che sin da piccola non si era tolta: se non abbracciava un peluche o un cuscino, abbracciava se stessa o chiunque fosse con lei nel letto se aveva abbastanza confidenza con quella persona.

It's Written In The Stars| Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora