Quel pomeriggio la biblioteca era particolarmente piena e un gran brusio andava man mano crescendo. Solitamente si sarebbe dovuto mantenere il silenzio affinché la biblioteca fosse un luogo di pace e di concentrazione per lo studio, se solo il bibliotecario si interessasse a far rispettare la regola del silenzio. Dal momento che spesso e volentieri lui stesso trasgrediva le regole, non si preoccupava più di tanto di farle rispettare agli altri. E se fosse stato licenziato sarebbe stato l'uomo più felice del mondo, purtroppo il proprietario era suo padre che non gli avrebbe mai permesso di licenziarsi. D'altronde quei soldi gli servivano.
Il ciuffo castano scuro gli cadeva sulla fronte, forse un po' troppo lungo ché gli arrivava agli occhi facendoli lacrimare di tanto in tanto. Le sue labbra carnose si piegarono in una smorfia quando si ritrovò tra le mani un libro che aveva sempre odiato sin da bambino: "Il ritratto di Dorian Gray". Nulla da togliere al racconto, era un classico di fama mondiale e la storia era intrigante ma lui non riusciva proprio a farsela piacere. Per non parlare del personaggio di Dorian, lo detestava. Credeva che persona più meschina ed assetata di potere non potesse esistere. Aveva letto quel libro per pura curiosità quando aveva undici anni e ne era rimasto scombussolato, traumatizzato e molto deluso alla fine. Non riusciva a concepire come il padre tutt'ora possedesse gelosamente quel libro posto accuratamente nella sua biblioteca personale. Erano due anime in perpetuo contrasto lui e il padre.
Con riluttanza mise a posto il libro nella sezione dei classici e sospirò facendo un passo indietro. Quasi non si prese un infarto quando sentì due braccia avvolgergli delicatamente il busto, abbracciandolo dolcemente. Un urlo poco virile uscì dalle sue labbra e girò di scatto il viso sorprendendo la ragazza a sghignazzare. Si divertiva sempre a spaventarlo sapendo che fosse un fifone di prima categoria. «Tu non hai idea di quanto possa odiarti» borbottò lanciandole un'occhiata di fuoco.
Lei rise ancora lasciandogli un affettuoso bacio sulla spalla ricoperto da una leggera felpa rosa. «No, tu mi ami» cantilenò lei muovendo a destra e sinistra la testa liberando il ragazzo dalla sua stretta non poi così forte. Il bibliotecario sbuffò una leggera risata girandosi verso di lei divertito.
«Amo solo il cibo» la corresse alzando l'indice in modo saccente. Superò la ragazza più bassa di lei e si sedette comodamente all'unico tavolo libero seguito dalla ragazza. «Ti aspettavo verso le sette, hai staccato prima oggi Yuseong?» domandò incrociando le braccia sul tavolo.
La professoressa universitaria si sedette davanti a lui sorridendo e poggiando la testa contro la mano. «Mh, sì per fortuna. Sono abbastanza stanca ma non avrei mai potuto rinunciare a vedere il mio uomo preferito» sorrise sbattendo più volte le palpebre in modo civettuolo.
Il ragazzo rise scuotendo la testa, mordicchiandosi il labbro inferiore. «Non era Chris Evans il tuo uomo preferito?» domandò con un sopracciglio inarcato e un sorriso divertito a contornare le sue labbra.
Yuseong arricciò il naso picchiettando l'indice dell'altra mano sul mento. «Secondo uomo preferito» si corresse allora facendo alzare gli occhi al cielo al più grande. «Non te la prendere, su. Il fascino americano non lo batte nessuno. Però Chris Evans di certo non è il mio migliore amico da sei anni» gli diede un piccolo colpo sulla spalla.
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It's Written In The Stars| Jeon Jungkook
FanficJeon Jungkook è uno studente universitario e frequenta il terzo anno del corso di astronomia. Un ragazzo impacciato, timido che si ritroverà ad essere innamorato di ben due persone e costretto a dover sceglierne una. La sua vita, inizialmente tranqu...