Verso le 14:30 la chiamai per metterci d'accordo e ci demmo appuntamento al parco per una passeggiata verso le quattro.
Stava iniziando la primavera e con lei arrivavano le belle giornate così decidemmo di approfittarne.
Come al solito arrivai in anticipo a la aspettai sulla panchina.
Mi ero cambiata, avevo messo dei pantaloncini sportivi neri, tipo quelli da cacio, una maglietta corta degli AC DC, la mia band preferita, e le convers nere.
Senti il rumore dei tacchi e quando mi voltai per poco non ebbi un mancamento.
Era più bella di prima, aveva levato il foulard che lasciava posto ad una maglietta al quanto scollata.
Mi salutò lasciandomi due baci sulla guancia, così notai che aveva tolto il cerotto e coperto il livido con i capelli.
"Scusa se ho fatto tardi, ho avuto un diverbio con la tua vecchia prof di italiano."
"Che è successo?" chiesi incuriosita, non erano mai andate d'accordo quelle due.
"Nulla, stavamo parlando di un'alunna un po' esuberante e non eravamo d'accordo, comunque... com'è andata geografia?"
"Ho preso otto e mezzo" ho detto fiera .
"Mi aspettavo di meglio"
"Se quella professoressa di merda mi ascoltasse quando parlo".
"Riesci a parlare senza dire parolacce? Allora ci parlo io con la professoressa così vediamo se continua a non ascoltarti."
"Ma non c'è bisogno, posso cavarmela da sola, me lo hai detto tu che valgo più di un voto basso".
Le posai la mano sulla coscia, lei si avvicinò e posò le labbra sul mio collo, si stava vendicando ma era così eccitante che non la fermai.
"Sei bella lo sai ?" Mi disse con tono autoritario,
"Non lo sapevo finche me lo hai detto".
Tornammo a chiacchierare del più e del meno quando mi disse: " Ma lo sai che quella di arte è lesbica ?!?!?".
"Ah bene quindi adesso hai un passatempo quando io non ci sono,almeno lei ha una possibilità " dissi incazzata.
Ero gelosa perché me lo aveva detto?
"Ei ti scaldi subito volevo solo dirtelo, poi ti pare che vado con quella".
"Con quella magari no però non si sa mai sei una donna libera no ?"
"Non ne abbiamo mai parlato, perché dici queste cose, non sono quel tipo di persona altrimenti non sarei qui, è vero sei piccola, molto piccola, ma il tuo cervello pensa come se tu fossi grande ed è normale che tu non lo capisca, ma io non voglio altro che te.
Provo una forte attrazione per te, sia fisica che mentale, e so perfettamente, come lo sai tu, che quello che sto facendo è immorale e sbagliato ma è così bello che non posso smettere adesso."
Qualche mese fa mi sarei commossa ma ora riesco a controllare le mie emozioni così ci pensai e le saltai addosso.
Andammo insieme a prendere un gelato, non ci preoccupavamo di essere guardate perché non stavamo facendo nulla di male, certo era strano per una prof uscire con una sua ex alunna ma non strano quanto scoparsela (anche se questo gli altri non lo sapevano).
Incontrammo una mia amica Sara ed io spensierata le presentai María .
Sara era con sua sorella più grande Jade, una ragazza pallida come la neve, capelli neri e occhi color ghiaccio.
Jade si accorse del succhiotto sul collo del quale io mi ero dimenticata.
Si avvicinò a mi sistemò i capelli in modo da coprirlo , la ringraziai e tornai da Maria.