Mary Pov.
Sto camminando tra le strade di Seoul abbassandomi il vestito a tubino nero che continua a salirmi.
Non so neanche perché sto andando in una di quelle fastidiose e puzzolenti discoteche degli umani, semplicemente c'è un odore che mi attira.
Più mi addentro in quel luogo, più il rumore dei miei tacchi sparisce lentamente.
Mi siedo al bancone ordinando un Bloody Mary, in tema direi.
Pensando questo sorrido con me stessa per i miei fantastici gusti e senza pensarci due volte butto giù tutto il cocktail nel bicchiere.
L'odore di sangue è così invitante, questi umani non sanno minimamente chi io sia o cosa io sia e la cosa mi eccita davvero tanto.
Poter essere un altra persona, senza essere giudicata, senza essere allontanata o additata, senza che le persone mi dicano che sono un mostro e per di più lesbica.
Non sono lesbica, sono bisessuale, non sono un mostro, sono un vampiro, ma la società odia entrambe le cose e così io sono l'ibrido perfetto da poter torturare.
Ricordo ancora il dolore del ferro bollente sulla mia schiena, quando un centinaio di anni fa un cardinale mi marchiò, segnandomi a vita, con la cicatrice dedicata proprio a tutte le lesbiche.
Guarda un po' che fortuna che ho avuto.
Senza volerlo mi ritrovo nello spazio più profondo della mia mente, in cui tutto quello che vedo si ammutolisce, non sento più alcun rumore se non il mio respiro e... Delle urla.
Con tutta la calma del mondo mi dirigo verso le urla che scopro provenire dal bagno degli uomini, entro senza bussare e la scena che mi si presenta mi fa quasi dare di stomaco.
Un piccolo corpicino a cui degli ubriaconi stanno abbassando i pantaloni. Che schifo.
In pochissimo tempo prendo per il polso il piccoletto e corro fuori dalla discoteca. Lo sbatto al primo muro che incontro guardandolo intensamente negli occhi.
Ho trovato la mia prenda.
Avvicino il mio viso al suo collo inspirandone il suo fantastico odore mischiato a quello della paura.
«La prego no.. Signora...»
Per qualche oscuro motivo, la voce della mia preda mi blocca.
Non riesco a morderlo, proprio no.
Lo guardo bene, è malandato, magro, troppo magro, sento che potrebbe sbriciolarsi in un tocco.
«come ti chiami umano?» gli domando facendo la finta scocciata, solo per nascondere la preoccupazione.
«Park Jimin...» la sua vocina tremolante mi fa quasi ridere.
«bene jimin, io sono Mary e da oggi ti proteggerò»./\/\/\/\/\/\/\/\
Ebbene sì, sono tornata con un ritorno al passato, non togliete la storia dalla libreria perché ora che gli esami sono finiti posso pubblicare del capitoli speciali.
Come sempre, se il capitolo vi è piaciuto, votate e commentate.Quanta soddisfazione a tornare a scrivere :)
STAI LEGGENDO
Can vampires love? || Taekook
FanfictionCOMPLETA Capitoli pubblicati: 26 + 6 c.s. Trama: JungKook ha solo 7 anni quando vede sua mamma morire. TaeHyung, in cerca di una preda, si imbatte nel corpo di una signora morta con accanto una "piccola sacca di sangue" Finalmente può di nuovo gio...