Jeon Jungkook è uno studente universitario e frequenta il terzo anno del corso di astronomia. Un ragazzo impacciato, timido che si ritroverà ad essere innamorato di ben due persone e costretto a dover sceglierne una. La sua vita, inizialmente tranqu...
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Choonyee spalancò gli occhi a quel contatto inaspettato ed in men che non si dica divenne rossa più di un peperone. Lee Felix mi sta baciando. Lee Felix mi sta davvero baciando e non è un sogno! Chiuse gli occhi dimenticandosi di tutte quelle persone per un attimo e ricambiò il piccolo bacio.
Tutti poi applaudirono ridendo quando i due si allontanarono, ma qualcuno invece era completamente sotto shock. Nari, Jungkook e Hyunjin avevano la bocca spalancata e fissavano increduli i due ragazzi sul palco i quali si erano girati facendo un breve inchino prima di scappare via. Jimin invece aveva il viso contratto dalla rabbia e nella sua mente stavano vorticando i numerosi metodi per uccidere quel giovane ragazzo.
«Jimin?» domandò Jungkook accanto a lui smuovendolo di poco vedendo che era rimasto completamente immobile.
Senza dire nulla il maggiore si alzò come una molla dalla sedia bianca e si diresse furioso dietro le quinte.
«Prevedo guai» mormorò Nari seguendo con lo sguardo il fratello della sua migliore amica.
«Tu!» esclamò Jimin puntando un dito contro Felix il quale iniziò a tremare. Si era completamente dimenticato di Jimin in mezzo al pubblico e soprattutto si era dimenticato di come avrebbe reagito.
«J-Jimin hyung, ciao. Senti...mi dispiace» iniziò il ragazzo facendo dei passi indietro mentre il più grande compiva dei passi in avanti.
«Reputati un moccioso morto» sibilò Jimin stando per fiondarsi sopra di lui ma Choonyee si mise in mezzo colpendogli così forte il petto da farlo fermare.
«Tu non farai proprio un bel niente» lo ammonì guardandolo malissimo. «Jimin, apprezzo il fatto che da quando mamma e papà non ci sono più ti sei fatto in quattro per proteggermi e per fare in contemporanea sia il genitore che il fratello, ma stai davvero esagerando. Non sono più una bambina e posso benissimo fare delle scelte da sola, non puoi mantenere alla larga tutti i ragazzi solo per paura che possano ferirmi. Devo fare le mie esperienze e tra queste c'è anche il dolore causato da un ragazzo. Lasciamelo provare Jimin, te lo chiedo per favore» disse con gli occhi lucidi colpendo nell'anima il fratello.
«So che mi vuoi bene, so che lo fai per il mio bene ma è troppo. Felix è un ragazzo magnifico ed è anche il primo ragazzo che si è avvicinato a me perché gli interesso e non perché devo fargli i compiti. E sai che mi piace. Ti prego, prova a rilassarti e lasciami essere felice. Me lo merito dopo tutto, no? Come anche tu meriteresti di trovarti una ragazza» .
Jimin alla fine del monologo della sorellina quasi si mise a piangere. Non si era accorto che i suoi modi di fare iperprotettivi stavano impedendo a Choonyee di essere felice. Era geloso e voleva solo proteggerla dal male del mondo ma riconosceva che Choonyee aveva ragione: doveva fare le sue esperienze e Jimin glielo doveva permettere.
«Mi dispiace Choo...non volevo farti sentire così» sussurrò davvero dispiaciuto e sobbalzò quando sentì il forte rumore della batteria vicino al suo orecchio. «Ragazzini» sbuffò guardando male il ragazzino sul palco che si stava esibendo.