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É passata una settimana, ma il suo Niccolò é ancora lì, in quel maledetto lettino. Per quanto tempo doveva restarci ancora? Si chiedeva lei.

"Ciao amore..."

Gli dice avvicinandosi a lui, prendendogli la mano.

"Come stai?"

Nessuna risposta, come ogni giorno.

"Io male"

Gli dice, immaginando di aver avuto una risposta da lui.
La ragazza stava impazzendo, decisamente. Non ne poteva più di vedere il suo amato in quelle condizioni. Ogni giorno ripeteva a se stessa che prima o poi si sarebbe svegliato e... Alla fine é passata una settimana.
Il bambino che porta in grembo sta bene, purtroppo ha dovuto fare la sua prima visita senza il suo ragazzo. Avrebbe voluto aspettare un altro pò, ma i suoi amici l'hanno costretta, ed avevano ragione.
Adriano e Emy é da un pò che provano ad avere un bambino, ma poco fa si é scoperto che lei non può fare figli. Appena l'ha saputo é scoppiata in lacrime, desiderava un bambino più di qualsiasi altra cosa al mondo, un pò come Stella.
Per i tre ragazzi non poteva andare che peggio la situazione, in quel momento stavano male, molto male. Però il loro pensiero principale era ed é Niccolò. 

"Ti prego, svegliati..."

Dice Stella, in lacrime.

"Fallo per me, fallo per noi"

Dice toccandosi la pancia con l'altra mano.
Uscì dalla stanza, ormai arrendendosi.

"Niente?"

Chiese Adriano, come ogni volta d'altronde.
Stella scosse la testa e si sedette affianco a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.

"E se non dovesse svegliarsi?"

Quella domanda non doveva proprio farla, proprio no.

"Ma certo che si sveglierà! Lui é forte!"

Dice con un tono arrabbiato, ma allo stesso tempo sicuro di se.
Lei annui, e poi rimise la testa sulla sua spalla.

"Eccomi"

Disse Emy, per poi sedersi affianco al suo ragazzo.

"Notizie?"

Chiese lei.
Entrambi scossero la testa, con tristezza.
•••
Stella, dopo che i due l'hanno quasi pregata, andò a casa per riposare un pò. Stava impazzendo in quel posto, aveva bisogno di prendere aria. Ma se si svegliasse proprio quando lei non ci fosse? Era per questo che non voleva andare via, non voleva lasciarlo solo, anche se in fondo sapeva che con lui c'erano Adriano e Emy.
La ragazza arrivò a casa e si buttò subito sotto la doccia.
Il momento "doccia", é il momento in cui si pensa molto, infatti lei cominciò a farsi mille film mentali.
Uscì dalla doccia e andò nella loro camera da letto. Prese una felpa a caso dal cassetto, e indossò proprio quella di Niccolò. Appena se la mise addosso, sentì il suo profumo che lei tanto amava, e scoppiò a piangere. Ormai ogni cosa le ricordava lui, ogni fottuta cosa.
•••
La ragazza alla fine non resistette e tornò in ospedale: non poteva stare un secondo di più lontano da lui. I due ragazzi decisero di andare a casa per cenare, per poi più tardi ritornare dall'amica.

Emy's pov

Io e Adriano abbiamo appena finito di mangiare, e ci stiamo riposando un pò sul letto di casa mia.
Appoggio la testa sul suo petto e lui mette la mano intorno al mio fianco. Questo periodo non é uno dei migliori per noi tutti, anzi é il peggiore. Niccolò in coma, io che non posso avere figli... Adriano sta una merda, forse più di me.
Stavo quasi per addormentarmi, quando improvvisamente suona il campanello.

"Vado io"

Dico per poi alzarmi e dirigermi verso la porta.
Appena la apro, di fronte a me non vedo nessuno. Solo poco dopo abbasso lo sguardo e noto che proprio sull'uscio di casa mia c'é una piccola culla, con dentro un bambino.
Spalanco gli occhi e metto una mano sulla bocca.

"Adriano!"

Urlo, non sapendo cosa fare.
Dopo un pò, avendo sentito le mie urla, mi raggiunge.

"Che é successo?"

Mi sposto leggermente dalla porta e gli mostro quello che c'é.
Spalanca gli occhi e si avvicina al bambino.

"Portiamolo dentro"

Prende la culla e mette dentro casa, ed io chiudo la porta.
Proprio vicino alla culla, c'é un biglietto.
Adriano lo apre e legge quello che c'é scritto:

"Questo é tuo figlio, Ivan
-Isabella"

Si volta verso di me e mi rivolge uno sguardo sorpreso e confuso.

"É-é mio figlio..."

Ripete lui, ancora scioccato.

"Teniamolo"

Dico io, forse ancora più confusa di lui.

"Cosa?"

Chiede, molto sorpreso dalla mia affermazione.

"Cosa vuoi fare? Lasciarlo per strada?"

"No..."

"Ivan é comunque tuo figlio, mettitelo in testa"

Lui, dopo molto tempo, ancora pensa che lui non abbia nessun figlio, si convince del contrario, negando l'ovvio.

"Pensavo a te dispiacesse..."

Mi avvicino a lui e gli prendo le mani.

"Diciamo che non mi entusiasma l'idea di crescere un bambino che hai fatto con un'altra donna..."

Metto le mani intorno ai suoi fianchi, avvicinandomi ancora di più a lui.

"Ma magari potrei fare un piccolo sforzo e crescere questo bambino insieme"

Dico sorridendogli.
Sul suo volto compare improvvisamente un enorme sorriso, per poi ritrovarmi tra le tue braccia.

Stella's pov

Sono nuovamente qui, in questa stanza dove ho passato una settimana intera, sperando che si svegliasse.

"Prometto di restarti accanto per sempre, per sempre, per sempre..."

Sussurro al suo orecchio la canzone che ha scritto per me, facendo venire i brividi su tutto il mio corpo.
Appoggio la testa sul cuscino, affianco alla sua, e chiudo gli occhi.
Mi prende improvvisamente un colpo, sentendo il lettino muoversi. Non apro subito gli occhi, pensando fosse tutto un sogno. Subito dopo sento la mia mano stringersi, e apro di scatto gli occhi.
Vedo Nic muoversi su lettino, quasi dimenandosi, com ancora gli occhi chiusi.

"Amore va tutto bene"

Gli dico, cercando di tranquillizzarlo, probabilmente starà facendo un brutto sogno.

"Stella..."

Solo il mio nome esce dalla sua bocca, ma continua a muovere la testa a destra e a sinistra.
Corro fuori a chiamare un medico e gli spiego tutto quello che é successo.
Entrano e mi chiedono gentilmente di rimanere fuori, e obbedisco con un pò d'ansia.
Cammino avanti e indietro per il corridoio, quasi consumando il pavimento, nell'attesa di qualche notizia.
La porta si apre di scatto ed io mi fermo improvvisamente.

"Signorina..."

Ciaoo🎈🎈

Piccola Stella||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora