Giorno 5: Thomas

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Il ragazzo moro, seduto sulla sua brandina, guardava Minho camminare avanti e indietro per la tenda, con una matita dietro l'orecchio. Se non avesse finito di muoversi in quel modo, Thomas sarebbe uscito di testa. Erano ormai due ore buone che entrambi i ragazzi si erano ritirati nella tenda, non uscendo neanche per pranzare. Avevano a malapena quattro giorni per sistemare tutto ed il compito che Vince aveva affidato loro si stava rivelando molto più complicato del previsto, ed era solamente l'inizio: al di là di Porto Sicuro le minacce incombevano. E loro non riuscivano neanche ad abbozzare una lista di nomi su un foglio.
Minho si lasciò cadere a terra, frustrato. Thomas emise un sospiro di sollievo e si massaggiò le tempie.
"Oh, grazie. Quel tuo camminare avanti e indietro mi stava tirando più rincaspiato di quanto già non fossi."
Il ragazzo asiatico gli lanciò un'occhiata stanca, per poi spostare lo sguardo sul piccolo foglio di carta ingiallita davanti ai suoi piedi. Erano riusciti a trascrivere solo due nomi: Sonya ed Harriet. Sia Thomas che Minho si erano trovati subito d'accordo riguardo entrambe le ragazze: avevano una gran voglia di conoscere e tanto da dare. Dopo di loro però, le cose si erano fatte più complicate. Per l'ultima ora e mezza, Minho aveva iniziato a proporre un sacco di ragazzi, i cui nomi non facevano sorgere neanche un viso nella
mente di Thomas.
"Che ne dici allora di Ethan? Oppure Gil?"
Thomas rivolse al suo migliore amico un'occhiata scoraggiata, nell'udire altri nomi che non gli dicevano assolutamente nulla. Minho alzò gli occhi al cielo, assumendo un'espressione esasperata.
"Non ci posso credere, pive. Non conosci assolutamente nessuno. Così non possiamo farcela. Stasera a cena preparati, perché ti farò fare un tour tra gli abitanti di Porto Sicuro. Ed entro domani decideremo chi portare con noi. Poi ci rimarranno tre giorni per preparare le Jeep."
Thomas si passò una mano sulla faccia, esausto, ed annuì.

Quella sera Minho non risparmiò a Thomas la presentazione di nessuno: passò in rassegna ogni singola persona presente a Porto Sicuro, e a fine serata il ragazzo moro aveva la testa così piena di volti e nomi nuovi che pensava di starsi rincaspiando completamente. Solo di una cosa era certo: nessuno pareva adatto ad una missione del genere. Persone di cui non si fidavano nè lui nè Minho, ragazzi superficiali o annoiati ormai da tutto e tutti, e quei pochi che potevano essere seri ed adatti erano troppi giovani. Tornati nella tenda di Thomas, i due ragazzi si sedettero per terra a gambe incrociate, il foglietto ingiallito davanti a loro.
"Grazie per queste nuove conoscenze a dir poco affascinanti, Minho, ma ti giuro che stavo meglio prima."
Il ragazzo asiatico emise un suono misto tra una risata ed uno sbuffo, roteando gli occhi.
"Sei davvero un simpaticone pive, te l'hanno mai detto? Adesso, parlando seriamente: ci servono altre due persone da portare con noi, ed io una mezza idea ce l'avrei. Non so se ti piaceranno, però."
Thomas si girò verso il suo amico, alzando le sopracciglia.
"Beh, tanto per iniziare, Brenda. È l'unica con cui abbiamo passato più tempo, oltre a Gally, Aris e Fry, che però hanno già i loro compiti. Non ho ancora ben capito cosa c'è fra voi due, ma dalla tua parte vedo solo.... confusione, penso. Devi spiegarmi meglio."
Thomas sospirò pesantemente. Sapeva che il suo migliore amico aveva ragione su Brenda, e che era l'unica a cui affidare quella missione oltre ai prescelti.
"Hai ragione su di lei, è la scelta più ragionevole. Ne manca comunque uno. Quindi per favore, prima dimmi l'ultima persona che avevi in mente, poi apriremo il discorso "Brenda"."
Il ragazzo asiatico assunse un'espressione quasi divertita.
"Questa so che non ti piacerà, per nulla. Ma l'unica persona rimasta di cui io personalmente mi fido e so che è un ragazzo davvero in gamba, nonostante la prima impressione..."
Thomas spalancò gli occhi.
"No, Minho, non se ne parla. Non quella sottospecie di pive sbruffone. Non lo voglio in questa missione; come fai a fidarti di una persona così?!"
Dal canto suo, Minho alzò le braccia al cielo, esasperato.
"Avanti, Thomas, riflettici: questa cosa va ben oltre le amicizie od inamicizie. Stiamo parlando del futuro della razza umana, e l'unico ad essere rimasto è Isidore. Mi dispiace, ma è davvero l'unica scelta che ci rimane."
Il ragazzo moro dovette ammettere, per la seconda volta in meno di cinque minuti, che Minho aveva ragione. Sbuffando, guardò il ragazzo asiatico di sottecchi.
"Ti sto dando ragione troppe volte in troppo poco tempo. E va bene, aggiungiamo Isidore. Così siamo al completo."
Minho rise, prendendo in mano la matita ed il foglietto giallo. Trascrisse su di esso i nomi di coloro che sarebbero usciti da Porto Sicuro: Thomas, Minho, Sonya, Harriet, Isidore, Brenda.
"Testa puzzona, ce l'abbiamo fatta. Adesso dobbiamo preparare le Jeep, e poi partiremo."
Disse il ragazzo, accennando un sorriso. Poi, girandosi verso Thomas, incrociò le braccia al petto.
"Adesso esigo delle spiegazioni."
Il ragazzo moro ridacchiò.
"Non te lo so spiegare, Min. Non capisco cosa provo per lei. Forse è solo una forte amicizia... non lo so. L'unica cosa di cui sono certo, è che stanotte non ho sognato. Niente, Minho, assolutamente nulla. E Brenda era lì con me. Quindi forse è lei la chiave per iniziare tutto da capo, un nuovo inizio. Oppure, è stata solamente una coincidenza."
Thomas sbuffò, esasperato.
"Non lo so, caspio. È tutto il giorno che ci penso."
Minho lo guardò intensamente, e l'altro ragazzo capì al volo.
"Non pensare neanche per un secondo che io non ami più Newt, Minho. Non pensarlo, perché non ci sarebbe stronzata più grande."
Thomas sentì gli occhi bruciare, ma si rifiutò di piangere.
"È solo che... con Brenda sarebbe tutto più semplice, non credi?"
La sua voce uscì più tremante di quello che si sarebbe aspettato. Minho si avvicinò al suo migliore amico, posandogli una mano sulla spalla.
"Avanti Thomas, non essere scemo, caspio. Niente sarà più semplice, con o senza Brenda, ed è la verità. Sinceramente, non penso che lei ti possa rendere davvero felice. A questo punto preferivo Teresa, davvero."
Thomas emise una risatina, stringendo la mano del suo amico.
"Okay, stronzate a parte. Io non posso dirti come stanno veramente le cose, mi baso su quanto ti conosco e sulla persona che sei. E so che sei una delle persone più forti che io abbia mai avuto l'onore di conoscere. Tu sei arrivato fin qui da solo, caspio. Sei caduto, e ti sei rialzato da solo, e non intendo solamente ora, ma l'hai sempre fatto, già da quando eravamo in quel dannatissimo Labirinto. Adesso le cose si sono complicate, ma ce l'hai fatta comunque. E non perché avevi Brenda affianco, o me, o Newt, o Teresa, o chiunque altro. Certo, magari abbiamo contribuito, ma ce l'hai fatta principalmente da solo. Questo per dirti che se sono scomparsi gli incubi, è solo merito tuo, e non di Brenda che dormiva affianco a te, intesi? Questo lo devi ficcare bene nella tua testolina del caspio. Detto ciò, ovviamente la scelta spetta a te."
Thomas aveva ascoltato tutto, impassibile. Come al solito le parole di Minho lo portavano a ragionare.
"Grazie, Min. Mi servirà un pò per assimilare bene tutto. L'unica cosa di cui sono certo è che voglio iniziare questa dannatissima missione, caspio."
Minho battè due pacche sulla spalla del ragazzo, sorridendo.
"Anche io Pive, anche io. Adesso meglio andare a dormire, non credi? Domani sarà una lunga giornata. Dovremo reclutare i prescelti."
Disse, facendogli l'occhiolino. Thomas rise.
"Hai ragione. Ci vediamo domani. Buonanotte, amico mio."
Minho si avviò verso l'uscita della tenda.
"Buonanotte Thomas."
Disse, prima di uscire, lasciando il ragazzo moro da solo nel silenzio. L'unico suono che sentiva il ragazzo era il verso soffuso delle cicale, fuori dalla tenda. Thomas spense la lanterna, sdraiandosi sotto alle coperte della brandina. Non vedeva davvero l'ora di iniziare quella nuova missione. Gli era mancato così tanto il vero se stesso.
Eppure, l'ultimo dei suoi pensieri virò sul ragazzo dai capelli biondi.

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