Tutto più complicato

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Io e Jade facemmo l'amore quella sera, fu romantico, molto romantico.
Mi fece un succhiotto a forma di cuore e mi disse che il giorno dopo sarebbe stata fuori un po' più a lungo.
Il nuovo lavoro era difficile, ma le piaceva.
Faceva la meccanica per un imprenditore con la passione per l'Italia e le Moto, la pagavano molto ma a volte gli orari erano assurdi.
Decisi di andare a fare una passeggiata in una villa vicino casa di mio zio, era una bellissima giornata.
Ero così fottutamente ingenua, non volevo incontrare Maria eppure ero lì, non molto distante da casa sua, pensai che sicuramente non sarebbe stata qui al mio stesso orario.
Essendo una persona maldestra e avendo la testa tra le nuvole non vidi un ramo ed inciampai cadendo a terra e sbattendo la testa.
L'ultima cosa che vidi fu una persona corrermi incontro.
Mi svegliai in ambulanza, vedevo tutto sfocato ma ero abbastanza tranquilla, ricordavo tutto, purtroppo.
C'era una persona che singhiozzava poi alzò il viso e vide che mi ero svegliata, in quel momento si asciugò le lacrime e mi prese la mano.
Non riuscivo a capire chi fosse ma poi pian piano la testa smise di girarmi e tolsi la mascherina dell'ossigeno.
" Che cazzo ci fai qua?"
" Hai battuto e poi hai perso i sensi, perché mi hai detto quella cosa ieri?"
"Maria il fatto che io abbia diciannove anni ti dice nulla?"
In quel momento sentii un formicolio e da lì non ricordo molto.
La seconda volta che mi svegliai ero nel letto dell'ospedale, Maria piangeva di nuovo, la sua mano era poggiata alla mia così la strinsi per calmarla.
Quando mi guardò ripercorsi la mia vita, o almeno quella che avevo vissuto con lei.
"Hai mal di testa? Vuoi bere qualcosa? Vuoi chiamare qualcuno?" mi chiese preoccupata
"Si, credo di dover chiamare una persona, ma è a lavoro e non voglio farla preoccupare"
Avevamo ancora le mani incrociate ed la stavo involontariamente accarezzando con il pollice, mi mise una mano sulla spalla e spostò leggermente il camice.
"E questo?" chiese guardando il succhiotto a forma di cuore
"Ieri era il mio compleanno, abbiamo festeggiato, Jade ama lasciarmi la firma"
Parli del diavolo.
Entrò Jade nella stanza smadonnando
"Che cazzo succede, ma ti pare che tu vai all'ospedale e io lo devo sapere da Claudia perché lavora qui... cha cazzo ci fa Maria accanto a te?"
"Non le parlare così, non lo vedi che ha una ferita alla testa, vatti a drogare in qualche parchetto invece di dare fastidio a lei" alle parole di Maria, Jade uscì sbattendo la porta.
"Scusa, non avevo capito, tu sei così cambiata, così cresciuta eppure i tuoi occhi ieri mi hanno attratto come la prima volta"
"Intendi quando mi hai scopato a casa tua?"
"Che mi hai pregato di continuare , si esatto. Lo rifarei se me lo chiedessi, non ti ho mei dimenticata e se solo avessi parlato a me dei problemi che riscontravi nella nostra relazione ..."
"Relazione? Ti sembrava una relazione?"
"Ti ho chiesto scusa, ok? Mi sono innamorata di te, capita. Nella vita non si sceglie chi amare e io sarei  mai dovuta andare oltre un rapporto professionale con te ma è stato impossibile"
"Vorrei ne avessimo parlato prima"
"Non è mai troppo tardi per parlare" prese il mio telefono e si fece uno squillo così che entrambe avessimo il numero dell'altra.
Mi diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza.
"Non ti faccio male perché so che lei ne soffrirebbe" disse Jade a Maria quando la vide uscire.
"Piccola stai bene? Scusa per prima, mi sono molto preoccupata e poi quando si tratta di te lo sai io non ci capisco più nulla"
"Stai zitta e dammi un bacio che le scuse non fanno per te"
Sospirò per darmi ragione e ci perdemmo in un lungo bacio.
Qualche giorno dopo potei tornare a casa, così decisi di andare da Jade.
Lei si era presa una pausa dal lavoro per dedicarsi a me, mi sentivo meglio ma avevo bisogno di qualcuno con cui parlare.

La prof Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora